L’anno 2025 si prospetta particolarmente complesso per circa 1,2 milioni di canadesi titolari di mutui a tasso fisso, che si troveranno a dover rinnovare il proprio finanziamento. Lo ha annunciato la Società canadese per l’ipoteca e l’alloggio (SCHL), precisando che il valore complessivo dei contratti da ridiscutere ammonta a circa 300 miliardi di dollari. La maggior parte di questi prestiti, circa l’85%, era stata sottoscritta quando il tasso di riferimento si aggirava attorno all’1% o anche meno. Oggi, però, con il tasso di riferimento al 2,75% — dopo sette riduzioni consecutive da parte della Banca Centrale del Canada, che ha portato il costo del denaro ai minimi livelli da settembre 2022 — i mutuatari devono comunque fare i conti con un aumento dei costi dei loro prestiti. A partire da giugno 2024, infatti, i tassi d’interesse sono diminuiti rispetto al picco registrato negli ultimi vent’anni, ma restano comunque superiori ai livelli storicamente bassi osservati durante la pandemia. Di conseguenza, migliaia di proprietari di casa si apprestano a rinnovare il proprio mutuo con un tasso più elevato rispetto a quello iniziale. Va precisato che i tassi sui mutui seguono generalmente l’andamento del tasso di riferimento della Banca del Canada, ma non raggiungono mai esattamente lo stesso livello. Le banche e le istituzioni finanziarie applicano solitamente un tasso preferenziale che si trova circa 2,2% sopra il tasso base stabilito dalla Banca centrale, anche se alcune offerte promozionali potrebbero prevedere riduzioni più vantaggiose.
In questo particolalre contesto, si è riacceso il dibattito sulla scelta tra mutuo a tasso fisso e variabile, due opzioni che presentano vantaggi e svantaggi a seconda delle circostanze personali. Con il calo dei tassi d’interesse, i mutui ipotecari a tasso variabile stanno guadagnando popolarità tra i canadesi. Secondo un recente sondaggio di Royal LePage, condotto da Hill & Knowlton, il 66% di coloro che dovranno rinnovare il proprio mutuo quest’anno prevede di optare per un tasso fisso, in calo rispetto al 75% che attualmente detiene questo tipo di prestito. Al contrario, il 29% dichiara di voler scegliere un mutuo a tasso variabile, in aumento rispetto all’attuale 24%. Sebbene la maggior parte dei canadesi che devono rinnovare il proprio mutuo nel 2025 preveda di mantenere lo stesso tipo di finanziamento, si registra un significativo spostamento verso i mutui a tasso variabile. Tra coloro che attualmente hanno un mutuo a tasso fisso, il 20% intende passare a un tasso variabile, mentre il 76% prevede di rinnovare con un altro mutuo a tasso fisso. Allo stesso tempo, il 61% dei titolari di mutui a tasso variabile ha intenzione di mantenerlo, mentre il 37% opterà per il passaggio a un tasso fisso. Più di un terzo (37%) dei rispondenti prevede di sottoscrivere un mutuo della durata di cinque anni al momento del rinnovo, mentre il 19% opterà per un prestito di tre anni.
In generale, il mutuo a tasso variabile risulta spesso più conveniente rispetto a uno a tasso fisso su un periodo di 5 anni, soprattutto se il tasso d’interesse tende a scendere. La scelta tra le due opzioni dipende però dalla tolleranza al rischio di variazioni nei pagamenti mensili. Un tasso variabile può essere interessante per i giovani professionisti con aspettative di aumento del reddito, o per chi dispone di un capitale di risparmio sufficiente per affrontare un incremento temporaneo delle rate. In questo caso, si ha il vantaggio di poter approfittare di tassi più bassi nel breve periodo. D’altro canto, un mutuo a tasso fisso offre la certezza di pagamenti invariabili per tutta la durata del prestito, una garanzia di stabilità molto apprezzata da chi preferisce non esporsi ai rischi di eventuali rialzi dei tassi. Oltre al costo dei pagamenti mensili, un’altra variabile da considerare è la possibilità di effettuare rimborsi anticipati senza penali. Questa opzione può rivelarsi vantaggiosa per chi, ad esempio, riceve un’eredità o una somma imprevista e desidera ridurre il debito in modo più rapido. Alcune banche offrono anche la possibilità di convertire un mutuo a tasso variabile in uno a tasso fisso, o di combinare entrambe le soluzioni, creando una sorta di mutuo “misto” che consente di diversificare il rischio. L’opzione da scegliere dipenderà quindi dalle proprie esigenze individuali e dalla capacità di gestire l’incertezza economica. Con l’aumento delle rate e l’incertezza legata all’andamento dell’economia, la prudenza e una valutazione attenta delle proprie finanze personali rimarranno essenziali per prendere la decisione migliore.
