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L’ULTIMA REGINA

Il primo discorso del Re: “Mia madre ispirazione ed esempio, la mia vita cambierà”

Alle 19 esatte del 19 settembre, Re Carlo III, con accanto la fotografia della madre, ha pronunciato le prime parole del suo discorso, quasi interamente dedicato a Elisabetta a cui ha espresso un’enorme gratitudine. “Provo un senso di perdita senza misura per la morte di mia madre: grazie per il tuo amore e per la tua devozione alla nostra famiglia”. E poi la solenne promessa: “Io tenterò di servirvi con onore, rispetto e lealtà”. Un pensiero anche alla regina consorte Camilla: “Conto su di lei, sulla mia amorevole consorte”.  Cita con affetto anche Harry e Meghan “che continuerà a vivere Oltreoceano e cui esprimo il mio amore”. E le ultime parole sono ancora per la madre: “Grazie per il tuo amore. Ora inizi il tuo ultimo viaggio che il volo degli angeli ti possa portare alla pace”. Carlo III è stato proclamato Re anche in Canada e Australia.


La Regina che amava l’Italia (ma non gli spaghetti)

Cinque i viaggi ufficiali, uno quando era ancora principessa, quattro da regina, e ognuno durato più dei giorni protocollari previsti dal cerimoniale per potersi godere le bellezze, la cultura e anche la cucina (tranne gli spaghetti) di un Paese molto amato anche dal marito Filippo. Come dimostrano gli altrettanti viaggi privati oltre circa settant’anni. I numeri sono ovviamente da record: Elisabetta di Windsor ha incontrato cinque presidenti della Repubblica e cinque Papi nelle sue visite a Roma, molti presidenti e pontefici li ha invece ricevuti a Londra. Il primo viaggio in Italia risale ai suoi anni da giovane principessa, innamorata del marito Filippo, con cui festeggiò a villa Adriana a Tivoli il 25esimo compleanno. La parte ufficiale della visita, più di una settimana nell’aprile 1951, comprese l’incontro al Quirinale con l’allora presidente della Repubblica Luigi Einaudi in un pranzo (il cerimoniale del Palazzo parla di ‘colazione intima’, cioè non ufficiale né di Stato) con il presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. Fu l’occasione anche per essere ricevuta da Papa Pio XII in udienza privata. Tra le mete predilette delle visite private le città di Napoli, Firenze, Torino, le campagne di Barumini, in Sardegna, per visitare il nuraghe di Su Nuraxi, ma anche l’isola di Vulcano nelle Eolie, Palermo, con tanto di cena a palazzo Gangi, set del ‘Gattopardò. Apprezzatissima la cucina italiana, tanto che ogni anno si narra che il millefoglie di una famosissima pasticceria romana prenda il volo per giungere sulla tavola di Buckingham Palace, e del Brunello di Montalcino, amato dalla coppia che lo volle nel menù di nozze. Ma un divieto assoluto che un po’ offusca questa passione: la regina non mangiava spaghetti, il protocollo non lo prevedeva.


Francobolli, passaporti, caselle postali  e l’inno “God save the king”: ecco cosa cambia.

La regina Elisabetta ha regnato per più di 70 anni e la maggior parte delle persone non ha mai visto nessun’altro sul trono di Buckingham Palace. Da quando fu incoronata nel 1952, la sua immagine e il suo stemma “EIIR (Elisabetta II Regina)”, hanno fatto parte della vita dei sudditi britannici per quasi un secolo, presenti su tutto: dai contanti, ai francobolli fino alle divise delle forze dell’ordine. Ora che la regina è scomparsa a 96 anni, e la corona è passata sulla testa di Re Carlo III, la Gran Bretagna vedrà molti cambiamenti. Ecco quindi quali saranno le novità a cui i cittadini britannaci dovranno “abituarsi”.

Francobolli. I francobolli, così come i contanti, raffigurano tutti un’immagine della regina, quindi se ne dovranno creare di nuovi con il volto del re. Quelli che raffigurano il volto della sovrana verranno gradualmente eliminati.

Cassette postali. Il cambio delle cassette postali del regno, sarà una delle novità più importanti, giacchè raffigurano lo stemma reale di Elisabetta. Lo stemma  “EIIR” che sta per Elisabetta II Regina, con Regina derivante dal latino, come da tradizione dei reali (rex al maschile), verrà dunque rimosso. È probabile che quelle nuove verranno realizzate con lo stemma ufficiale di Carlo III che a questo punto potrebbe essere “CIIIR”.

Uniformi. Lo stemma della regina inoltre, oltre che sui cancelli del palazzo reale, appare su molte uniformi nel Regno Unito, comprese quelle indossate da agenti di polizia e militari. Queste uniformi saranno probabilmente aggiornate nel tempo con il nuovo stemma del re.

Passaporti.  Sui passaporti britannici è riportata la seguente dicitura «In nome di Sua Maestà la regina». Pertanto i nuovi passaporti emessi saranno declinati con la dicitura al maschile “his majesty”. Tuttavia, è probabile che i passaporti dovranno essere aggiornati solo una volta scaduti.

Inno nazionale. Ora che la regina è morta, l’inno nazionale non sarà più “God Save the Queen”. Tornerà dunque alla versione maschile, “God Save the King”, con tutti i pronomi all’interno delle parole declinati al maschile. Questa versione dell’inno nazionale fu usata l’ultima volta nel 1952, quando Giorgio VI, padre di Elisabetta, era sul trono.

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