STILE E DESIGN ITALIANI
Montréal – “Ribellione. Audacia. Coraggio. Temerarietà. Sono le parole di chi non si accontenta e cerca, di chi non applica pedissequamente, ma sperimenta, di chi trova gratificazione solo da risultati superiori alle aspettative. Non c’è un buon progetto senza atto di ribellione e non c’è ribellione senza la spinta di una buona idea”. Se si parla del rapporto tra musica, architettura e design italiani, è difficile trovare un’affermazione più “rock” di questa, pubblicata da Michele De Lucchi sulla copertina della rivista Domus nel gennaio 2018.
Il legame tra musica dal vivo e architettura o design è strettissimo, anche a livello filosofico come sottolineato un secolo fa da Paul Valéry1. Per quanto siano settori creativi diversi, questi hanno obiettivi simili, poiché artisti, architetti, musicisti e designer mirano a coinvolgere il pubblico con l’intento di creare qualcosa di unico e stimolante e, spesso, si ispirano a vicenda.
Basti pensare alla funzione dell’architettura e del design nel strutturare i luoghi deputati allo svolgimento e alla fruizione della musica dal vivo, quali sono le sale da concerto: ogni dettaglio è studiato per offrire ai musicisti e agli spettatori la migliore esperienza sonora e di ascolto possibile. Nel 2015, il MOMA di New York ha dedicato al tema una mostra che rimane ancora oggi un punto di riferimento: Making Music Modern – Design for Ear and Eye2.
A livello mondiale, il rapporto tra design contemporaneo e musica offre un’infinità di esempi e una sterminata letteratura. Dalle copertine dei dischi ai mobili e agli oggetti concepiti nei decenni per “consumare” il prodotto musicale, fino agli edifici sonori come il Neustadt Kunsthofpassag di Dresda, i soggetti di cui discutere non mancano.
L’edificio della città della Germania orientale, nei giorni di pioggia, diventa un vero e proprio strumento musicale grazie all’acqua che scorre in un particolare sistema di grondaie di ottone producendo suoni musicali melodici. Del resto, lo scrittore tedesco Johan Wolfgang Goethe, definiva l’architettura “musica pietrificata”.
Per restringere il panorama ai confini della Penisola, basterebbe citare uno dei progetti più divertenti del XXI secolo, qual è stato ARCHIMUSIC3. L’illustratore italiano Federico Babina, in 27 poster, ha disegnato nel 2014 edifici fantasiosi, ispirati a brani famosi di David Bowie, Amy Winehouse, Elvis Presley e altri. Così condomini, container, fabbriche riprendono le forme di uno strumento, o le sagome dei componenti di un gruppo o, ancora, una sonorità. Tutti i disegni poggiano su un pentagramma, che è metafora delle fondamenta della struttura, su cui si basa l’architettura musicale.
Se si volge lo sguardo alla produzione artigianale e industriale italiana, la scena alternativa musicale internazionale (dal rock al free jazz, dalla psichedelia fino alla musica elettronica) ha influenzato il design radicale degli anni ‘60-’70 con oggetti iconici che sono ormai il simbolo dello stile italiano. L’anticonformismo delle idee e degli oggetti da cui nascevano sono stati consacrati dalla mostra del 1972 (sempre al MOMA di New York) “Italy: the new domestic landscape”, dove sono stati presentati oltre 180 oggetti di uso domestico e 11 ricostruzioni di ambienti4.
Per ritornare ai giorni nostri, dai cuscini musicali alle gocce acustiche, dai tappeti vinilici agli specchi sonori per il bagno, i designer e le aziende italiane scommettono moltissimo sul rapporto tra oggetto e musica, “contaminando” cosi gli ambienti domestici5.
Infine, per chi vuole compiere un “viaggio mentale” tra grafica e musica, consigliamo la lettura del libro Rock & arte. Copertine, poster, film, fotografie, moda, oggetti . Ce n’est qu’un début… (r.t.)
1 “Eupalino o l’architetto” di Paul Valéry, 1923
2 https://www.domusweb.it/it/design/2015/01/19/musica_per_occhi_e_orecchie.html
3 https://federicobabina.com/ARCHIMUSIC
4 https://cittadino.ca/50-anni-di-design-radicale-italiano-nelle-case-di-tutto-il-mondo/
5 https://www.thewaymagazine.it/design-of-desire/design-in-musica-quando-gli-oggetti-parlano-in-note/
6 “Rock & arte. Copertine, poster, film, fotografie, moda, oggetti” di Ezio Guaitamacchi, Leonardo Follieri e Giulio Crotti, ed. Hoepli, 2018.
Breve bibliografia per approfondire l’argomento:
. https://www.espazium.ch/it/attualita/edifici-che-cantano-e-altri-spazi-sonori
. https://www.goodreads.com/book/show/43512560-rock-arte
. https://www.thewaymagazine.it/design-of-desire/design-in-musica-quando-gli-oggetti-parlano-in-note/
. https://www.internimagazine.it/design/tendenze/la-musica-del-design/
. https://eyeondesign.aiga.org/category/design-plus/design-plus-music/#2
. https://blog.doctaprint.it/strumenti/la-relazione-tra-grafica-e-musica/
. http://www.dadarivista.com/Singoli-articoli/2016-Giugno/06.pdf
. https://www.artribune.com/arti-visive/2022/09/psichedelia-musica-cinema/
. https://www.elledecor.com/it/design/a37031368/design-psichedelico/
. https://www.salonemilano.it/it/articoli/design/le-scelte-di-valerio-sommella-la-rubrica-music-design
. https://www.ad-italia.it/article/le-sale-dascolto-sono-il-trend-decor-del-momento/