(Adnkronos) – Strada subito in salita per l’Argentina di Lionel Messi che all’esordio ‘stecca’ subendo una sconfitta ‘pesante’, più per il morale che per il prosieguo del torneo con 2 partite ancora da giocare, 2-1 contro l’Arabia Saudita. Per il capitano 35enne e i suoi un campanello d’allarme: con quattro mondiali alle spalle, per il capitano, al sua quinto mundial, Qatar 2022 è l’ultima chiamata per alzare al cielo la coppa del mondo, come fece Diego Armando Maradona a Messico ’86.
Magra consolazione per la ‘Pulce’ il gol su rigore al 10′, a inizio ripresa in 5′ i sauditi hanno ribaltato il risultato togliendo certezze alla squadra di Lionel Scaloni che vede interrompersi una striscia positiva che durava da 34 partite. E’ destinata ad aumentare ulteriormente la pressione sull’uomo simbolo dell’Argentina, Messi a caccia del titolo più importante, l’unico che manca nel suo palmares. Una carriera da incorniciare quella del ragazzo di Rosario che a livello personale ha vinto tutto: 7 palloni d’oro, 6 volte la Scarpa d’oro, 6 volte miglior giocatore Fifa. Inoltre la rivista inglese World Soccer lo ha eletto per 5 anni World Player of The Year.
Terzo marcatore più prolifico della storia del calcio, Messi è approdato nel 2000 alla ‘cantera’ del Barcellona passando poi alla prima squadra: in 778 partite ha realizzato 670 reti vincendo 10 titoli della Liga, 4 Champions League, 3 mondiali per club, 3 supercoppe europee e 7 coppe del Re. In totale sono 45 i trofei portati a casa dal numero 10. Nell’agosto 2021 il passaggio al Paris Saint Germain. In Nazionale la gioia più grande il successo in Copa America nel 2021 e l’oro olimpico a Pechino 2008. La delusione maggiore resta il mondiale sfiorato nel 2014 in Brasile dove l’Argentina venne piegata ai supplementari 1-0 dalla Germania.
“Mi sento molto bene: arrivo in un gran momento a questo Mondiale, non ho alcun tipo di problema. Questo sarà il mio ultimo Mondiale e quindi l’ultima opportunità di realizzare il mio grande sogno”, le parole di Messi nella conferenza stampa prima dell’esordio. Sarà ora il campo a dire se il n.10 avrà la forza di rialzarsi e di prendere per mano l’Argentina, come fece Maradona nel 1986, portandola alla vittoria finale: prossimo appuntamento nel girone C sabato contro il Messico.