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Meloni: “Lanceremo un piano d’azione sull’intelligenza artificiale”

(Adnkronos) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni annuncia oggi “un piano d’azione sull’Intelligenza artificiale” che sarà al centro dei lavori del G7. “Non possiamo da una parte fermare” la “rivoluzione”, “ma dobbiamo lavorare per fare in modo che questo processo sia sempre a misura d’uomo, che sia cioè incentrato sull’uomo, controllato dall’uomo e che abbia l’uomo come suo ultimo fine”.  

“L’intelligenza artificiale sarà una risorsa se il suo sviluppo migliorerà la qualità del lavoro, se lo renderà più efficiente, sempre più a misura di persona. Non sarà una risorsa, al contrario, se condurrà semplicemente alla sostituzione dei lavoratori o all’espulsione di milioni di lavoratori dal mercato del lavoro”.  

“L’intelligenza artificiale investirà prima o poi, e con accenti diversi, tutto il mondo del lavoro, e non sarà limitato a profili di eccellenza tecnologica. In futuro continueremo ad avere bisogno di operai, di insegnanti, di artigiani, di medici sarà il modo di svolgere quei lavori e sarà necessario acquisire le competenze necessarie per farlo. Per questo io sono convinta che sia fondamentale lavorare tutti insieme per promuovere un vasto programma di re-skilling e up-skilling per tutti, giovani e adulti, lungo tutto l’arco della vita e nei luoghi di lavoro e nelle società. Perché come ci dice la Banca Mondiale, l’80% della ricchezza delle nazioni più avanzate è rappresentata dal sapere. È il sapere, è la competenza che fanno la differenza in questo tempo. È una priorità sulla quale dobbiamo avere il coraggio e la forza di investire”.  

“Allora sono temi che stanno a cuore a questo governo e che questo governo porterà anche in ambito G7 in quest’anno di Presidenza italiana. Stiamo lavorando per lanciare, nell’ambito della nostra Presidenza – dice dunque la presidente del Consiglio – un piano d’azione sull’uso dell’Intelligenza artificiale, particolarmente nel mondo del lavoro. È una sfida che io considero particolarmente impegnativa, ne siamo ovviamente consapevoli però sono anche convinta che il sistema Italia in tutte le sue articolazioni abbia il coraggio, la visione, la capacità che servono per occuparsi anche dei temi più difficili e individuare le soluzioni più innovative”. 

Il lavoro è “al centro del nostro impegno alla guida della nazione”. “In questo anno e mezzo di governo abbiamo fatto le nostre scelte – spiega la presidente del Consiglio -, abbiamo adottato i nostri esercitare allo Stato, cioè mettere le aziende e i lavoratori nella condizione di creare occupazione e ricchezza e redistribuire nel modo più giusto possibile quella quota di ricchezza che con le tasse torna nelle mani dello Stato e che deve essere utilizzata per aiutare le persone più fragili e più esposte. Allora, fin dal nostro insediamento abbiamo lavorato esattamente in questa direzione e i primi risultati ci dicono che siamo sulla strada giusta”.  

“Da quando siamo al governo – dice la presidente del Consiglio – abbiamo 600mila occupati in più, il tasso occupazionale ha toccato il record dei 62,1%. Abbiamo superato per la prima volta il tetto dei 10 milioni di lavoratrici, i contratti stabili aumentano, la precarietà diminuisce e si riducono anche gli inattivi, cioè coloro che non solo non lavorano ma che hanno anche smesso di cercarlo un lavoro. È un segnale molto positivo, di grande fiducia nell’economia e nel futuro che voglio ringraziare ancora una volta ha salutato con soddisfazione. Non intendiamo ovviamente cullarci sugli allori, cioè non significa che vada tutto bene. Noi continuiamo a lavorare per consolidare questi dati e migliorarli ancora. Proprio per questo in occasione del 1° maggio abbiamo approvato un ulteriore pacchetto di norme che libera circa 3 miliardi di euro per incentivare l’assunzione di donne, giovani, lavoratori più fragili, soprattutto al sud”. 

“Il lavoro è dignitoso a 360 gradi, autonomo e subordinato. Nel dl coesione abbiamo messo quasi 3 miliardi per il lavoro, buona parte per l’auto impiego. Rappresenta una grande opportunità ad esempio per i giovani per finanziare gli studi professionali”. Lo ha detto Marina Calderone, ministro del Lavoro, intervenendo al Festival del lavoro in corso a Firenze. “Abbiamo detto no al salario minimo perché portiamo avanti un principio che è diverso e cioè che è giusto che attraverso dialogo e concertazione siano i contratti nazionali di lavoro a fare la differenza. E questi devono esser aiutati anche attraverso investimenti da parte dello Stato, con un sostegno per il recupero della produttività”. 

“Ricevo spesso attacchi strumentali, ma nessuno viene mai a sedersi davanti a me a sostenere una discussione con un linguaggio giuridico: vuol dire che allora qualcosa in trenta anni di professione l’ho imparato. Mi piace confrontarmi con qualcuno che non la pensa come me, una critica reale insegna molto di più di un apprezzamento non spontaneo. Io sono sempre orgogliosa di quando qualcuno presentandomi dirà il ministro del lavoro è un consulente del lavoro”. 

“Di fronte ai mutamenti profondi dettati anche dall’affermazione dell’economia digitale e dell’intelligenza artificiale, dobbiamo orientare la nostra azione tenendo fermo il valore della persona, in modo da trasformare un’apparente minaccia per i lavori tradizionali in una vera opportunità di sviluppo e di crescita” ha detto il ministro delle Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati, in un messaggio letto alla 15esima edizione del Festival del Lavoro. 

 

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