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Milleproroghe 2023, novità per ricetta elettronica: cosa cambia

(Adnkronos) – Con il decreto Milleproroghe, l’uso della ricetta elettronica viene prorogato fino al 31 dicembre 2024. Introdotto dal governo nel marzo 2020 per limitare gli spostamenti durante l’emergenza pandemica da Covid-19, la misura consente ai medici del Paese di inviare la prescrizione medica via e-mail per lo svolgimento di esami specialistici e acquistare farmaci in farmacia. 

L’ultimo decreto Milleproroghe, entrato in vigore il 29 dicembre 2022, aveva prorogato l’utilizzo della ricetta elettronica fino alla fine del 2023. Ora questa possibilità viene ulteriormente estesa fino al termine del 2024.  

“E’ una buona notizia, ma è chiaro che questo tempo deve essere utilizzato per definire una soluzione strutturale”. Ovvero “al cittadino dovrebbe bastare la sola tessera sanitaria per ritirare i medicinali prescritti dal suo medico in farmacia o fare un esame. Come succede, per esempio, già in Veneto e in Piemonte”, spiega all’Adnkronos Salute Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). “Una scelta sostenibile anche sul piano ambientale, che permette di eliminare carta e toner, in un’ottica davvero ‘One Health”.  

Questa semplificazione, come evidenziano le esperienze regionali, “si può fare nel momento in cui il cittadino può attivare il fascicolo sanitario. Una volta attivato, infatti, tutte le attività sanitarie relative al singolo assistito entrano in un database, comprese le ricette dei medici di famiglia, sia per quanto riguarda la diagnostica, sia per la farmaceutica. Basterà presentare la propria al tessera al farmacista o al centro diagnostico. E’ questo l’obiettivo che dobbiamo raggiungere, utilizzando al meglio il tempo che la proroga offre”. 

La strada per una soluzione definitiva, dunque, “è la tessera sanitaria, senza far circolare più stampe, nemmeno quelle che oggi deve fare il farmacista per gli adempimenti burocratici. E sarebbe anche una risposta importante per la transizione ecologica, perché significa meno costi, meno carta, meno alberi abbattuti, meno toner, meno inquinamento ambientale. Tutto questo attraverso un processo digitale già sperimentato, attivo in diverse Regioni già da prima del Covid”, conclude Scotti che ribadisce l’invito alle Regioni a “usare bene e fattivamente il tempo che ci concede la proroga”.  

Secondo il presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani (Fofi), Andrea Mandelli, “la ricetta elettronica ha impresso una notevole accelerazione al processo di digitalizzazione della dispensazione del farmaco. La scelta di prorogarne l’utilizzo fino a tutto il 2024 non può che vederci, dunque, pienamente favorevoli”. “La possibilità di ricevere la prescrizione medica via email o su uno smartphone ha notevolmente semplificato l’accesso alle cure per i pazienti – ricorda Mandelli – E se tutto questo è stato possibile, lo si deve alla professionalità dei farmacisti che, con grande prontezza e capacità di adattamento anche sul fronte delle dotazioni tecnologiche, hanno reso possibile un cambiamento che scontata non era: la trasformazione di una e-mail o di un sms in una prestazione sanitaria”.  

 

“Solo grazie all’impegno del Movimento 5 Stelle sono state ottenute sintesi importanti su alcuni emendamenti all’articolo 4 in tema di sanità, per fortuna approvati. Mi riferisco alla proroga dell’utilizzo della ricetta dematerializzata fino al 2025”, sottolinea in una nota Mariolina Castellone (M5S), vicepresidente del Senato e componente della Commissione Bilancio di Palazzo Madama che sta esaminando il Milleproroghe. 

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