(Adnkronos) – Tre mesi di congedo di paternità, nuove iniziative di welfare a sostegno delle famiglie, parità di retribuzione e di genere. Sono le misure messe in campo da Nestlé per favorire la natalità volte soprattutto ad alleggerire il carico familiare ancora sulle spalle delle donne. “Nestlé crede da sempre e con convinzione che l’apporto delle donne al mondo del lavoro sia uno strumento fondamentale per migliorare le performance e la reputazione dell’azienda – afferma all’Adnkronos Giacomo Piantoni, HR Director del Gruppo Nestlé in Italia – Una convinzione che si concretizza in azioni a sostegno della parità di genere e che i numeri confermano: siamo un benchmark tra tutte le aziende italiane, e tra quelle del food&beverage, per la percentuale di donne in posizioni dirigenziali con un lusinghiero 40%, mentre la media nazionale è del 23% e quella di settore – in Italia e a livello globale – è di circa il 30%”.
Questi numeri e “le iniziative che portiamo avanti – spiega il manager – ci hanno permesso di essere riconosciuti per il quinto anno consecutivo all’interno del Bloomberg Gender Equality Index (GEI) che misura l’uguaglianza di genere analizzando 70 metriche relative a cinque aspetti: leadership e pipeline di talenti, parità di retribuzione e di genere, cultura inclusiva, politiche contro le molestie sessuali e marchio esterno (ovvero, come l’azienda sostiene l’uguaglianza di genere al di fuori dell’azienda)”. In un Paese come l’Italia “a trazione maschile, per colmare il gap ogni segnale è importante – è convinto Piantoni – insieme alle buone pratiche delle aziende, come il nostro Nestlé Baby Leave che prevede 3 mesi di congedo di paternità con l’effetto di bilanciare il carico familiare ancora per lo più sulle spalle delle donne”.
Il supporto della genitorialità e l’abbattimento delle barriere di genere per Nestlé “sono due temi assolutamente inscindibili – rimarca il direttore delle risorse umane – poiché la genitorialità continua a impattare sull’avanzamento di carriera delle donne, rendendo dunque necessario riequilibrare ruoli e compiti nel contesto familiare. Questa è una delle prime considerazioni che ci ha portato a rivedere la policy sul congedo di paternità nel 2022 e prima, a offrire molte iniziative di welfare a sostegno delle famiglie delle persone di Nestlé. Prenderci cura delle persone che lavorano per il Gruppo e del posto in cui lavoriamo, è da sempre una nostra priorità. Oltre al recente sviluppo della nuova policy sul congedo di paternità, tra le iniziative a sostegno della genitorialità, l’azienda fornisce gratuitamente prodotti alimentari per la prima infanzia alle neomamme e ai neopapà che ne fanno richiesta. L’azienda offre anche la possibilità di lavorare part-time per esigenze di cura dei figli sino al terzo anno di età”.
Non solo. Per tutti i lavoratori della sede di Assago e di Perugia, “il Gruppo contribuisce al pagamento della retta presso gli asili nido convenzionati vicini al posto di lavoro – prosegue Piantoni – Soprattutto durante l’estate e contestualmente alla chiusura delle scuole, i genitori del Gruppo possono usufruire dell’iniziativa Bimbi in Ufficio con cui l’azienda consente alle mamme e ai papà di portare i figli in ufficio”.
Negli ultimi anni, ricorda il manager, “abbiamo osservato che all’interno dell’azienda da parte di colleghi e colleghe è stata posta una crescente attenzione sul tema del care-giving. Un esempio arriva da uno dei nostri Employee Resource Groups, o come le definiamo noi emotional communities, dedicato alla genitorialità: oltre ad occuparsi degli aspetti legati al diventare papà o mamma, si sta sempre più confrontando sui bisogni e sulle esigenze di cura dei genitori anziani e di come questo lavoro di cura impatti sulla dinamica vita-lavoro. Come azienda, seguiremo da vicino e sosterremo le iniziative che la Community vorrà portare avanti. Parallelamente, quest’anno abbiamo avviato un’importante collaborazione con la Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt) che ci vedrà impegnati sul fronte della prevenzione oncologica. Non si tratterà solamente di offrire delle visite gratuite ma anche webinar da poter condividere con i propri cari e mettere al servizio della famiglia”.
Tra i progetti voluti da Nestlé a supporto della genitorialità e dell’abbattimento delle barriere di genere vi è la policy aziendale per la paternità. “Nel marzo 2022 – sottolinea Piantoni – insieme alle organizzazioni sindacali degli alimentaristi – Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil – abbiamo sottoscritto un accordo che istituisce la “Nestlé Baby Leave”, ovvero un congedo retribuito di 3 mesi (12 settimane consecutive) di cui potrà usufruire il papà lavoratore o il secondo caregiver in occasione della nascita di un figlio o dell’adozione di un minore. La nuova policy rappresenta un importante passo in avanti rispetto ai dieci giorni previsti attualmente dalla legislazione italiana ma anche rispetto alle politiche adottate finora da Nestlé stessa che, già dal 2012 e per prima in Italia, ha introdotto due settimane aggiuntive di congedo retribuito per il lavoratore padre o secondo caregiver”. Una misura “che oggi viene superata dalla Nestlé Baby Leave. L’iniziativa è stata molto apprezzata da parte dei media ma soprattutto dai futuri padri e dalle future madri che lavorano in Nestlé che in questo modo dispongono del giusto tempo e delle giuste energie da dedicare alla nascita e alla crescita del proprio bambino. Ad oggi il 79% di neo papà hanno richiesto la nuova policy” conclude. (di Francesca Filippi)