Montréal – Non capita tutti i giorni che una star del cinema italiano e internazionale come Monica Bellucci interpreti un ruolo in un film quebecchese. Che, con tutto l’affetto ed il rispetto di questo mondo, non rappresenta certo (o almeno, non ancora) una primissima scelta per chi vuole fare carriera sul set sognando i riflettori di Hollywood. Ed invece, la nostra Monica nazionale – che il 30 settembre scorso ha compiuto 51 anni (portati alla grande!) proprio qui a Montréal – ha dato un’altra splendida dimostrazione di grandezza e semplicità, confermandosi una ‘fuori serie’ anche lontano dalla cinepresa.
Fungendo, tra l’altro, da cassa di risonanza per tutto lo ‘star system’ quebecchese: “In Europa guardiamo al vostro cinema con grande interesse: artisticamente parlando, la Belle Province è una terra molto ricca”, ha detto domenica sera a “Tout le monde en parle” su Radio-Canada. L’attrice perugina (è nata a Città di Castello nel 1964 ed è madre di due figlie) è sbarcata a Montréal (una ‘toccata e fuga’ di 48 ore) per calcare il ‘tapis rouge’ in occasione della “prima” del film quebecchese “Ville-Marie” di Guy Edoin (già autore di “Marécages”), che ricalca i melodrammi degli anni ’50.
Un appuntamento a cui la diva italiana – che si ispira a stelle come Anouk Aimée e Anna Magnani – non ha voluto rinunciare, nonostante le riprese in Europa per il prossimo film di Emir Kusturica, “On the Milky Road”, che termineranno fra 60 giorni, ed il contemporaneo giro del mondo per promuovere ‘Spectre’ di Sam Mendes (nei panni della conturbante ‘Bond lady’), la 24ª pellicola-avventura della ‘sagra’ di James Bond in uscita il 6 novembre. In “Ville-Marie”, la Bellucci interpreta il ruolo di una celebre attrice europea (Sophie Bernard) che approfitta della riprese a Montréal per tentare un riavvicinamento con suo figlio (Aliocha Schneider), che studia nella Belle Province e che non vede da 3 anni. Un incontro che, però, si trasforma ben presto in tragedia, quando il figlio viene coinvolto in un terribile incidente. Sul set anche Pascale Bussières (nei panni di un’infermiera) e Patrick Hivon (come autista di ambulanza).
Il film parteciperà anche al Festival Internazionale del Film di Roma, dove, a rappresentare il lungometraggio, sarà ancora una volta la bella attrice italiana, accompagnata da Guy Édoin. “Quando Monica entra sul set – ha dichiarato il regista con gli occhi ancora lucidi per l’emozione – tutti ne percepiscono lo status, l’aurea, la bellezza interiore, più che quella fisica. Ha un carisma che trascende: la sua presenza porta un rigore immediato sulla scena”. Per Monica è stato un colpo di fulmine (ha detto sì quattro giorni dopo aver ricevuto il copione): “Guy Édoin è un grande regista, ha molto talento ed è dotato di un’autorità naturale: ha scritto una bellissima storia ed è un piacere, per me, farne parte”. Sul film, poi, la Bellucci non ha dubbi: “Nel film c’è una grande forza realista, una grande verità: sono convinta che susciterà un interesse internazionale”. Elogi anche per la collega quebecchese Pascale Bussières: “È sincera e diretta: un’attrice meravigliosa, molto profonda. Sono felice di averla conosciuta”. Parole di miele, poi, per Montréal: “Una bella scoperta: mi ha colpito molto la semplicità delle relazioni umane. La gente è facile e aperta. Per non parlare del miscuglio di cultura europea e americana, la vera ricchezza di questa metropoli”.