Tutti ci siamo ritrovati in situazione di questo tipo. Acquistate un bene, spesso si tratta di un elettrodomestico, o di un apparecchio elettronico, che funziona bene e vi dà soddisfazione. Ve ne prendete cura come si fa con tutte le cose che si acquistano, soprattutto ai prezzi di oggi. Poi, all’improvviso, senza che riusciate a capirne la ragione, cominciano ad esserci dei problemi. Può essere un rumore, un pulsante che si stacca, un componente che si allenta. In tutti i casi, avete la sensazione di essere stati truffati. Un oggetto pagato ad un prezzo equo e che credevate avrebbe funzionato a lungo, non vi dà più soddisfazione. Che fare? Il primo riflesso è cercare di farlo riparare. Non basta trovare qualcuno, bisogna anche pensare al tempo che ci vorrà. Sia che siate voi a portare l’apparecchio dal riparatore, se riuscite a trasportarlo, oppure che sia il riparatore a venire a casa vostra. In questo caso, non sapete nemmeno se il bene potrà essere riparato. Tuttavia, sapete che, se anche l’apparecchio non potrà essere riparato, o se la riparazione è troppo costosa, dovrete comunque pagare il riparatore per il tempo impiegato a spostarsi e per lo studio del caso. A questo punto, fate un rapido calcolo e decidete di acquistare un nuovo apparecchio, spesso dello stesso produttore, che consegue quindi un’altra vittoria. Dovrete sbarazzarvi di un articolo i cui componenti principali sono ancora intatti e buttarlo via perché il pezzo da sostituire è difficile da ottenere, o troppo costoso, soprattutto considerando il costo dei servizi di un riparatore in un’epoca di forte carenza di manodopera. Ancora più problematico è quando ciò accade con un’automobile. Ovviamente, non possiamo buttarla via e comprarne un’altra. D’altra parte, il consumatore rischia di restare invischiato in una costosa spirale di appuntamenti dal concessionario o dal meccanico locale. Il problema è più complesso nel caso delle automobili per l’entità delle somme in gioco, ma anche per tutte le seccature da affrontare quando non si può contare sulla propria auto. Sempre per quanto riguarda le automobili, vi faccio un esempio di un’altra situazione di cui probabilmente avete sentito parlare. Vi recate dal meccanico sotto casa per cambiare l’olio o montare gli pneumatici invernali. Quando tornate a casa, notate una spia accesa sul cruscotto. Dovete trovare il tempo di tornare in officina. Una volta lì, il meccanico vi spiega che non c’è alcun problema. La casa automobilistica l’ha pro-grammata così. Quando si cambia l’olio o si sostituiscono gli pneumatici, è necessario inserire un codice per confermare la modifica. Tuttavia, il produttore non fornisce a nessuna officina meccanica il codice da inserire nel computer dell’auto. E lo fa per proteggervi da persone incompetenti che potrebbero fare un pessimo lavoro. Ovviamente è una spiegazione di comodo, perché in futuro sarete obbligati a cambiare l’olio presso il vostro concessionario.
Un altro esempio è quello di Apple. In prossimità della data di uscita di un nuovo modello di iPhone, constatiamo che la batteria del modello che state usando si scarica più rapidamente.
Come vediamo, esistono diverse tipologie di obsolescenza programmata. Innanzitutto, si ha l’obsolescenza tecnica quando l’oggetto non funziona più a causa dell’utilizzo prematuro ed eccessivo di un componente essenziale che, ad esempio, è saldato ad un altro pezzo. C’è anche l’obsolescenza indiretta, quando cioè il produttore non produce più i pezzi di ricambio, dopo aver optato per un altro modello.
D’altra parte, può accadere che un elettrodomestico funzioni molto bene, ma decidete di cambiarlo solo per il piacere di avere il nuovo modello. Si noti che, anche in questo caso, il produttore sta “giocando” con voi perché, quando vi ha venduto il mo-dello precedente, già sapeva che lo avrebbe modificato.
Quali sono le soluzioni a questi diversi problemi? Innanzitutto, a titolo di esempio, è stata autorizzata una class action contro Apple, dopo che il gigante americano ha ammesso di aver rallentato le prestazioni di alcuni iPhone in vista dell’uscita dei nuovi modelli.
Sebbene tali azioni legali siano utili, resta il fatto che non prevengono il problema, ma offrono piuttosto una soluzione, peraltro molto tempo dopo che si è verificato. L’altra soluzione è cambiare la legge. Ed è proprio quello che ha appena fatto l’Assemblea Nazionale del Québec, approvando la LEGGE CHE PROTEGGE I CONSUMATORI DALL’OBSOLESCENZA PROGRAMMATA E PROMUOVE LA DURABILITÀ E LA MANUTENZIONE DEI BENI. Questa legge affronta direttamente il problema dell’obsolescenza programmata, ma la maggior parte dei suoi effetti si faranno sentire solo tra qualche anno. È comunque il primo passo di un lungo percorso, da cui tutti ci auguriamo di trarre dei vantaggi.