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Matteo Renzi e la sua
‘ruota della fortuna’

IL PUNTO di Agostino Giordano

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Era il 21 dicembre quando il presidente Mattarella avvisava Renzi: “Fuori la verità sulle Banche fallite!”. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti dell’Arno e del Tevere, e di ‘verità’ ne sono emerse talmente tante, che è meglio non …tenerne conto. Altrimenti il governo salterebbe per aria. Ne è passato di tempo da quando si portava in tribunale Berlusconi solo perché ‘non poteva non sapere’ cosa combinassero i suoi manager Fininvest (poi risultati innocenti); ora il duo Renzi-Boschi ‘può non sapere’ che hanno combinato i rispettivi genitori in Banca Etruria. Conflitti d’interesse? Zero. Una volta la Rai era ‘servizio pubblico’, ora è ‘al servizio del governo’: la nuova ‘riforma Rai’ consegna i pieni poteri a un amministratore delegato, nominato dal premier. Si chiama Tele-Renzi e il canone-Rai è diventato una tassa inglobata nella bolletta della luce: se non la paghi, ti lasciano al buio. Conflitti d’interesse? Zero.
Per Giuseppe Sala, – supermanager della giunta Moratti, di centrodestra, quando la Letizia governava Milano – passare da responsabile dell’Expo Milano a candidato-sindaco Pd di Milano, c’è voluto poco, dopo aver dichiarato: “Sono di sinistra” ed essere saltato a piè pari sul carro di Renzi, che per caso passava di là. D’altra parte Renzi è fatto così, fa incetta di persone – a Milano come in Parlamento – servendosi delle parole di Gesù Cristo:”O con me o contro di me”.

Renzi taglia il nastro per la ‘Variante di Valico’ (che collega Bologna e Firenze), come se fosse opera sua; e invece fu avviata e realizzata in gran parte dai governi Berlusconi. Ma le opere le realizzano i costruttori, che vanno poi pagati dallo Stato. Bene, il Governo deve ancora pagare 90 miliardi di euro di arretrati alle imprese italiane. Le uniche che possono – introitati questi soldi – creare nuovi posti di lavoro. Almeno 150 mila. Campa cavallo!
Il ‘piano sicurezza’ delle scuole italiane può aspettare: Renzi lo rinvia, per mancanza di soldi. E la promessa? Scaduta.

Dal 2010 i contratti degli Statali  sono bloccati e la Corte Costituzionale, nel luglio 2015, ha sentenziato che vanno sbloccati. Renzi che fa? Orecchio da mercante. E nessun pm che apra un fascicolo contro ignoti ‘per inadempienze su sentenze della Corte Costituzionale’. D’altra parte è un rito che non sortisce più effetti. Anche sul Parlamento attuale la Corte Costituzionale ha sentenziato che è ‘illeggittimo’, ma il presidente Mattarella non l’ha ancora sciolto. Ma si sa: dato che la Corte è a stragrande maggioranza di sinistra, le sue sentenze – quando al governo c’è la sinistra – vanno interpretate come ‘buffetti’; se a governare è la destra, vanno eseguite immediatamente.

Nicola Cosentino, ex deputato di Forza Italia, è in carcere a Terni da 20 mesi, colpevole solo presunto, senza processo né condanna; gli si vietano anche le visite della moglie; ma Csm, Cassazione, Corte Costituzionale non si muovono. Come volevasi dimostrare: dato che è di centrodestra, la giustizia può aspettare. Il pm veneziano Carlo Nordio diceva:”In Italia si entra in cella da innocenti e si esce quando si è accertata la colpevolezza”. Tralasciando, per mancanza di spazio, il resto delle bischerate chigiane tra Natale ed Epifania, veniamo all’ultimo scontro tra Matteo e Junker, presidente della Commissione europea. A Junker che ribadisce:”Basta insulti all’Europa!“, Renzi risponde:”Non ci intimidisce”. Veniamo al sodo: in previsione di Amministrative e Referendum, per fare incetta di consensi, Renzi ha sforato e ora i conti non tornano; Junker se n’è accorto e non gli concede altra flessibilità. Crescita non c’è, le tasse aumentano, i sondaggi precipitano, le riforme non vanno, altre tasse sono dietro l’angolo. E Renzi fa la voce grossa. Con chi non dovrebbe. Ha avuto il semestre di presidenza italiano, a Bruxelles: tempo perso; ha fortemente voluto la Mogherini a Ministro degli esteri europea: fiasco totale. E Giuliano Ferrara commenta: “Oltre che la faccia, Renzi dovrebbe metterci anche la testa, perché governare non è come giocare alla “Ruota della Fortuna”. Ferrara, suo ex-grande sponsor.

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