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Mascherine all’aperto e discoteche: l’Italia respira

ROMA – Via le mascherine all’aperto: l’Italia vede il traguardo della riapertura del paese, due anni dopo l’inizio della pandemia e proprio nel giorno in cui si è superata l’ennesima soglia simbolica, quella dei 150mila morti a causa del virus.

La misura dell’obbligo di indossare i dispositivi di protezione era stata decisa con il decreto del 13 ottobre del 2020, dunque 16 mesi fa. Ma il passo verso il ritorno alla normalità è doppio: si torna infatti anche a ballare, con la riapertura delle discoteche.

Sono i primi due grandi step di quella road map annunciata l’11 febbraio scorso dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, per riaprire il paese, che porterà a un allentamento di tutte le altre restrizioni, compreso il Green pass, e che al momento ha altre due date: il 31 marzo, quando scadrà lo stato d’emergenza, e il 15 giugno, quando invece finirà l’obbligo di vaccinazione per gli over 50. Vediamo il calendario di ritorno alla normalità.

Dall’11 febbraio via le mascherine all’aperto. Si è tornati a circolare per le strade di città e paesi con il viso scoperto, anche se sarà obbligatorio avere con sé la mascherina ed indossarla nelle situazioni di assembramento. E riaprono le discoteche. Si torna a ballare con la riapertura delle discoteche, il settore che è stato più penalizzato in questi due anni di emergenza: dovranno mantenere una capienza del 50% al chiuso e si potrà stare senza la mascherina solo in pista. Potrà entrare soltanto chi ha il Green pass rafforzato, quindi esibendo il certificato di guarigione dal Covid o di avvenuta vaccinazione.

15 febbraio: green pass rafforzato al lavoro. I lavoratori pubblici e privati – compresi quelli in ambito giudiziario e i magistrati – che hanno compiuto i 50 anni, dovranno esibire al lavoro il Super Green pass, che si ottiene con il vaccino o con la guarigione dal Covid. Chi non lo farà non riceverà lo stipendio ma conserverà il posto di lavoro. L’accesso ai luoghi di lavoro senza certificato che attesti vaccino o guarigione è vietato e chi non rispetta il divieto subirà una sanzione amministrativa tra 600 e 1500 euro.

1 marzo: aumenta capienza stadi. Dal 1 marzo le capienze di stadi e palazzetti saliranno rispettivamente al 75% e al 60%, con l’obiettivo di riaprirli completamente.

10 marzo: visite in ospedale. Dal 10 marzo sarà nuo- vamente possibile visitare i familiari ricoverati in ospedale, per 45 minuti al giorno.

31 marzo: fine stato d’emergenza. Dovrebbe scadere il 31 marzo lo stato d’emergenza, in vigore da oltre due anni, a cui sono legate ad esempio le norme sul lavoro agile, ovvero lo smartworking, e quelle in materia di sorveglianza sanitaria eccezionale.

15 giugno: per over 50 termina obbligo vaccino. Il 15 giugno un punto di arrivo: per gli over 50 termina l’obbligo del vaccino, secondo quanto deciso nel decreto legge di inizio gennaio.

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