a cura del Senatore Tony Loffreda
All’inizio di questo mese, la neo presidente del Consiglio del Tesoro, la Ministra Anita Anand, ha chiesto ai colleghi di governo di risparmiare 15 miliardi di dollari da qui al 2028 nei rispettivi bilanci dipartimentali. In altre parole, ha detto loro di rendere i propri dicasteri più efficienti e produttivi. Si tratta di una richiesta importante, ma opportuna e necessaria, se si considera che la spesa pubblica è aumentata considerevolmente negli ultimi anni (al di là delle spese legate al Covid e ai sussidi di emergenza).
In effetti, il governo aveva già annunciato una revisione strategica delle sue politiche, su iniziativa proprio della presidente del Consiglio del Tesoro, con l’auspicio di risparmiare 6 miliardi di dollari. Il primo annuncio in questo senso è arrivato nel 2022, quando il governo ha ribadito il proprio impegno a gestire le finanze pubbliche in modo prudente e responsabile, e questo per garantire che i soldi delle tasse dei canadesi vengano utilizzati in modo efficace e che i programmi governativi producano i risultati attesi.
Qualche mese fa, in occasione di una delle riunioni del Comitato Nazionale delle Finanze, ho chiesto all’allora Ministra responsabile di aggiornarci sulla revisione annunciata. Mi interessava capire se il Consiglio del Tesoro stesse esaminando correttamente l’efficienza dei servizi governativi prima e dopo la pandemia e come stesse valutando i miglioramenti in termini di erogazione dei servizi. La Ministra Fortier all’epoca sottolineò che i dipartimenti stavano lavorando alacremente per essere più creativi nei loro sforzi per fornire i servizi ai canadesi. Come lei stesso evidenziò, si tratta di fare in modo che il governo sia più intelligente, non più modesto.
Quando ho poi chiesto al vice Segretario del Dipartimento di Gestione delle Spese come farà il governo a risparmiare tutti questi miliardi di dollari senza procedere a tagli del personale, mi ha spiegato che l’obiettivo iniziale è quello di trovare fondi per mezzo miliardo di dollari riducendo, soltanto per il 2023/24, i servizi professionali e le trasferte.
Mi ha fatto piacere sentire la Ministra dire che stanno raccogliendo dati sulla produttività. Si tratta di una questione che ho sollevato a più riprese, anche in un mio articolo dello scorso anno, in cui sostenevo che il Canada soffre di un deficit di produttività e che dobbiamo invece incrementarla per lavorare in modo più efficiente e intelligente. Questo concetto va applicato all’economia canadese in generale, ma il governo deve concentrarsi anche sulla crescita della produttività all’interno della burocrazia.
Sappiamo, per esempio, che il numero dei dipendenti pubblici è aumentato nell’ultimo decennio. Secondo quanto riferito di recente dal Responsabile Parlamentare del Bilancio (PBO), dal 2006 le dimensioni della macchina burocratica sono cresciute di quasi 78.000 dipendenti a tempo pieno: si tratta di una crescita del 23,2%. Negli ultimi due anni, la funzione pubblica ha aggiunto oltre 31.000 nuovi posti di lavoro, in gran parte dovuti alla pandemia. Il PBO ha quindi anticipato che la spesa per il personale nel 2021-22 ha raggiunto i 60,7 miliardi di dollari, cifra che rappresenta il costo più alto del budget operativo del governo.
In base alle principali stime del governo per il 2023-24, che non comprendono le spese future che saranno invece incluse nelle tre stime supplementari, il governo prevede una spesa di quasi 433 miliardi di dollari. In dieci anni, questa cifra è quasi raddoppiata rispetto ai 235 miliardi di dollari del 2014-2015. Non sono affatto critico su queste spese. Ho votato a favore di tutti i disegni di legge sugli stanziamenti che sono stati presentati al Senato. Piuttosto, è proprio a causa di questi aumenti del budget che i parlamentari devono rivedere attentamente la spesa pubblica insieme ai piani dei singoli Ministeri e ai rapporti sui risultati conseguiti per assicurarsi che i canadesi ottengano di più dai loro stessi soldi.
Il lavoro del Comitato Nazionale delle Finanze, quindi, è più attuale e cruciale che mai. Il nostro Comitato svolge un importante ruolo di supervisione nel garantire che i piani di spesa federali siano ragionevoli, offrano un buon rapporto qualità-prezzo e raggiungano gli obiettivi prefissati. Nell’anno solare in corso, 16 dei nostri 26 incontri sono stati focalizzati esclusivamente sulle stime del governo: abbiamo studiato le esigenze di stanziamento per ciascuna organizzazione federale ed esaminiamo le spese (grandi o piccole), così come i risultati ed i programmi strategici.
Io e i miei colleghi ci impegniamo a garantire che i Dipartimenti lavorino nei limiti delle loro disponibilità di bilancio e diventino più efficienti, produttivi e innovativi. Vogliamo anche assicurarci che il servizio pubblico raggiunga e superi gli obiettivi che si prefigge in termini di servizi, prestazioni e risultati. Secondo la ricerca del PBO, infatti, tra il 2018 e il 2022 i Dipartimenti non sono riusciti a raggiungere gli obiettivi annuali, in media un quarto delle volte. Pertanto, è di fondamentale importanza che il Comitato Nazionale delle Finanze adempia al proprio mandato, come dice sempre il nostro presidente, ritenendo il governo responsabile delle proprie spese e garantendo al tempo stesso trasparenza, prevedibilità e affidabilità per i canadesi. Non vedo l’ora di continuare a lavorare, nel nome dei Canadesi, il mese prossimo a Ottawa.