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“Mediterraneo, le origini” del poliedrico Maverick Lo Bianco all’ICFF di Montréal

Mercoledì 7 agosto, nella splendida cornice dell’ICFF Montréal al Parco Dante, è stato proiettato il cortometraggio Mediterraneo, le origini in presenza del regista e interprete Maverick Lo Bianco

MONTRÉAL – L’estate montrealese non sarebbe la stessa senza l’ICFF al Parco Dante, che delizia il numeroso pubblico con proiezioni di film italiani contemporanei che hanno ricevuto riconoscimenti da parte della critica nazionale e internazionale. Lo scorso 7 agosto, è stato proposto il lungometraggio The braid di Laetitia Colombani,  preceduto dal concerto musicale del trio Les deux guitars e dalla visione del cortometraggio Mediterraneo, le origini in presenza del regista e interprete Maverick Lo Bianco. 

 

Nato a Milano nel 1993 da genitori calabresi, Maverick ha vissuto a Bologna, a Roma, dove ha approfondito recitazione e cinematografia, e in Calabria; nel capoluogo lombardo ha studiato Economia all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Da quattro anni vive in Inghilterra, a Londra, dove promuove l’Italia e le sue eccellenze attraverso il suo lavoro di attore, regista e imprenditore.

 

Il Cittadino Canadese lo ha incontrato per voi per conoscerlo meglio e per farci raccontare le sensazioni che ha vissuto durante la kermesse.

“Sono venuto in occasione dell’ICFF di Montréal e sono davvero emozionato di poter conoscere questa magnifica realtà”, ha esordito il giovane e poliedrico artista. “Qui a Montréal, da tre generazione, vive la famiglia della parte di mio padre. È stata un’emozione unica poter presentare il mio corto in questa meravigliosa città in quanto c’è un attaccamento affettivo e perché avevano già proiettato la prima parte nell’edizione del festival del 2022. Ho ricevuto un’accoglienza calorosa e il riscontro del pubblico è stato veramente positivo”. 

 

Ci ha raccontato come è nata l’idea di Mediterraneo, prima, e del sequel Mediterraneo, le origini, dopo: “È un progetto che nasce quando io ero bambino e sentivo discutere ai grandi di come valorizzare il Sud Italia. Da allora, ho sempre avuto l’idea di sviluppare un progetto sul Mediterraneo. Una volta a Londra, mi è venuta l’ispirazione di girare il primo cortometraggio dal titolo Mediterraneo: un viaggio, tanto fisico quanto spirituale, alla riscoperta delle mie origini e, più in generale, della nostra cultura di cui ho messo in mostra sapori, profumi, paesaggi, arte, posti incantevoli e spiritualità”. In seguito, dopo aver visitato numerosi paesi arabi che si affacciano sul Mar Mediterraneo e constatato la loro forte influenza culturale, “mi sono accorto che con il primo corto avevo solo raccontato me stesso e l’idea generale di Mediterraneo. Non bastava! Questa riscoperta delle mie origini, e più in generale della nostra cultura, mi ha spinto a continuare questo viaggio interminabile con Mediterraneo, le origini. Se Mediterraneo rappresenta l’inizio del viaggio, Mediterraneo, le origini è il continuo del percorso, la scoperta durante il viaggio. Ci sarà anche una terza parte a cui inizierò a lavorare a breve”.

 

Ha tenuto, quindi, a sottolineare ciò che lo ha colpito maggiormente della serata del 7 agosto alla Piccola Italia: “È stato bello percepire che quello che racconto nel cortometraggio era ciò che vedevo nella platea. Io parlo di origini, di riscoperta delle radici attraverso un viaggio. A Montréal, ci sono persone provenienti da diverse parti del mondo, anche dall’Italia, e ho capito che molte di loro si stavano immedesimando con quanto stavano osservando”.

 

Circa la personale preferenza sul suo duplice ruolo di regista e attore, Maverick ha evidenziato: “La mia passione principale è fare l’attore, cercare di mettere sullo schermo le diverse sfaccettature che possiamo interpretare. Però, adoro anche scrivere le sceneggiature perché credo di avere tanto da raccontare. Ad inizio carriera, c’erano alcuni campi, come appunto la regia, che non consideravo, ma, con il tempo, ho capito che il passaggio tra attore e regista/sceneggiatore è naturale. Soprattutto quando si vuole  realizzare qualcosa di davvero personale: è difficile che qualcun altro riesca ad esprimere il corretto punto di vista, utilizzare la giusta angolatura e le parole più opportune. Questo è il motivo che mi porta a scrivere la sceneggiatura e interpretare i miei stessi personaggi. Io so cosa voglio far trasparire”.

 

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Abbiamo concluso la nostra piacevole e arricchente chiacchierata parlando di NEVER, il concept alla base della dimensione personale e artistica di Maverick e di tutti i suoi progetti che spaziano dal cinema (è attore/regista/sceneggiatore), alla moda (ha lanciato il suo marchio della linea abbigliamento), allo sport (organizza eventi sportivi e diversi professionisti sono entrati a far parte del brand). “NEVER è un qualcosa che ho sempre avuto all’interno di me. È uno stile di vita che ho sempre incarnato sin da quando facevo box da bambino. Con il tempo, ho capito che si può applicare in tutto. Nel mio caso specifico, abbraccia tre diversi campi:  il cinema, la moda e lo sport. Tre campi che ci contraddistinguono come italiani. Tutto questo mi piace raccontarlo attraverso le passioni, le tradizioni che si tramandano, l’amore per le radici e le origini. Il tutto cercando una connessione con la parte culturale che si trova dietro ogni attività che svolgiamo”.

 

Attendiamo con curiosità di poter vedere la terza parte di Mediterraneo, un cortometraggio che si preannuncia affascinante e che ci permetterà di ritrovarci nel nostro passato per comprenderne le sue dimensioni socio-culturali più profonde.

Buon lavoro, Maverick!

 

Prossimo appuntamento, mercoledì 14 agosto, al Parco Dante della Petite Italie, con la commedia Zamora del 2024 di Neri Marcorè. A precedere la proiezione, prevista per le 21:00, il cortometraggio intitolato Nés une dimanche matin.

 

ZAMORA

Anni ‘60. Quando la ditta per cui lavora chiude senza preavviso, Walter trova un nuovo lavoro come contabile in un’azienda di Milano. Per assecondare i voleri del suo capo, fissato con il calcio, Walter, finge di essere un portiere esperto e si aggrega alla squadra aziendale. Da quel momento, per non perdere l’impiego, sarà costretto a partecipare agli allenamenti settimanali, ma, in vista della partita ufficiale, dovrà trovare una soluzione e si farà aiutare da un ex calciatore ormai caduto in disgrazia.

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