(Adnkronos) – La Corea del Nord ha sparato circa 200 colpi di artiglieria verso le acque al largo della costa occidentale. Lo denunciano i militari sudcoreani, che – riporta l’agenzia Yonhap – hanno reso noto di aver rilevato l’attività tra le 9 e le 11 ora locale. Per i militari di Seul si tratta di una “provocazione”.
“L’intera responsabilità di tali situazioni di escalation della crisi ricade sulla Corea del Nord – ha detto il portavoce, colonnello Lee Sung-jun -. Chiediamo con forza che si fermi immediatamente”. E ha aggiunto: “In stretto coordinamento tra Corea del Sud e Stati Uniti, i nostri militari stanno seguendo e monitorando le attività”. Annunciate, inoltre, “misure corrispondenti alle provocazioni della Corea del Nord”.
Come misura preventiva, riporta ancora la Yonhap, è stato ordinato alla popolazione civile delle isole di Yeonpyeong e Baengnyeong di mettersi al sicuro.
Il leader nordcoreano Kim Jong-un insiste sul rafforzamento della “deterrenza” di Pyongyang, con il pensiero a un “confronto militare”, e lo fa in occasione di una visita a una fabbrica di armamenti. A riferirne è l’agenzia nordcoreana Kcna, senza precisare la data della visita né dove si trovi l’impianto. Come evidenziano i media sudcoreani, Kim ha ordinato misure per rafforzare la capacità di produzione di Tel (trasportatore elevatore lanciatore per il trasporto e il lancio di missili).
Secondo la Kcna, “alla luce della grave situazione attuale, che richiede che il Paese sia fortemente preparato a un confronto militare con il nemico”, Kim “ha indicato i compiti per la fabbrica”.
Ad accompagnare Kim durante la visita c’era la figlia Ju-ae, che – secondo l’intelligence sudcoreana, sarebbe l’erede al trono “più probabile”.