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Parco Olimpico: il cuore pulsante di una città in movimento

(Seconda parte)

 

MONTRÉAL – Come accennato nella prima parte dell’articolo, pubblicato nello scorso numero, oggi vogliamo raccontarvi, a grandi linee, la storia del Parco Olimpico e delle diverse strutture che ingloba: lo Stadio Olimpico, il Centro Sportivo, la Torre di Montréal e l’Esplanade.

 

La storia lunga e complessa del Parco Olimpico ebbe inizio il 4 dicembre 1969. L’allora sindaco di Montréal, Jean Drapeau, presentò la candidatura per ospitare i Giochi della XXI Olimpiade del 1976. Il 12 maggio seguente, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) comunicò che avrebbe affidato proprio alla metropoli quebecchese l’organizzazione della più importante manifestazione sportiva internazionale. Nell’aprile 1972 fu presentato il primo modello di quello che sarebbe poi diventato lo Stadio Olimpico: un edificio a forma di ellissoide aperto al centro e sormontato da un’elevata torre abitabile.

 

I lavori iniziarono ufficialmente il 28 aprile 1973 e procedettero in maniera spedita, almeno fino a maggio del 1975, allorché lo sciopero dei lavoratori bloccò per alcuni mesi i lavori, che comunque ripresero alla fine dello stesso anno. Quest’interruzione provocò un forte ritardo sulla tabella di marcia, tanto che l’Assemblea Nazionale del Québec, preoccupata dalla possibilità che le strutture non sarebbero state pronte in tempo utile, adottò una legge che portò alla costituzione della Régie des Installations Olympiques (RIO) per prendersi carico diretto della costruzione degli impianti del Parco Olimpico: lo Stadio, il Velodromo, il Centro Nuoto e il Villaggio Olimpico. Lo svolgimento dei lavori incappò in diversi imprevisti tecnici non considerati: novità dei metodi di costruzione, terreno fragile e incrinato in molti punti, notevole aumento dei prezzi dell’acciaio (da 200$ a 1200$ a tonnellata). Per questi motivi, la RIO decise di attenersi solo ai lavori strettamente essenziali per lo svolgimento dei Giochi e di elaborare un nuovo calendario che consentisse di terminare in parte la costruzione degli impianti olimpici: lo stadio rimase scoperto e la torre raggiunse “solo” 63 metri (208 piedi) di altezza. Così, il 17 luglio 1976, 12.000 persone tra atleti e staff, venuti da ogni angolo della Terra, davanti a circa 76.000 spettatori presenti allo Stadio Olimpico e più di mezzo miliardo di telespettatori, sfilarono alla cerimonia inaugurale della XXI Olimpiade di Montréal.

 

UNA NUOVA VITA PER IL PARCO OLIMPICO

Dopo la fine dei giochi, il Comité Organisateur des Jeux de la XXIe Olympiade Montréal (COJO)  restituì il Parco Olimpico alla RIO, ormai incaricata del completamento della costruzione, della gestione e del mantenimento degli impianti. A giugno del 1977 si riprese la costruzione della torre. La RIO trasformò il Villaggio Olimpico in appartamenti e nel 1980, tutti i 981 alloggi furono affittati a 2000 residenti. L’anno successivo, il governo provinciale annunciò i lavori di completamento del complesso Stade-mât-toit. Si procedette, quindi, alla firma di un contratto tra la RIO e la ditta Socodec, che obbligava quest’ultima a completare i lavori per un importo complessivo di 117,7 milioni di dollari. Nel 1987 si ultimarono i lavori della Torre, che raggiunse la sua elevazione finale di 165 metri. Sempre nello stesso anno, il tetto mobile dello stadio in kevlar venne issato e montato. Negli anni a seguire, furono inaugurate altre strutture collaterali di completamento: la funicolare e l’Osservatorio (novembre 1987), la trasformazione del Vélodrome in Biodôme (1992), l’installazione di una piscina dedicata al nuoto sincronizzato e il rifacimento dei trampolini (2007), la costruzione dello Stadio Saputo, nuova sede della squadra di calcio Impact de Montréal (2008).

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STADIO OLIMPICO

Lo Stadio Olimpico – con la sua forma a “conchiglia” gigante – è il primo stadio della storia con un tetto retrattile, un’eccezionale opera ingegneristica ed architettonica eseguita con tecnologia all’avanguardia. È stato progettato dall’architetto francese Roger Taillibert, scomparso nel 2019. Il suo intento era quello di dotare l’edificio di un tetto telescopico capace di aprirsi e chiudersi attraverso degli enormi cavi – come se fosse un ombrello – appesi ad una torre alta 165 metri, la struttura inclinata più alta del mondo. Uno sciopero portò a gravi ritardi nella costruzione della torre. Il tetto rimase in un magazzino in Francia fino al 1982 e solo nel 1987, con più di un decennio di ritardo, la torre e il tetto furono ultimati. Il tetto in kevlar, di colore arancione, per difetto di progettazione, si strappò in diverse occasioni, creando disagi all’interno dello stadio. Quest’ultimo, nel 1991, venne ristrutturato, ma l’8 settembre dello stesso anno le travi di sostegno si spezzarono, facendo cadere una lastra di cemento dal peso di 55 tonnellate. Fortunatamente, non ci furono feriti. Questi numerosi incidenti portarono alla decisione di rimuovere, nel maggio 1998, il tetto in kevlar, trasformando così lo stadio da coperto ad aperto per alcuni mesi. Sempre nel 1998, venne installato un tetto fisso da 26 milioni di dollari, detto Birdair, il quale era fissato ad una rete metallica e realizzato da 63 pannelli in fibra di vetro e nylon, rivestiti in teflon, poggiati su un traliccio di cavi d’acciaio. Nel gennaio 1999, una parte del Birdair collassò, facendo cadere ghiaccio e neve sugli operai che stavano preparando l’annuale Salone dell’Auto di Montréal. Riparato ancora una volta, il tetto è stato modificato per resistere alle condizioni invernali, installando dei tubi da cui passava acqua riscaldata per sciogliere la neve. Nel 2006, si iniziò a pensare ad un nuovo tetto, il terzo, ma quest’idea non fu mai realizzata.

 

LA TOUR DE MONTRÉAL

La tour de Montréal, con i suoi 165 metri di altezza e 45 gradi d’inclinazione, è la torre inclinata più alta del mondo e fa parte della World Federation of Great Towers (Federazione mondiale delle grandi torri). Il motivo per cui la torre di 8819 tonnellate rimane in piedi è grazie alla massa enorme di 159 835 tonnellate attaccata alla sua base, a oltre 10 metri sotto terra. La torre è formata da tre sezioni: il Centro Sportivo, gli uffici affittati a due importanti aziende di Montréal e l’Osservatorio, oggi chiuso per lavori di ristrutturazione che termineranno nell’autunno del 2024. I colori della Torre cambiano in base alle cause internazionali del momento.

 

IL CENTRO SPORTIVO

Il Centro Sportivo, situato alla base della torre, ospita una palestra all’avanguardia di due piani, l’Istituto Nazionale dello Sport del Québec ed il più grande centro acquatico del Paese, formato da sette bacini, tra cui una piscina olimpionica ed una piscina per immersioni con sei trampolini, di cui uno posizionato a un’altezza di 20 metri con una passerella sospesa in aria, un unicum in tutto il Nord America. È un punto di riferimento internazionale per l’allenamento di atleti professionisti e sportivi dilettanti. Ha ospitato tutte le gare di tutti gli sport acquatici dei Giochi del 1976 e, ancora oggi, ospita competizioni di alto livello, tra cui la World Dive Series FINA.

 

L’ESPLANADE

L’esterno dello stadio prende il nome di Esplanade. Si tratta di un immenso spazio all’aperto che ospita eventi di piccole e grandi dimensioni. È composto da nove plateaux distribuiti su quattro livelli. Le due attrazioni più caratterizzanti sono: il Planchodrome Vans e il Rochers d’escalade. La prima è una gigantesca pista di 900 metri quadrati per praticare skateboarding, che ha ospitato, nel 2019, l’evento Vans Park Series. È stato progettato da Vans in collaborazione con l’azienda California Skateparks e risulta essere uno degli impianti migliori nel settore di tutto il Canada. La seconda è formata da due enormi blocchi in granito progettati per l’arrampicata, ciascuno dei quali offre una varietà di linee migliorate con quote di difficoltà che variano da V2 a V10+.

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