(Adnkronos) – Baratteresti la Coppa del Mondo con una medaglia d’oro a Milano-Cortina? “Mai nella vita”. Risponde così a una domanda di un cronista la campionessa di sci Federica Brignone, appena tornata in Italia all’aeroporto di Malpensa. Sul fatto che domani a Courmayeur le sarà intitolata una pista, Brignone commenta con emozione: “È un onore incredibile, lì sono diventata un’atleta”. Ti aspetti di fare da portabandiera a Milano-Cortina? “Non dipende da me, ma con i miei risultati ho fatto tutto il possibile”, risponde la sciatrice all’aeroporto di Malpensa. “Sarebbe un orgoglio enorme per tutto ciò che ho fatto per il mio sport e per l’Italia. Anche solo essere considerata per questo ruolo è qualcosa di speciale”.
Brignone si dice profondamente soddisfatta della sua stagione: “Mi sono emozionata per tutto l’inverno, ogni weekend riuscivo a sorprendermi. Guardando alle gare di questa stagione, mi sento orgogliosa: dieci vittorie, 16 podi totali, solo tre uscite di pista e cinque volte fuori dal podio, tutto in condizioni diverse”. La campionessa racconta anche il suo percorso di crescita: “In alcuni momenti ho pensato che certe cose non fossero possibili, ma ho lavorato su me stessa, ho imparato dai miei errori e ho cercato di migliorare ancora. Alla fine, ho fatto qualcosa di straordinario”.
Infine, riflette sull’approccio mentale allo sci: “Avere paura in questo sport porta a zero risultati, perché è uno sport contro-istintivo: o trovi il modo di affrontarlo o devi cambiare disciplina”. E aggiunge: “Sinceramente, qualche volta mi è capitato di provare insicurezza, ma sono una persona che ama avere tutto sotto controllo. Questa capacità di gestire le situazioni è il mio punto di forza. La velocità mi ha sempre affascinata, anche da bambina, ma per raggiungere un livello più alto ho dovuto lavorare molto. Il mio senso di controllo mi ha aiutato a migliorare non solo tecnicamente, ma anche mentalmente”. La conclusione: “Grazie all’allenamento ho acquisito maggiore sicurezza e ho imparato ad affrontare situazioni che prima non conoscevo. È stato un percorso impegnativo, ma straordinario”.