‘Spotlight’ è il Miglior film degli 88esimi Academy Awards. Ma in questa edizione degli Oscar vincono soprattutto Leonardo Di Caprio ed Ennio Morricone, 87 anni e 5 nomination alle spalle, che la spuntano rispettivamente quale Migliore attore per ‘The Revenant’ e Migliore compositore per ‘The Hateful Eight’
Los Angeles – Ennio Morricone dedica il premio alla moglie Maria e osserva emozionato: “Non c’è grande musica senza un grande film”. Per lui, l’87enne Ennio, e per Leonardo Di Caprio (mamma di origini tedesche e papà di origini italiane), che ebbe la prima nomination ben 23 anni fa, due fragorose standing ovation.
Se ‘Il caso Spotlight’, il cui produttore Michael Sugar si rivolge a Bergoglio: “Papa Francesco, è venuto il momento di proteggere i nostri bambini”, vince anche per la Migliore sceneggiatura originale (scritta a quattro mani da Tom Mc Carthy, che lo ha anche diretto, e da Josh Singe), ‘The Revenant’ centra una prestigiosa tripla: per il secondo anno consecutivo Alejandro G. Inarritu vince per la Migliore regia (dopo Cuaron nel 2014 per Gravity è il terzo messicano di fila), mentre il direttore della fotografia Emmanuel Lubezki fa addirittura tris, dopo ‘Gravity’ e ‘Birdman’ dello stesso Cuaron.
Migliore attore non protagonista Mark Rylance per ‘Il ponte delle spie’ di Spielberg; sul versante femminile, Brie Larson Migliore attrice protagonista per ‘Room’, Alicia Vikander non protagonista per ‘The Danish Girl’.
Accanto alla miglior colonna sonora originale, l’Academy premia anche la migliore canzone, e la statuetta quest’anno è andata a Sam Smith insieme a Jimmy Napes per il brano ‘Writing’s on the Wall’, tema musicale di ‘Spectre’, ultimo film della saga di 007.
L’Oscar come Miglior film straniero va ‘Il figlio di Saul’ del regista Laszlo Nemes, già vincitore al Festival di Cannes, che racconta dei cosiddetti Sonderkommando, i gruppi formati da ebrei che ad Auschwitz venivano costretti dai nazisti ad assisterli durante lo sterminio dei prigionieri. Una vera e propria incetta di Oscar cosiddetti ‘tecnici’ l’ha fatta il film di George Miller ‘Mad Max – Fury Road’, vincendo ben sei statuette. A partire da quella per i Migliori costumi, assegnata a Jenny Beaven, che aveva già vinto l’Oscar nel 1987 per ‘Camera con vista’ di James Ivory. E ancora, il film di Miller ha portato a casa l’Oscar per la Migliore scenografia, assegnato a Colin Gibson e Lisa Thompson, quello per il miglior trucco, andato a Lesley Vanderwalt, Elka Wardega e Damian Martin, quello per il miglior montaggio (Margaret Sixel), per il miglior montaggio sonoro (Mark Mangini e David White) e infine per il miglior mixaggio sonoro (Chris Jenkins, Gregg Rudloff e Ben Osmo).
L’Oscar per i Migliori effetti speciali se l’è aggiudicato il team del film ‘Ex Machina’ di Alex Garland, composto da Andrew Whitehurst, Paul Nurris, Mark Ardington e Sara Bennet.
Quello per la Miglior sceneggiatura originale è andato a Charles Randolph e Adam McKay per ‘La grande scommessa’, mentre la statuetta per la Migliore animazione l’ha vinta ‘Inside Out’, diretto da Pete Docter e Jonas Rivera.