L’abbraccio con Benedetto XVI in occasione dell’apertura dell’Anno Santo. “La Chiesa esca dalle secche”, ha detto il Pontefice. Presenti Mattarella e Renzi. Grande spiegamento delle forze dell’ordine. A San Pietro oltre 50mila fedeli
Roma – Il mondo intero ha visto Papa Francesco spingere con forza gli stipiti della Porta Santa di San Pietro che per una curiosa coincidenza sembrava resistergli. Un gesto emblematico, che ha reso plasticamente l’intento di Bergoglio di spingere “la Chiesa ad uscire dalle secche per riprendere con entusiasmo il cammino missionario”. Questo, ha spiegato nella sua omelia, si propone il Giubileo della Misericordia aperto ufficialmente l’8 dicembre.
Due Papi al Giubileo – Presente anche Benedetto XVI, che ha varcato per secondo la Porta Santa di San Pietro, con un gesto di affetto al successore, con il quale si è abbracciato prima nell’atrio e poi nella Basilica. Una presenza importante perché testimonia il pieno appoggio di Joseph Ratzinger alla Riforma di Francesco, osteggiata da molti all’interno della Chiesa e della stessa Curia Romana, e che avrà un’accelerazione con l’inizio del Giubileo dopo l’apertura della prima Porta Santa, avvenuta a Bangui in Centrafica, lo scorso 29 novembre.
Bergoglio: lasciamo ogni paura – “Abbandoniamo ogni forma di paura e di timore, perché non si addice a chi è amato; viviamo, piuttosto, la gioia dell’incontro con la grazia che tutto trasforma”, ha esortato il Pontefice ricordando che la visione cristiana ci chiede di “anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia”. “Attraversare la Porta Santa ci faccia sentire partecipi di questo mistero di amore”, ha auspicato nell’omelia della messa celebrata in piazza San Pietro davanti alla folla di fedeli e alle delegazioni ufficiali (per l’Italia c’erano il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, il premier Matteo Renzi e il Ministro degli interni Angelino Alfano).
Il terzo Giubileo del ‘900 – Quello indetto da Francesco è il terzo Giubileo straordinario dall’inizio del ’900: nel 1933 Pio XI proclamò l’Anno Santo per i 19 secoli dalla morte di Gesù, Paolo VI ne aprì uno nel 1966 per cinque mesi e l’8 dicembre scorso è toccato a quello di Papa Francesco, che imprime così un’accelerazione pastorale verso la “misericordia”. “Che il Giubileo della Misericordia porti a tutti la bontà e la tenerezza di Dio”, ha auspicato il Pontefice in un tweet.
Porte sante aperte in tutto il mondo – Per la prima volta nella storia si sono aperte le Porte sante in ogni diocesi, in tutta Italia e ai quattro angoli della terra, fino alla periferie più disagiate. Da Roma fino ad Aleppo, in Siria, dove il Giubileo è stato celebrato nella parrocchia di San Francesco colpita ad ottobre da un lancio di granate da parte dell’Is. Così il Papa ieri ha inaugurato il primo Anno santo “diffuso”. È la grande novità storica di Francesco che dopo sette secoli di giubilei, ha messo sullo stesso piano religioso il Cupolone e le cattedrali di ogni diocesi. Non ci sarà dunque bisogno di arrivare fino a Roma per ricevere l’indulgenza papale, che fino al 20 novembre 2016 si potrà ottenere con un pellegrinaggio nelle rispettive diocesi.