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Mantovani (Manageritalia): ‘La Finanziaria è troppo flat’

(Adnkronos) – “Capiamo le emergenze, ma la Finanziaria non ci soddisfa. Non mette risorse su sanità, non affronta temi organizzativi della scuola e parla di investimenti tecnici ma non formativi/su persone. Resta poi il problema della Flat tax che determina un meccanismo distorcente che va combattuto e non fa convergere lavoro e lavori, ma li ingabbia in distinzioni obsolete. La critichiamo fortemente perché si basa su un principio di difformità tra lavoro dipendente e autonomo incentrato su tassazione e welfare che va cambiato. Creerà inevitabilmente scontenti e ingiustizie. Poi, per l’ennesima volta, vengono penalizzate le pensioni di chi ha versato ingenti contributi e da anni si ritrova a perdere potere di acquisto”. Così Mario Mantovani, presidente nazionale Manageritalia, nella relazione introduttiva dell’Assemblea dei manager del terziario che ha riunito oltre 250 manager provenienti da tutt’Italia oggi a Napoli, salutati dal presidente di Manageritalia Campania, Ciro Turiello. 

L’Assemblea si è anche incentrata sul ruolo dei manager per la crescita partendo dai confortanti dati del 2021 che vedono una crescita dei dirigenti privati del 5,4%, soprattutto grazie ad una crescita delle donne dirigenti (+13,5% vs 3,6% degli uomini), del Terziario di mercato (+9% vs Industria 1%) e del Sud (+ 25% in media). “L’aumento dei dirigenti privati negli ultimi tre anni connotati da varie crisi dimostra – ha detto Mantovani – che le imprese stanno capendo che per competere e crescere servono competenze e managerialità. Ottimo poi l’aumento delle donne che conferma la rincorsa alla parità, che è però ancora lontana e dobbiamo aiutare tutti, noi manager in primis”. 

A seguire l’Intervento di Umberto Bellini, vicepresidente Confcommercio Imprese per l’Italia, che ha detto: “Anche noi siamo insoddisfatti della Finanziaria. Il Welfare contrattuale, anche nella sua recentemente innovata parte di politiche attive, è il fiore all’occhiello per Confcommercio e Manageritalia della collaborazione sul contratto dirigenti. Le politiche attive e del lavoro devono essere parte integrante di politiche di sviluppo territoriali da sviluppare con accordi come quello con Regione Lombardia”. 

Tra gli ospiti istituzionali Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro, ha affermato: “Governare il cambiamento significa riportare il Paese al benessere. Per farlo il patrimonio di conoscenze della classe manageriale è indispensabile. Dobbiamo investire su manager e competenze per essere competitivi e servono azioni incisive: dobbiamo lavorare su questo”. 

È poi cominciata la tavola rotonda su Politiche attive e sviluppo delle competenze. Paolo Mora, direttore Formazione e Lavoro Regione Lombardia, ha parlato del Servizio di politiche attive della Regione Lombardia che ha sempre guardato a profili tecnici e non manageriali, ma da oggi, grazie a una collaborazione e a un protocollo d’intesa con Manageritalia Lombardia e la Federazione, questo aspetto cambierà: “Entro gennaio lanceremo insieme un nuovo programma per il rafforzamento delle competenze manageriali sul nostro territorio”.  

Maurizio Del Conte, professore ordinario Sda Bocconi, ha spiegato: “La carriera manageriale è legata non al posto di lavoro, ma alle competenze. Bene che il focus, del loro contratto di lavoro e delle sinergie con l’intervento pubblico, sia sulle politiche attive, che guardano a sviluppo e una continua transizione di incarichi. È importante che questo partenariato, sviluppato in Lombardia per mettere insieme risorse e competenze pubbliche e private, si sviluppi e diffonda in tutto il territorio con una struttura comune ed eventuali particolarità locali”. 

Armida Filippelli, assessore alla Formazione professionale Regione Campania, ha sottolineato il grande disallineamento delle competenze per le professioni nuove/del futuro e anche per quelle manageriali: “Bisogna fare sistema per cogliere opportunità e dare al giovane futuro migliore possibile”.  

Antonio Marchiello, assessore alle Attività produttive e al Lavoro Regione Campania, si è detto entusiasta del progetto pilota sviluppato in Lombardia e ha aggiunto: “I manager, dei quali il nostro territorio è tanto carente, sono determinanti per arrivare ad una crescita strutturale, cambiando l’organizzazione del lavoro e i modelli di business. Dobbiamo però fare in modo che ci sia un unico modello di collaborazione pubblico privato per rafforzare le competenze e la presenza dei manager a livello nazionale declinato poi nelle varie regioni. Dobbiamo portare questa idea all’interno della Conferenza Stato Regioni”. 

Per il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha detto: “La macchina amministrativa è debole rispetto a sfide quotidiane che Napoli si trova a vivere, questo anche per carenza di figure manageriali. Il mio primo intervento è stato proprio il rafforzamento di managerialità e di competenze, perché la complessità si può gestire solo con organizzazione complessa e strutturata. Se vogliamo dare qualcosa di più al Paese dobbiamo partire da buona macchina organizzativa e da capacità di mettere persone giuste, con competenze giuste, a posto giusto. Con visione, coraggio, competenze e organizzazione i risultati si ottengono. La presenza di manager è fondamentale, in qualità di persone in grado di far accadere le cose, di generare cambiamento”.  

 

 

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