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Milan-Roma, Mourinho si sfoga: “Non sono Harry Potter”

(Adnkronos) –
José Mourinho non è Harry Potter e se la Roma arriva quarta fa un miracolo. L’allenatore giallorosso volta pagina dopo la sconfitta con la Lazio nel derby di Coppa Italia. Ora c’è la sfida sul campo del Milan per provare a invertire la rotta in un momento complesso: risultati negativi, umore della piazza ‘rivedibile’. “Abbiamo perso il derby, abbiamo fatto tante cose bene in accordo con i nostri limiti e altre cose non bene, abbiamo analizzato tutto ieri, abbiamo parlato, sempre alla ricerca di migliorie per la nostra situazione. Io riparto come lo faccio da 23 anni: partita giocata, partita analizzata, partita finita e prossima partita. Non c’è un’altra storia”, dice lo Special One. 

In campionato “abbiamo perso un derby, siamo a 4 punti da un obiettivo che se non fossimo noi tutti direbbero che sia impossibile. Il potenziale delle altre che possono entrare in top 4 non può essere paragonato a noi. Ma siamo noi, la tifoseria più incredibile mai vista, c’è un allenatore che la gente pensa sia José Harry Mourinho Potter che alza le aspettative. Stiamo lottando per qualcosa di difficile e nessuno ci dirà che non possiamo farlo. Saremo lì domani a metterci la faccia, mi dispiace non essere in panchina (per la squalifica, ndr), sarò in un habitat in cui non sono benvenuto a cercare di fare il mio lavoro. Andiamo là a dare tutto quello che abbiamo. I ragazzi daranno tutto”, prosegue. 

Il Milan, a differenza dlela Roma è “una squadra che gioca per vincere lo Scudetto. Quest’anno la distanza in punti fra loro e le prime due non sarà facile da colmare ma l’obiettivo è quello. Ha perso qualche giocatore importante per infortunio nella zona difensiva, centrocampo e attacco sono lì, Pulisic, Giroud, Leao, sono tutti lì. Hanno perso due difensori ma ne hanno presi altri due, Terracciano e Gabbia, per migliorare la situazione”. 

Nessuno della società ha detto una parola ai tifosi. “Io sono anche la società. Non sono una carica alta, non sono Ceo, né direttore, ma sono società. Mentre sono qui mi considero società, mi considero che le mie parole qui sono parole che la gente fuori vuole sentire. Voglio essere sempre leale e corretto nel mio rapporto con la società, è il mio modo di essere. In questo momento qui le mie parole sono molto oggettive. Avrò giocato 150 o 200 derby e sono state per me sempre partite speciali, ho vinto, pareggiato o perso ma sempre con un modo diverso di viverle. Il derby che abbiamo vinto” due anni fa “è stato pesante, è stato un derby umiliazione, è stato 3-0 e potevano essere 4-5: i derby persi sono stati sempre persi per dettaglio, per errori personali o arbitrali. 

Il portoghese non accetta critiche sulla propria professionalità: “Sono qui da due anni e cinque mesi e da allora sono l’unica persona qui che non ha perso un unico minuto di una sessione di un allenamento. Un mese fa avevo bisogno di un giorno per una situazione che non devo spiegare, ho spiegato alla proprietà, al direttore Pinto e in un momento così pieno di partite, viaggi, di allenamenti, abbiamo deciso che il giorno buono per me per non esserci, era giovedì”, ricorda. 

“Sono stato fuori Roma per 14 o 15 ore, mi sembra ridicolo stare qui a giustificare questo, ma non accetto in alcun modo che la mia professionalità e la mia dignità vengano messe in discussione. “Se c’è l’esempio perfetto della professionalità sono io”, ribadisce. 

A Milano ci sarà Paulo Dybala, uscito acciaccato dal derby? “Penso di no. rovare soluzioni per giocare senza Dybala non è esattamente lo stesso che per Guardiola trovare soluzioni quando non gioca Haaland, perché ha Alvarez. Klopp se non ha Luis Diaz gioca Jota e quando non gioca lui c’è Nunez. Non è lo stesso. Ripeto: non sto incolpando nessuno, incolpo solo chi non capisce. Dybala è un giocatore veramente speciale che negli ultimi anni ha giocato in una squadra che aveva giocatori speciali come lui. Qui è un giocatore che non è sostituibile. Se qualcuno non vuole capire che senza Dybala la Roma è una squadra diversa non posso dire altro”. 

 

 

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