(Adnkronos) – La piccola Diana ha assunto delle gocce di ansiolitico ‘En’ (benzodiazepine) prima di essere trovata senza vita, il 20 luglio scorso, all’interno dell’abitazione in via Parea, periferia est di Milano, nella culletta, dove la madre Alessia Pifferi l’ha abbandonata “per sette giorni”. E’ quanto emerge dagli esiti preliminari eseguiti dai medici legali sul corpo della neonata di soli 18 mesi.
Se le prime analisi del sangue avevano lasciato intendere che la sostanza contenuta nella boccetta fosse stata diluita nel biberon, il cui contenuto residuo è stato trovato accanto alla piccola, gli accertamenti sui capelli non lascerebbero dubbi consentendo anche di stabilirne la quantità e la data dell’assunzione. Dettagli che saranno scritti, nero su bianco, nella relazione conclusiva che sarà consegnata la prossima settimana al pm di Milano Francesco De Tommasi.
Il nuovo elemento potrebbe aggravare la posizione della madre, accusata di omicidio aggravato ma che ha sempre negato di averle dato il farmaco, e che potrebbe aver inciso sulle cause del decesso della bambina, morta di stenti.