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Ottawa legalizza la ‘morte assistita’

La Corte Suprema obbliga il governo a legiferare entro il prossimo 6 giugno

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Ottawa – Dopo il Québec (la legge è in vigore dallo scorso dicembre), anche il Canada autorizza la morte assistita: giovedì scorso il governo Trudeau ha depositato un progetto di legge che legalizza la ‘morte assistita da un medico’ per gli “adulti consenzienti affetti da una malattia incurabile con dolori persistenti”, che si trovano “in uno stato avanzato di peggioramento irreversibile delle loro capacità” e la cui “morte naturale è diventata ragionevolmente prevedibile” (il paziente non deve necessariamente essere in fin di vita).

I CRITERI DI AMMISSIBILITÀ – Il disegno di legge C-14 è più restrittivo rispetto alla ‘Sentenza Carter’ della Corte Suprema del Canada del febbraio 2015, che suggerisce il ricorso alla ‘morte assistita’ da parte delle persone non affette da una malattia terminale, mentre va oltre la stessa legge approvata in Québec, autorizzando l’eutanasia ed il suicidio assistito. Non sono state accolte, invece, le raccomandazioni di una commissione parlamentare che allargava la ‘platea degli utiilizzatori’ anche ai minori ed alle persone colpite da malattie mentali. Tra le condizioni per beneficiare della ‘morte assistita’: “per iscritto”, dopo un “periodo di riflessione di almeno 15 giorni, a meno che il decesso non sia imminente”, alla presenza di “due testimoni indipendenti”, con il consenso di “due dottori in grado di garantire la lucidità della scelta” e con la possibilità di annullare la scelta “in ogni momento”.

LE MINISTRE COFIRMATARIE – La ministra della Giustizia, Jody Wilson-Raybould, è consapevole del fatto che la legge non riceverà un consenso umanime: “Per alcuni la morte assistita è inquietante, per altri la legge non va fino in fondo”. Ma il metodo è quello giusto: “Chi è in fin di vita e soffre pene insopportabili, può scegliere di morire in pace”, così come “saranno protetti i soggetti più vulnerabili”, ha concluso Wilson-Raybould. Dal canto suo, la ministra della Sanità, Jane Philpott, cofirmataria del progetto di legge che mofidica lo stesso Codice criminale (per depenalizzare i ‘reati’ dei dottori ed infermieri coinvolti), ha garantito che “la libertà di coscienza degli operatori sanitari sarà rispettata”. Per evitare casi di “turismo sanitario”, infine, potranno accedere alla ‘dolce morte’ solo coloro che hanno diritto all’assistenza sanitaria pubblica canadese.

ENTRO IL 6 GIUGNO – Ora è corsa contro il tempo: la nuova legge deve essere approvata entro il 6 giugno, data limite fissata dalla Corte Suprema per procedere alla modifica del codice penale.

ALTROVE NEL MONDO – Ad oggi, il suicidio assistito è autorizzato in Svizzera, mentre l’eutanasia è consentita nei Paesi Passi, in Lussemburgo ed in Belgio. Due stati americani, Oregon e Washington, infine, offrono prestazioni sanitarie per la ‘morte assistita’. (V.G.)

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