Nel 1996 lo slogan di HBO per il suo canale a pagamento in abbonamento via cavo e/o satellite era “Non è Tv, è HBO”. Nel 2023, sotto il nuovo proprietario Warner Bros. Discovery, quello che era effettivamente diventato un servizio di streaming ha cambiato nome da HBO a MAX (con HBO che rimane un servizio via cavo lineare premium). Ma resta il fatto che lo streaming non è televisione.
Definiamo ora cos’è “televisione” e cos’è “streaming”. La televisione è un’esperienza audiovisiva 24 ore su 24, mentre lo streaming è per lo più una sfida serale per trovare qualcosa di interessante da guardare, o anche, recentemente, un videogioco con cui intrattenersi. La televisione è notizia e informazione, una finestra sul mondo ed una porta aperta sulla comunità locale; una compagnia durante le ore mattutine e pomeridiane ed una fonte di intrattenimento serale. Lo streaming, invece, è solamente un veicolo di intrattenimento. La televisione è gratuita. Lo streaming è costoso sia per i consumatori che per gli operatori. Il modello di business dello streaming è in continuo cambiamento (lo chiamano “evoluzione”), mentre il modello di business televisivo è sostanzialmente rimasto stabile da oltre 70 anni. La televisione permette dirette e programmi dal vivo. Lo streaming è on-demand. I palinsesti in streaming necessitano continuamente di programmi originali per mantenere la loro audience, mentre la televisione ha molto altro da proporre, compresi spettacoli d’archivio e vintage.
Lo streaming ha causato la fine dell’homevideo e ha declassato la Tv via cavo e il cinema. La televisione ha creato la Tv via cavo, l’homevideo ed ha potenziato il cinema. La televisione, inoltre, ha adottato le funzionalità on-demand dei servizi di streaming con la cosiddetta programmazione “più sette” della trasmissione (il che significa che gli spettatori possono guardare un programma fino a sette giorni dopo che questo è stato trasmesso; alcuni la chiamano televisione “catch-up”).
Presto, la televisione verrà trasmessa tramite banda larga (piuttosto che con le attuali onde elettromagnetiche), proprio come lo è ora lo streaming, ma la distinzione tra i due servizi rimarrà, a meno che lo streaming non diventi più simile alla trasmissione televisiva, con spettacoli dal vivo (come lo sport), programmi episodici (tipo con frequenza settimanale) e un modello supportato da pubblicità e senza abbonamenti.