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Måneskin: il Rock’n’Roll con un accento italiano
Foto: Susan Moss

MONTRÉAL – Con i capelli arruffati, in abito ed una folla conquistata dall’intramontabile musica rock. Giovedì 24 novembre all’MTELUS, nel cuore di Montréal, il ‘rock and roll’ più autentico è rinato con i Måneskin (in danese “chiaro di luna”), che si sono esibiti di fronte ad oltre 2000 persone in visibilio. Già dopo i primi 10 minuti ho capito che sarebbe stato il concerto più rumoroso a cui abbia mai assistito in vita mia, il migliore di sempre, con piedi che battevano così forte da far tremare l’ultimo piano del locale, e con tutta la folla – composta da un mix di ragazzine che flirtavano con i membri della band e uomini di mezza età che ascoltavano, compiaciuti e divertiti – che intonava tutte le canzoni della band, sia in inglese che in italiano. 

 

Foto: Kayla-Marie Turriciano

Io non c’ero ancora negli anni ’70, ma l’energia e il “look” del gruppo hanno dato vita ad un’esperienza rock a mio parere all’altezza degli spettacoli di alcuni grandi, facendo anche meglio di John Bon Jovi e Bryan Adams a cui ho assistito. Grazie al gioco di luci e ai loro strumenti, i Måneskin hanno messo in scena una vera e propria performance. Nonostante il loro enorme successo internazionale – soprattutto dopo aver vinto il Festival di Sanremo nel 2021 e, subito dopo, l’Eurovision Song Contest 2021 – i componenti della band Damiano David (voce), Victoria De Angelis (basso), Ethan Torchio (batteria) e Thomas Raggi (chitarra) non si sono fatti scrupoli a farsi coinvolgere e travolgere dalla folla. Alcuni di loro si sono lanciati tra il pubblico varie volte durante lo spettacolo e il piano principale dell’MTELUS è stato invaso dai fans che si sono accalcati davanti al palco. 

 

Foto: Kayla-Marie Turriciano

La loro vicinanza al pubblico ha fatto sì che il concerto sembrasse davvero intimo, eppure è stato un magnifico show che avrebbe forse meritato un palco più ampio, visto che ogni artista aveva una presenza scenica tra le migliori che io abbia mai visto, ‘comandando’ il palco come se lo possedesse. Non solo la loro presenza scenica è stata meravigliosa, ma anche l’esecuzione musicale è stata impeccabile, a dir poco stupefacente: dagli assoli strumentali di Thomas, che suonava con la chitarra dietro la testa, alla voce rauca di Damiano e a Victoria, che suonava il basso mentre faceva surf sulla folla… la maestria di ciascuno nel suonare il proprio strumento è stato uno spettacolo nello spettacolo.

 

La chimica, la passione e le loro espressioni hanno contribuito a renderlo uno dei concerti più divertenti e semplici a cui mai abbia assistito. La sinergia tra la band e il pubblico era palpabile ed era fin troppo evidente che gli stessi Måneskin si stessero divertendo. Non mi sorprenderei se al prossimo concerto a Montréal riuscissero a riempire il Bell Centre (con una capienza di oltre 21 mila posti).  À la prochaine, Måneskin! 

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