Il fuciliere della marina è atterrato a Ciampino con un volo dell’Aeronautica militare. Ad attenderlo la moglie, i due figli e il padre. Lungo abbraccio con il Ministro della Difesa Pinotti
Roma, (Andrea Marini, ilsole24ore.com) – Dopo più di quattro anni di permanenza in India, Salvatore Girone è tornato in Italia. Il velivolo dell’Aeronautica Militare con a bordo il fuciliere di Marina è atterrato il 28 maggio scorso, alle 17.53, a Roma, all’aeroporto di Ciampino. Il primo gesto è stato l’abbraccio con i familiari: non appena il Falcon 900 si è fermato e ha calato la scaletta, il giovane figlio Michele insieme con la sorellina Martina e la madre Giovanna si sono separati dal gruppetto delle autorità e, uno dietro all’altro, sono saliti velocemente a bordo dell’aereo.
Girone è poi sceso dalla scaletta, ha abbracciato il Ministro della Difesa Roberta Pinotti, ha stretto la mano al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e ha rivolto il saluto militare al capo di Stato maggiore della Difesa generale Claudio Graziano e al capo di Stato maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi. Infine, sorridente e visibilmente emozionato, si è rivolto a fotografi e operatori Tv stringendo i pugni in segno di giubilo. Girone e i familiari hanno preso subito un aereo dell’Aeronautica che li ha portati a Bari. “L’Italia è bella, amo l’Italia, ringrazio tutti, siamo un bel popolo”, ha detto alle persone che lo aspettavano davanti la sua casa, nel quartiere Torre a More a sud di Bari.
Gioia e soddisfazione sono state espresse da tutto il mondo politico, mentre il capo dello Stato, Sergio Mattarella, in mattinata aveva incontrato i familiari di Girone a Ciampino e aveva espresso loro la volontà di ricevere Girone al Quirinale, quando quest’ultimo lo vorrà. “Oggi è un elemento di gioia il ritorno a casa di Salvatore Girone”, ha commentato il premier Matteo Renzi. “Anche Salvatore Girone finalmente in Italia. Un impegno preso dal mio primo giorno da ministro. Un impegno che continua”, ha detto il ministro Gentiloni. Anche la ministra Pinotti ha espresso “grande felicità per il ritorno a casa del nostro Fuciliere”. Polemico, invece, il senatore Maurizio Gasparri (Fi): “Bentornato Girone dopo anni di esilio dovuti all’incapacità e alla viltà dei governi Letta, Monti e Renzi”.
Il rientro in Italia di Girone viene da un lungo lavoro diplomatico e giuridico che segna un punto a favore del governo italiano in una vicenda iniziata il 15 febbraio 2012 quando, al largo del Kerala, due pescatori indiani, Valentine e Ajeesh Pink, furono uccisi da colpi d’arma da fuoco. Secondo l’accusa indiana, a sparare furono i due fucilieri italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone dall’ Enrica Lexie, un mercantile sul quale i militari erano di scorta.
Dopo che il mercantile italiano, su ordine delle autorità indiane, è attraccato nel Kerala, i due militari sono stati arrestati e accusati dell’uccisione dei due cittadini indiani. Ne è scaturita una complessa partita giuridica tra Italia e India su quale sia la giurisdizione – italiana o indiana – da applicare al caso.
L’Italia ha deciso di far ricorso al Tribunale arbitrale dell’Aja per dipanare l’intrecciata matassa e la corte ha deciso che, in attesa del giudizio di merito sulla giurisdizione da applicare, il marò potesse tornare in Italia, dove Latorre si trova già dal 2014 essendogli stato permesso il rientro per motivi di salute. Il 29 aprile la corte arbitrale ha deciso il rientro di Girone e la Corte suprema indiana ha dato il via libera.