Il “Misantropo”, Molière l’aveva scritto nel 1666 in versi e l’aveva diviso in cinque atti. Il protagonista era un uomo che, combattuto tra la ricerca della verità assoluta, il disprezzo degli altri e il bisogno d’amore, si ritrova a finire solo e infelice. Nella versione contemporanea della tedesca Rebekka Kricheldorf, adattata per il contesto

quebecchese da Louis-Karl Tremblay, il titolo della pièce teatrale diventa l’atto unico “Madame Agnès”, in scena al teatro Prospero fino al 15 ottobre ed interpretata in maniera sublime da Sylvie Drapeau. In una scenografia scarna costituita da un muro, pochi cuscini-sacco e un immenso orologio a scandire il tempo, i personaggi entrano in scena per farsi “frustare” con le parole dalla misantropa e critica d’arte Agnès. La protagonista, al contrario degli “ipocriti” che la circondano con le loro velleità intellettuali (tra i quali la figlia giornalista e il figlio musicista), dice sempre la verità anche a costo di mettersi tutti contro. Una cruda realtà che porta alla distruzione di qualsiasi rapporto e legame, a cui sopravvive solo il fido Elias, nullafacente che vive per pensare e fare giochi di parole, sorta di alter ego e coscienza a specchio della protagonista. Assolutamente da non perdere, anche per capire quanto ci guadagna in complessità il personaggio del “misantropo” nella sua versione femminile interpreta da Sylvie Drapeau. Imperdibili, poi, anche i momenti più leggeri e kitsch quasi “bollywood style” degli intermezzi musicali e un ritmo teatrale dei dialoghi che lascia poco spazio per respirare.

“Mademoiselle Agnès” di Rebekka Kricheldorf. Adattamento e messinscena di Louis-Karl Tremblay. Con Sylvie Drapeau, Luc Chandonnet, Stéphanie Cardi, Éric Bernier.

Al teatro Prospero fino al 15 ottobre. Info: https://theatreprospero.com/