MONTRÉAL – Dopo “Legacy”, di fatto un sequel di “The Chain” ambientato 30 anni dopo, rappresentato nel giugno 2021 al Centro Leonardo da Vinci (8370 Lacordaire, St. Léonard), dal 13 settembre al 2 ottobre, presso il teatro ‘Lino e Mirella Saputo’, sarà la volta di “Paradise by The River”, l’ultima opera cinematografica di Vittorio Rossi, drammaturgo, attore e sceneggiatore Italo-Montrealese cresciuto a Ville-Émard.
Prodotto dalla “MAGJUSJEN Entertainment” di Barry F. Lorenzetti, presidente, CEO e fondatore della compagnia assicurativa BFL CANADA, “Paradise by The River”, con la regia di Harry Standjoski, mette in scena un argomento delicato e sempre attuale come l’internamento degli italiani in Canada durante la Seconda guerra mondiale. Ecco la trama.
Nei mesi che precedono la Seconda Guerra Mondiale, Romano Dicenzo, cittadino canadese nato in Italia, insegue il suo sogno di costruire un’impresa edile. Al suo fianco c’è la moglie Maria, leale, innamorata e incinta. Suo fratello minore Cenzo arriva dall’Italia con la speranza di iniziare una nuova vita in Canada. L’inferno si scatena quando Mussolini dichiara guerra all’Inghilterra e alla Francia, spingendo le autorità canadesi ad arrestare, su scala nazionale, uomini e donne di origine italiana.
Le autorità canadesi arrestano ingiustamente Romano sulla base di una falsa accusa e lo rinchiudono in un campo di prigionia contro la sua volontà, insieme a centinaia di altri uomini di origine italiana a Petawawa, in Ontario. Questi individui non sono mai stati ufficialmente accusati di alcun reato. Cenzo sfugge all’arresto, ma si propone di catturare e vendicarsi dell’informatore che ha ingiustamente accusato suo fratello.
Per info e biglietti: www.paradisebytheriver.ca, http://magjusjenentertainment.ca