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Ora Biden deve trattare

IL PUNTO di Vittorio Giordano

Ha vinto Joe Biden, che si appresta a diventare il Presidente più votato di sempre, con oltre 75 milioni di voti (Obama si è fermato a 69.498.516). Ha perso Donald Trump, tradito da stati-chiave come Pennsylvania, Wisconsin e Michigan, che 4 anni fa si erano rivelati la tomba politica di Hillary Clinton. L’elettorato operaio bianco è tornato fedele alla sinistra anche in Georgia (salvo esiti diversi dal riconteggio), Arizona e Nevada. In generale, a premiare i democratici sono stati gli elettori delle grandi città (come Detroit, Phoenix, Atlanta, Filadelfia e Las Vegas), che, più sensibili ai rischi della pandemia, hanno scelto il voto postale, scrutinato solo dopo lo spoglio dei voti espressi al seggio, il 3 novembre. Trump, dal canto suo, ha incassato l’appoggio degli ispanici e degli afro-americani in Florida e, in generale, ha fatto breccia nelle zone rurali dell’entroterra. Il trumpismo è tutt’altro che sconfitto: oltre 71 milioni di americani hanno scelto l’attuale inquilino della Casa Bianca. A dispettto delle pesanti accuse di corruzione e collusione che hanno portato all’impeachment (poi fallito), e nonostante le continue critiche per parole, gesti e atteggiamenti poco ‘istituzionali’, Trump ha ricevuto quasi 10 milioni in più rispetto al 2016, quando i suffragi a suo favore si sono fermati a 62.984.828. In molti, evidentemente, hanno apprezzato il boom economico pre-Covid, gli sgravi fiscali alle imprese, la stretta sugli accordi commerciali multilaterali ed il disimpegno militare nel mondo. Al netto del voto popolare, che resta significativo ma non decide le elezioni presidenziali (in base all’arcaica e contorta legge elettorale vigente, sono i Grandi Elettori conquistati nei singoli Stati a fare la differenza), la sconfitta di Trump appare molto più risicata di quanto pronosticassero i sondaggi. E lo dimostrano i 6 giorni che ci sono voluti per lo spoglio in molti Stati in bilico. La vittoria di Biden non è stata eclatante, così come la sconfitta di Trump non è stata clamorosa. Il Paese resta diviso. Trump ha già denunciato brogli (tutti da dimostrare) e preannunciato ricorsi in tribunale. Con la Corte Suprema, a maggioranza repubblicana, che resta sullo sfondo. Venti anni fa, fu proprio il più alto tribunale del Paese a decidere la sfida tra Gore e Bush, dando ragione a quest’ultimo. Trump si ostina a non concedere la vittoria a Biden e, fino al 20 gennaio, data del passaggio di consegne, potrebbe continuare a governare a suon di decreti esecutivi. La transizione si annuncia complicata, ma inesorabile. Salvo colpi di scena, sarà il ticket Joe Biden-Kamala Harris a governare l’America per i prossimi 4 anni. Biden, però, se vuole unire un Paese lacerato, non potrà ignorare il messaggio degli elettori: non solo il 47,6% ha scelto ancora Trump, ma il partito Repubblicano ha guadagnato alcuni seggi al Congresso e, cosa ancora più determinante, sembra essere in grado di controllare nuovamente il Senato (il 5 gennaio si assegnano gli ultimi due seggi in Georgia). Ed è proprio la Camera Alta che approva le nomine più importanti del presidente, Ministri compresi. È qui che Biden dovrà dimostrare tutta la sua abilità di politico navigato, trattando, sia con l’ala più progressista del suo partito, che reclama riforme epocali – dalle energie rinnovabili all’assicurazione sanitaria più abbordabile – sia con i Repubblicani, che non daranno mai il via libera a provvedimenti che possano minare l’industria del petrolio, incrementare le tasse per le multinazionali o aumentare il numero dei Giudici alla Corte Suprema. Per questo motivo, si parla addirittura di Ministri repubblicani nell’amministrazione Biden. Del resto, nei suoi 47 anni di politica, Biden ha sempre brillato per le doti diplomatiche e l’inclinazione al compromesso. Ed ha già chiuso diversi accordi con il leader del Partito Repubblicano, Mitch McConnel, senatore da 36 anni, durante l’amministrazione Obama. Per continuare sulla strada della collaborazione, stretta ma necessaria, Biden dovrà tenere a bada i bollenti spiriti degli esponenti più progressisti del suo partito, capeggiati dal trio Bernie Sanders, Elizabeth Warren ed Alexandria Ocasio-Cortez. In caso contrario, sarà condannato ad un sostanziale immobilismo, costretto all’ordinaria amministrazione almeno fino al 2022, quando si voterà per il rinnovo del Congresso e di un terzo del Senato.  E l’America, alle prese con una pericolosa recrudescenza del coronavirus, al netto delle promettenti notizie sul fronte vaccino, non può proprio permettersi un Presidente già dimezzato.

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One thought on “Ora Biden deve trattare

  1. CAN A CHIEF COMMADER BE FULL OF FEAR?
    Biden: “Russia is a threat there is a risk of a return of the Cold War.” But really? Maybe the Tycoon Trump Impeachment Dems did not trigger it for Russia? Perhaps, justified with the first Tomahawk missile and continuous bombing of Libya causing over half a million deaths of old women and children and triggering a Biblical Exodus of Illegal Immigrants that has invaded Europe with bloodshed of innocents with many terrorist attacks? With all due respect Trump had more courage in foreign politics, and I respect the dialogue with North Korea at a step of conscience future reasons and collaboration: sure that a Isn’t the Commander in Chief in the US not Nancy Pelosi, Obama and Clinton putii like him warmongers? New Europe with Ecology if he is the first using the U.S. Air Force One fleet. with Boeing 747-200 and later, cars and arsenal like a Pasha? Russia and China? Putin inherited Communism and poverty and nuclear arsenals. Meanwhile, in Finland there is a grave for nuclear waste! Xi Jinping has a population of 1.393 billion Human Beings on his back! Certainly one could not have undergone a transformation in a Democratic and Liberal sense of one’s own Economic, Social and Political structures: as we have seen the USSR choke, accustomed to weaving provisions! China cannot quench the thirst immediately the People of Democracy would be suicide like a shipwrecked desert drink in one gulp! Biden speaks well, he found a young and rich America, even to my grandfather Michelangelo Muliero who left Pisticci Italy in the distant 1800s, breaking his back on skyscrapers as a bricklayer, and millions of emigrants from old Europe and the rest of the world. Dream of Policeman of the World? C’est ended up as first and second Impeachment at Tycoon Trump who had the balls in Foreign Policy helping the Yankee People with taxes and securing patents or wants to make a “hot war” with what courage since it takes a couple to incinerate the Planet Earth. Here are the Arsenals in possession by refining or Peoples: Russia (former Soviet Union) 8,500 1949 (“RDS-1”. United States 7,700 1945 (“Trinity”). United Kingdom 225 1952 (“Hurricane. Https: //vincenzoditolve.wordpress. com / 2021/02/20 / a-commader-in-chief-can-be-filled-with-fear-of-russia-and-china /

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