(Adnkronos) – Sorprese, alcune clamorose. E risultati che descrivono l’inizio di una rivoluzione nella geografia del calcio. I mondiali 2022 in Qatar sono per ora una vetrina in cui brillano realtà emergenti e Paesi con meno tradizione calcistica. Agli ottavi sono rappresentati tutti i continenti e ci sono, a giocarsi un posto nella storia, anche Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti, Australia, Marocco e Senegal. I risultati del primo turno a eliminazione diretta diranno se ci sia ancora spazio per una restaurazione o se la globalizzazione del pallone abbia definitivamente intaccato gli equilibri tradizionali.
I pronostici della vigilia sono ancora dalla parte delle nazionali europee e delle due corazzate sudamericane, Argentina e Brasile. L’Olanda contro gli Stati Uniti, la nazionale albiceleste contro l’Australia, la Francia contro la Polonia in uno dei due derby europei, l’Inghilterra contro il Senegal, la Croazia contro il Giappone, il Brasile contro la Corea del Sud, la Spagna contro il Marocco, l’altro derby del vecchio continente con il Portogallo contro la Svizzera. Gli incroci sembrano fatti apposta per stabilire quanto il cambiamento sia profondo.
La statistica suggerisce che difficilmente sarà tutto bianco o nero ma ci sono alcune sentenze che già indicano un passaggio significativo. L’Italia a casa, per il secondo Mondiale consecutivo, era già un primo dato ineluttabile. Le eliminazioni al primo turno della Germania quattro volte campione del mondo e del Belgio, negli ultimi dieci anni stabilmente al vertice del calcio europeo, aggiungono sostanza alla crisi di almeno una parte del calcio che conta.
Ora spetta a chi resta, la Francia, la Spagna, l’Inghilterra, l’Argentina e il Brasile sulle altre, stabilire se la rivoluzione è definitivamente compiuta o se il calcio mondiale sia ancora, anche con meno autorevolezza, governato dai padroni di sempre.