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LUIGI GALVANI (1737-1798) ALESSANDRO VOLTA (1745- 1827)

I fenomeni elettrici hanno sempre affascinato e spaventato gli esseri umani. Strofinando l’ambra, notiamo che diventa capace di attirare dei corpi leggeri come pezzetti di carta o capelli. I fulmini sono l’esempio più singolare di scariche elettriche dovute alla differenza di potenziale tra le nuvole e la terra. Tutte le civiltà hanno posto il dio del fulmine al primo posto nella gerarchia degli dei. Mistero e superstizione hanno circondato per secoli il fenomeno dell’elettricità. Benjamin Franklin osservò che la ragione può spiegare e riprodurre ogni fenomeno fisico e fu il primo a suggerire l’esistenza di cariche positive e negative che si attraggono tra di loro.

Anche in questo campo il genio italiano esercitò una notevole influenza nella comprensione di tale fenomeno. I due esponenti principali sono Galvani e Volta che elaborarono delle teorie contrapposte sulla natura dell’elettricità. Non bisogna dimenticare che la loro conoscenza era influenzata dalla religione che accettava con grande sospetto le teorie che non ammettessero la mano di Dio in ogni fenomeno.

 

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Luigi Galvani fu un accanito sostenitore della teoria secondo la quale esiste un rapporto tra elettricità e moto muscolare. I suoi esperimenti sulle rane contribuirono allo sviluppo dell’elettrofisiologia e le sue scoperte hanno portato alle moderne neuroscienze. Era convinto che esistesse un’elettricità animale collegata alla vita stessa. Le zampe di una rana morta, eccitate da un corrente elettrica, si contraggono a causa di un fluido vitale che si attiva con la scarica.

Alessandro Volta affermava che l’elettricità non era animale, ma generata dal contatto di due metalli differenti che producendo energia stimolavano i muscoli delle zampe che in effetti non erano altro che rivelatori del fenomeno.

Galvani era convinto che l’elettricità era dentro le rane e voluta da Dio, mentre Volta dimostrava che era un fenomeno fisico e riproducibile in laboratorio senza l’aiuto di Dio.

La contrapposizione dei due geni portò a delle conclusioni straordinarie: il Galvanismo, studio del contatto tra conduttori metallici e tessuti biologici e l’elettrofisiologia; la pila di Volta, predecessore della batteria elettrica.

In effetti ambedue avevano ragione: Le zampe delle rane si muovono per effetto di un’elettricità “animale” dovuta alla differenza di potenziale tra interno ed esterno delle membrane cellulari, che è alla base della trasmissione dei segnali nervosi. Volta confermò che metalli diversi originavano energia elettrica artificiale e su questa base riuscì a creare uno strumento straordinario come la pila.

Ricordiamo brevemente la scoperta del metano, gas che si sviluppa nelle paludi. Volta riuscì a raccoglierlo in bottiglie e ad infiammarlo con scariche elettriche; concluse che il gas si formava nella decomposizione di sostanze animali e vegetali.

Molti termini usati oggi dagli scienziati si riferiscono al lavoro dei due geni: Galvanismo, galvanizzazione, voltmetro, voltaggio e anche l’unità di misura del potenziale elettrico (il Volt).

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