(Adnkronos) – “1960-infinito. Sos per sempre. Per questo, come hai detto tu, rimani qui”. Queste le parole sul profilo Instagram ufficiale di Diego Armando Maradona con una sua foto all’interno di una ‘M’ e una rosa rossa, nel giorno di quello che sarebbe stato il suo 64esimo compleanno. ‘El 10’ nato il 30 ottobre 1960, è stato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi. Una icona, famosa per le sue incredibili abilità e gesta in campo e per aver guidato l’Argentina alla vittoria nella Coppa del Mondo del 1986. L’argentino ha giocato 190 partite in Serie A con la maglia del Napoli segnando 81 reti. Nel suo palmares due Scudetti, una Coppa Italia, una Coppa Uefa e una Supercoppa Italiana.
Il ‘Pibe de Oro’ ha incantato milioni di tifosi con il suo incredibile talento, il suo genio calcistico e il suo spirito indomabile. Maradona ha lasciato un segno indelebile nella storia del calcio con le sue giocate, i suoi gol spettacolari e la sua voglia di giocare e vincere. Le sue imprese sul campo, in particolare la vittoria del Mondiale del 1986, rimarranno per sempre nei cuori dei tifosi argentini in particolare ma di quelli di tutto il mondo. In questo giorno si ricorda non solo il campione, ma anche l’uomo che ha ispirato e unito persone di ogni parte del mondo, con le sue genialità e le sue contraddizioni.
Nato a Villa Fiorito, un umile quartiere di Buenos Aires, il bambino Maradona sin dalla sua infanzia, ha mostrato un talento prodigioso con il pallone, attirando l’attenzione dei club giovanili e, successivamente, dei più grandi club di mezzo mondo. La sua carriera è stata costellata di momenti indimenticabili, tra cui la famosa ‘Mano de Dios’ e il ‘Gol del Secolo’, solo per ricordarne alcuni durante il Mondiale del 1986 in Messico. Quei momenti hanno definito non solo la sua carriera, ma anche la storia di un mito oltre il calcio.
Maradona ha giocato per club leggendari come il Boca Juniors, il Barcellona e il Napoli, dove è diventato un eroe per i tifosi. A Napoli, ha guidato la squadra a due scudetti storici. La sua influenza in città andava oltre il campo. La vita di Diego non è stata senza controversie, a cominciare dai problemi con la droga. Maradona ha spesso parlato apertamente delle sue lotte contro i suoi demoni, riconoscendo quanto queste abbiano danneggiato la sua carriera e la sua salute. La sua storia è un potente promemoria dei pericoli delle dipendenze e delle sfide che possono affrontare anche i più grandi talenti.
Dopo la sua carriera da calciatore El Pibe de Oro ha intrapreso una carriera da allenatore, guidando diverse squadre, tra cui la nazionale argentina dal 2008 al 2010. Ma Maradona è stato sempre un personaggio affascinante, pieno di aneddoti e curiosità: indossava infatti sempre due orologi, uno per l’ora locale e l’altro per l’ora argentina, così da sapere sempre che ora fosse per la sua famiglia e i suoi amici. Aveva tatuaggi di ‘Che Guevara’ e ‘Fidel Castro’, riflettendo la sua ammirazione per questi leader politici.
Dopo la sua morte il 25 novembre 2020, Maradona è stato commemorato in tutto il mondo, ma soprattutto in Argentina, dove stadi, strade e scuole sono stati intitolati a lui. La sua memoria continua a essere celebrata ogni anno, mantenendo vivo il suo spirito e la sua influenza nel calcio mondiale.