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L’Opéra de Montréal accoglie Dante Mullin Santone nel suo Atelier Lyrique
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Un giovane baritono di origine italiana selezionato per la nuova stagione teatrale

 

Dante Mullin Santone durante la sua esibizione al Talent Gala

 

Il talentuoso giovane italo-canadese si appresta a calcare le scene del tempio della lirica montrealese. Il racconto del suo percorso artistico

 

MONTRÉAL – L’Opéra de Montréal, dopo le audizioni nazionali che si sono concluse lo scorso 20 novembre con il Talent Gala alla Salle Wilfrid-Pellettier di Place des Arts, ha individuato sette nuovi talenti emergenti che si uniranno all’Atelier Lyrique all’inizio della stagione teatrale 2025/2026. Tra questi, cinque cantanti, un pianista e, per la prima volta, un regista avranno l’opportunità di frequentare l’accademia per perfezionare la loro arte  con maestri esperti e colleghi affermati.

 

L’Atelier Lyrique, fucina di talenti, rappresenta un passaggio cruciale nella carriera dei giovani artisti, offrendo non solo formazione artistica ma anche opportunità concrete di inserimento nel panorama operistico professionale.

 

Tra i cantanti selezionati spicca il baritono di origini italiane Dante Mullin Santone, residente a Toronto. Nipote paterno di Santino Santone, emigrato da Frosinone a Sudbury, Ontario, negli anni ‘50 per lavorare nelle miniere della Inco, Dante porta con sé una storia familiare di sacrificio e passione. Il nonno, inizialmente intenzionato a tornare in Italia, dopo qualche anno, si sposò con Francesca e mise radici in Canada. La famiglia si trovò, poi, ad affrontare le difficoltà legate ai problemi cardiaci del padre di Dante, con Santino e Francesca che giocarono un ruolo fondamentale nel suo sostegno e nella sua educazione.

 

Dante Mullin Santone in una delle sue performance teatrali

 

Il Cittadino Canadese lo ha intervistato.

“Sono davvero felice di raccontare la mia storia a Il Cittadino Canadese,” ha esordito Dante. “Quando ho ricevuto la mail dell’Opéra de Montréal che mi informava dell’interesse del vostro giornale, mi sono sentito onorato”.

Cresciuto a Sudbury, Dante ha un rapporto profondo ma complesso con l’Italia: “Pur non avendola mai visitata, sento un legame forte con le mie radici. Mi chiedo spesso: ‘Quanto sono italiano?’, ma alla fine riconosco che fa parte della mia identità. Sono cresciuto nella Comunità italiana e il mio lavoro nell’opera mi avvicina alla cultura e alla lingua del Belpaese. Anche se non parlo fluentemente l’italiano, lo canto spesso. L’opera nasce in Italia e la lingua italiana mi ha aiutato a comprendere meglio me stesso e il mio legame con la mia famiglia”.

 

Parlando della sua passione per la lirica, Dante ha raccontato: “Tutto è iniziato con la canzone preferita di mia nonna materna: l’Ave Maria interpretata da Pavarotti. Da lì è nata la mia passione per il teatro, la musica e il canto. Ho avuto la fortuna di incontrare insegnanti straordinari che mi hanno guidato lungo il percorso. Di recente, mi ha affascinato un vecchio cantante italiano, Giorgio Zancanaro: una voce incredibile, una vera potenza. Poi ci sono Tito Gobbi ed Ettore Bastianini, grandi baritoni che ammiro molto e il cui timbro vocale è per me un modello. Tra i cantanti più recenti, apprezzo molto Dmitri Hvorostovsky e Bryn Terfel, due esempi di quello che vorrei diventare”.

 

Dante ha poi ripercorso la sua esperienza alle audizioni nazionali e la sua selezione all’Opéra de Montréal. Tra circa 130 candidati, è stato scelto tra gli 11 finalisti del Talent Gala e, infine, tra i sette ammessi all’Atelier Lyrique. “Un’esperienza fantastica e impegnativa. In quel periodo ero in produzione per un altro spettacolo a Toronto, quindi ho dovuto viaggiare continuamente tra le due città. Nonostante la fatica, è stato entusiasmante confrontarmi con cantanti straordinari. Durante la finale, ho eseguito il brano tedesco, O du mein holder Abendstern, tratto dall’opera Tannhäuser di Richard Wagner, mentre per l’audizione ho cantato Come Paride vezzoso, aria del melodramma italiano L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti”.

 

In merito all’opportunità di frequentare la prestigiosa accademia, si è detto “incredibilmente entusiasta. Entrarvi significa non solo affinare le mie competenze, ma anche partecipare agli spettacoli della prossima stagione. Sarà una grande svolta per la mia carriera. Certo, lasciare la mia comunità a Toronto non sarà facile, ma so che Montréal mi offrirà un’esperienza incredibilmente gratificante e stimolante”.

 

Abbiamo concluso la nostra piacevole chiacchierata parlando del suo sogno nel cassetto: “Il mio desiderio è diventare un artista a contratto, esibendomi nei teatri d’opera di Canada, Stati Uniti e, magari, Italia. Dopo Montréal, vorrei vivere viaggiando di città in città, accumulando esperienze e spettacoli, affermandomi come cantante d’opera”.

 

Le premesse ci sono tutte per credere che le aspirazioni di Dante possano diventare realtà.

 

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