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LE AUTORITÀ DELLA REPUBBLICA. Da sinistra: la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Presidente del Senato Ignazio La Russa, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Presidente della Camera Lorenzo Fontana e la Presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra
Mattarella: “Valori Carta continuano a guidarci”

Le celebrazioni a Roma per la Festa Repubblica: l’omaggio al Milite Ignoto e la Parata militare

Il Capo dello Stato in un messaggio su Rai Italia: “Lavorare all’estero non sia più una scelta obbligata”. Meloni: “Patria frutto di sacrifici fatti insieme”. In 5.500, tra militari e civili, hanno partecipato alla tradizionale parata ai Fori Imperiali

 

ROMA – “Oggi, lavorare all’estero, non dovrebbe più rappresentare, per nessuno, una scelta obbligata – non priva di disagi e di rischi – bensì una opportunità, specialmente per i giovani. È responsabilità, della Repubblica, far sì che si tratti di libera scelta”. A parlare è il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un videomessaggio su Rai Italia e destinato ai connazionali che vivono all’estero, registrato il 2 giugno scorso in occasione della Festa della Repubblica. Lavorare all’estero, ha aggiunto il capo dello Stato, dovrebbe essere “un’opportunità, specialmente per i giovani. È responsabilità della Repubblica far sì che si tratti di libera scelta. Il bagaglio di esperienze, umane e professionali, maturato in altre realtà, in altri Paesi, valorizza i talenti che vanno all’estero. Talenti, preziosi e apprezzati, consapevoli di come l’incontro, il confronto, il dialogo tra culture, la circolazione di idee e di concezioni diverse, sia lievito per l’avanzamento in tutti i campi. Si tratta di passare dalla “fuga dei cervelli” alla circolazione dei talenti, alimentando un circuito, virtuoso, di capacità e di competenze”. In un altro messaggio, all’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato maggiore della Difesa, Mattarella ha ribadito che “i valori della scelta del 2 giugno 1946, trasfusi nella Carta costituzionale di cui ricordiamo i 75 anni di vita, continuano a guidarci nel cammino di un’Italia autorevole protagonista in quell’Unione Europea che abbiamo contribuito a edificare. Libertà, uguaglianza, solidarietà, rispetto dei diritti dei singoli e delle comunità sono pilastri fondamentali della nostra Carta costituzionale”. Nel messaggio anche un passaggio dedicato alla guerra in Ucraina: “Ad oltre un anno di distanza, la Repubblica Italiana, insieme alla comunità internazionale, è ancora impegnata a contrastare l’aggressione condotta dalla Federazione Russa al popolo ucraino. L’Italia è fermamente schierata per la difesa della sua libertà, integrità territoriale e indipendenza, perché non vi sia un futuro nel quale la forza del diritto viene sostituita dal diritto del più forte. Una ordinata comunità internazionale non può che basarsi sul rispetto di questi principi”. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sottolineato, a margine delle celebrazioni del 2 giugno, che “noi abbiamo un dovere: o ci mettiamo a lavorare tutti insieme, tutti dalla stessa parte, o nessuno che sia da solo, può uscire da una situazione di crisi“. “La comunità nazionale, la patria, alla fine è questo – ha continuato –: è una dimensione di sacrifici che si compiono insieme per chi l’ha fatto prima di noi e per noi che lo facciamo verso gli altri”. Meloni ha sottolineato che la festa della Repubblica “non è una semplice celebrazione museale. È la dimensione del fatto che o noi capiamo che, se ci sia difficoltà o che le cose vadano bene, ne usciamo solo insieme, serve che ciascuno faccia la sua parte. Non c’è nessuno che da solo può risolvere i problemi. Capire che siamo tutti legati è l’elemento culturale che serve per capire che dobbiamo remare tutti verso la stessa direzione”.

 

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L’omaggio al Milite Ignoto. Le celebrazioni per il 77° anniversario della Repubblica si sono aperte con la deposizione di una corona d’alloro all’Altare della Patria da parte del capo dello Stato. Oltre a Sergio Mattarella, presenti le più alte cariche: la Premier Giorgia Meloni, i Presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, il Ministro della Difesa Guido Crosetto, i vertici militari e delle forze di polizia. Sul Vittoriano c’è stato poi il consueto sorvolo della Pattuglia acrobatica nazionale, che ha disegnato un enorme Tricolore sul cielo della capitale. Il Presidente della Repubblica ha poi passato in rassegna i reparti schierati per la rivista, prima di assistere alla parata militare ai Fori Imperiali, in cui hanno sfilato in 5.500, tra militari e civili.  Tanta la gente in piazza Venezia, accorsa per seguire la manifestazione.

 

La parata del 2 giugno. La parata militare ai Fori Imperiali è iniziata alle 10. Anche in questa edizione sono stati i Sindaci ad aprire la manifestazione, sfilando in 300 con la fascia tricolore: tra di loro anche quelli di alcuni dei comuni romagnoli colpiti dall’alluvione. A seguire, la soprano Eleonora Buratto ha intonato l’Inno d’Italia accompagnata dalla Banda Interforze. Nel settore di apertura presenti, tra gli altri, le bandiere delle forze armate e della Guardia di finanza, i Gonfaloni di Regioni, Province e Comuni italiani, i labari delle Associazioni combattentistiche e d’Arma e le bandiere Onu, Nato, Ue e quelle degli organismi multinazionali in cui operano le forze armate. La rassegna era strutturata in 10 settori che hanno visto la partecipazione di tutte le componenti dello Stato: personale militare e civile, Corpi armati e non armati dello Stato, Bandiere e Stendardi, Bande e Fanfare militari. Oltre ad altri sorvoli della Pattuglia acrobatica nazionale, c’è stato anche il passaggio di elicotteri, velivoli e mezzi pesanti.

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