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Luna Cenere (Foto crediti: Federica Capo)
Luna Cenere all’Agora de la danse di Montréal

Luna Cenere, Ilaria Quaglia e Davide Tagliavini, tre professionisti della danza italiana, sono stati ospiti dell’Agora de la danse di Montréal dal 24 aprile al 10 maggio

Foto crediti: Astrid Verhoef

MONTRÉAL – Il progetto artistico Vanishing Place, ideato da Luna Cenere, che debutterà ufficialmente quest’estate alla Biennale di Venezia, è stato selezionato come il migliore all’interno del primo programma di cross-residency tra Italia e Québec, avviato da CINARS (Conférence Internationale des Arts de la Scène) e NID (New Italian Dance Platform). Come premio, la coreografa e danzatrice napoletana Luna Cenere, accompagnata dai performers Ilaria Quaglia e Davide Tagliavini, è stata ospite dell’Agora de la danse dal 24 aprile al 10 maggio. Qui ha potuto perseguire la ricerca e la creazione del suo Vanishing Place in Espace Blanc.

 

Abbiamo intervistato. l’ideatrice del progetto, Luna Cenere, che ci ha spiegato il percorso che l’ha portata in Canada: “Abbiamo presentato un’application con la mia creazione, Vanishing Place, per partecipare al progetto di scambio tra Italia e Québec, indetto dalla NID Platform, che prevedeva lo svolgimento di un periodo di ricerca all’Agora. Nel giro di un mese abbiamo saputo che la mia proposta era stata selezionata e il 24 aprile siamo arrivati a Montréal”. Abbiamo continuato il nostro discorso trattando il tema della sua opera: “Vanishing Place è una mia ricerca del luogo dell’evanescenza, un luogo in cui il tempo si genera e si perde, come le emozioni del presente e la memoria. Un paesaggio in movimento caratterizzato da un’essenza minimale composto da corpi nudi, gesti e immagini dai contorni sfumati, inafferrabili e in cui ogni azione custodisce in sé il suo contrario, la sua stessa assenza. È uno spazio surreale in cui il tempo è sottratto a sé stesso”. Luna Cenere ha quindi proseguito: “(…) Vanishing Place crea un paesaggio onirico, un paesaggio che io definisco quel luogo in cui la mente va quando vaga. Sono quei luoghi inafferrabili che, a volte, neanche razionalmente riusciamo a definire ma esistono perché noi li visitiamo molto spesso. Si tratta, appunto, di qualcosa di inafferrabile e indefinibile. Quindi, abbiamo fatto una ricerca cercando di essere coerenti sotto questo punto di vista, ma anche considerando il rapporto con la musica, con la luce, tutta la scena e anche i corpi, che, invece, sono elementi molto concreti. C’è una costante metamorfosi nel palcoscenico che mette lo spettatore in una posizione attiva di osservazione e interpretazione di ciò a cui sta assistendo”. L’autrice si è poi soffermata sugli interpreti della sua creazione: “Il progetto iniziale, in realtà, contempla cinque danzatori più me, che sono l’autrice esterna. In quest’occasione non ballerò, perché è un progetto che m’impegna molto sia dal punto coreografico che organizzativo, per cui io, l’anno scorso, ho deciso di fare uno step fuori, ma, fino alla mia penultima creazione, ero autrice e interprete dei miei stessi lavori. Ho sentito l’esigenza di affidarmi ad altre persone, ad altri performers. Il programma tra Italia e Québec a cui ho partecipato prevedeva la possibilità di essere massimo in tre e, quindi, ho subito pensato a Ilaria e a Davide che collaborano con me dal 2019 e con i quali ho intrapreso un lavoro di ricerca nel tempo. So che hanno una visione della scena condivisa con me (…)”. L’intervista si è conclusa con il bilancio sulla sua esperienza montrealese: “La nostra avventura è terminata con la presentazione ad un pubblico ristretto, martedì 9 maggio a Place des Arts, di alcune idee sviluppate in residenza a Montréal. Si è trattato di una sorta di test, che ci ha permesso di capire anche che ci piacerebbe molto tornare qui a Montréal, dove siamo stati molto bene, si lavora bene, si respira un’aria differente”.

 

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Un progetto artistico che merita, veramente originale e profondo. Vanishing Place sicuramente susciterà attenzione e interesse il 21 e il 22 luglio alla Biennale di Venezia e il coinvolgimento curioso da parte del pubblico italiano e internazionale. Confidiamo nella concreta speranza dell’eclettica e creativa Luna, accompagnata dal suo team di interpreti, di realizzare il suo sogno di esibirsi ancora a Montréal. La aspettiamo volentieri.

 

Per maggiori informazioni su Luna Cenere e i suoi lavori, visitate il sito internet: https://www.lunacenere.com/

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