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Mediobanca, ok lista per rinnovo Cda con Pagliaro e Nagel

(Adnkronos) – Il Cda di Mediobanca approva la lista per il rinnovo del Consiglio di amministrazione. Il board, avvalendosi della facoltà prevista dall’art. 15 dello Statuto, si legge nella nota, ha approvato all’unanimità la seguente lista di 15 candidati alla carica di consigliere per il triennio 2024-26 da sottoporre all’Assemblea convocata per il prossimo 28 ottobre: Renato Pagliaro; Alberto Nagel; Laura Cioli; Valérie Hortefeux; Francesco Saverio Vinci; Laura Penna; Vittorio Pignatti Morano; Angel Vilà Boix; Virginie Banet; Marco Giorgino; Mana Abedi; Maximo Ibarra; Simonetta Iarlori; Mimi Kung e Stefano Parisse. 

I candidati, sottolinea Mediobanca, sono stati selezionati a conclusione del Processo reso pubblico lo scorso 17 aprile e “rispecchiano, individualmente e collettivamente, le caratteristiche riportate nella ‘Relazione sulla composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione’ resa pubblica lo scorso 4 settembre”.  

In particolare, la lista proposta è composta da 15 Amministratori, per i 4/5 aventi i requisiti di indipendenza ai sensi di Statuto e per il 47% del genere meno rappresentato; per oltre la metà è costituita da Consiglieri uscenti al fine di assicurare stabilità ed efficacia alla gestione aziendale, in particolare per l’attuazione del Piano 2023 – 2026 approvato nel maggio scorso, e all’attività dei Comitati endoconsiliari; incrementa il livello di diversità e di esperienza con una maggior presenza di profili internazionali (passati da 3 a 6) ed esprime competenze specialistiche e diversificate in materia di rischi bancari. 

Con la lista proposta dal Cda di Mediobanca per il rinnovo degli organi sociali del prossimo 28 ottobre il board uscente mira ad aumentare ulteriormente la presenza di consiglieri indipendenti, accrescere il profilo internazionale del board e rafforzare alcune delle competenze chiave per una banca quotata e vigilata come la gestione dei rischi, l’innovazione tecnologica e la compliance. Viene inoltre rafforzata la rappresentanza di genere. L’obiettivo è quello di avere un Cda con profili in linea con i criteri individuati dalla Bce e funzionali alla realizzazione del piano One Brand One Culture al 2026 approvato lo scorso maggio. 

La lista è composta da 15 membri, tanti quanti ne dovrà eleggere l’assemblea, ma solo 12 saranno destinati a essere eletti qualora la lista del Cda risultasse la più votata. Di questi 12 oltre un terzo sono new entry che sostituiscono i consiglieri non ricandidabili per sopraggiunti limiti di età (75 anni). Erano i posti che il Cda aveva offerto ai due soci Delfin e Caltagirone prima che le trattative naufragassero quando Delfin, nell’ultima proposta inviata lo scorso 12 settembre, aveva reiterato una serie di richieste che il Comitato Nomine che si è riunito lunedì e il Cda di oggi di Mediobanca hanno valutato non essere in linea con la governance di una banca quotata sistemica. Gli altri 8 candidati della lista del board sono invece in continuità con il consiglio uscente, un fatto, spiega Piazzetta Cuccia nella nota, legato alla necessità di “assicurare continuità ed efficacia alla gestione aziendale, in particolare per l’attuazione del Piano 2023 – 2026 approvato nel maggio scorso, e all’attività dei Comitati endoconsiliari”. Una continuità invocata nei giorni scorsi anche dagli analisti di Equita e Kepler Chevreux in ragione dei risultati conseguiti dalla banca che a giugno ha chiuso un bilancio record (ricavi a 3,3 miliardi di euro e utile a 1,027 miliardi di euro) e proposto una cedola per gli azionisti di 0,85 euro che rappresenta un pay out ratio del 70%. 

L’elezione del nuovo Cda che andrà in scena in occasione dell’Assemblea del prossimo 28 ottobre sarà la prima che vedrà applicate le modifiche dello statuto apportate dall’assemblea del 2021. Tra i cambiamenti più significativi c’è l’aumento dei posti riservati alle minoranze che salgono da 2 a 3 e la previsione che venga riservato almeno un posto ai rappresentanti degli organismi di gestione collettiva del risparmio (Assogestioni). Una previsione questa che Mediobanca è stata la prima società in Italia a introdurre e che avrà come conseguenza l’assegnazione di almeno uno dei tre posti riservati alle minoranze al candidato di Assogestioni. 

All’Assemblea degli Azionisti di Mediobanca del prossimo 28 ottobre verrà proposta, inoltre, l’assegnazione di un dividendo lordo pari a 0,85 euro per azione. L’importo, si legge in una nota, verrà messo in pagamento dal 22 novembre con “record date” 21 novembre e data stacco 20 novembre.  

E’ arrivato, poi, il via libera del Cda di Mediobanca al progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato al 30 giugno 2023 che coincidono con quanto reso pubblico lo scorso 27 luglio: risultato netto di 1.026,8 milioni di euro per il Gruppo (907 milioni di euro nell’esercizio 2021-22) e 606,5 milioni di euro per la capogruppo Mediobanca (513,1 milioni nell’esercizio 2021-22). 

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