Promossa dal Consolato Generale d’Italia a Montréal, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura, a chiusura della Settimana della Lingua Italiana nel mondo densa di iniziative sul tema della sostenibilità, si è tenuta, lo scorso venerdì 20 ottobre, la prima edizione degli Stati Generali della Lingua Italiana in Québec
MONTRÉAL – Venerdì 20 ottobre, nella cornice della Settimana della Lingua italiana nel mondo (SLIM), presso la Sala Conferenza dell’Istituto Italiano di Cultura di Montréal, si è tenuta la prima edizione degli Stati Generali della Lingua Italiana in Québec. L’evento – dal titolo significativo L’italiano in Québec: stato dell’arte e prospettive per il futuro – ha permesso di fare un bilancio sullo stato di conservazione e diffusione attuale della lingua italiana e sulle possibilità di ulteriori sviluppi per il suo consolidamento nella provincia canadese, e non soltanto. Come da prassi, sono state coinvolte diverse istituzioni: Università (Concordia, UQÀM, UdeM e l’Université de Laval di Qué-bec), scuole elementari pubbliche (Dante, East Hill e Pierre de Coubertin, appartenenti alla Commissione scolastica locale English Montreal School Board), il Centro culturale Società Dante Alighieri di Québec, enti promotori dell’italiano (CESDA e PICAI) e media (la tv multiculturale ICI Television, la radio italiana CFMB 1280, il mensile Panoram Italia e il nostro settimanale, Il Cittadino Canadese). La manifestazione si è conclusa con la consegna, da parte del Console Generale Enrico Pavone, del volume Il paese delle meraviglie di Geronimo Stilton come premio ai tre bambini di origine italiana che hanno realizzato le migliori opere per il concorso artistico Il Pianeta che vorrei. Agli altri partecipanti del contest sono state donate delle sprout pencils, ovvero matite contenenti dei semi, simboli di cultura e sostenibilità, temi fondamentali della SLIM 2023.
Per una panoramica generale sull’offerta finalizzata alla promozione della cultura e della lingua italiane in Canada, abbiamo intervistato la Dirigente Scolastica del Consolato Generale d’Italia a Montréal, la Prof.ssa Isabella Anna Luigia De Finis.
“Allo stato attuale, noi come MAE, abbiamo sul territorio canadese tre Consolati – Montréal, Vancouver e Toronto – e l’Ambasciata di Ottawa. Il sistema della formazione italiana nel mondo è molto particolare e variegato. Per quanto riguarda il Canada, come nel resto del territorio nordamericano, attualmente non ci sono né scuole statali, né scuole paritarie. Per Montréal e l’ambito territoriale di competenza del nostro Consolato, abbiamo appositi capitoli di spesa in bilancio: i capitoli 31-53 che riguardano l’organizzazione dei corsi di lingua e cultura italiane extracurriculari, erogati da enti promotori che, nella nostra circoscrizione, attualmente sono il PICAI e il CESDA e, fino all’anno scorso, anche l’ICCA di Halifax; le scuole e le università, invece, hanno diritto a finanziamenti, che fanno capo ai capitoli 21-26-19, per il mantenimento delle cattedre di italianistica e di lingua. Le Università interessate nel territorio di nostra competenza sono: l’UdeM, l’UQÀM, l’Université de Laval e la McGill, mentre le scuole, tutte elementari e pubbliche, situate a Montréal, sono la Dante, la East Hill e la Pierre de Coubertin”.
Relativamente ai numeri degli ultimi corsi proposti, la Prof.ssa ha rilevato: “Indubbiamente i numeri sono calati rispetto alla pre-pandemia. Gli enti hanno avuto una certa sofferenza. Prima del COVID-19 progettavano dei percorsi che prevedevano il coinvolgimento di 1000 alunni, addirittura. Questo è l’unico anno in cui i numeri si stanno riallineando ai livelli pre-COVID. Ogni ente promotore dovrebbe avere almeno 300 alunni a cui erogare corsi di lingua e cultura italiane”. In relazione agli studenti che decidono di apprendere l’italiano: “Ultimamente l’utenza è cambiata. Oggi si studia per un aspetto culturale e di mantenimento della tradizione, ma stiamo assistendo ad un nuovo fenomeno. Discenti, soprattutto adulti, che vogliono imparare l’italiano perché è la lingua del Made in Italy. È studiata perché rappresenta la musica classica, l’arte, il turismo. Inoltre, molte persone vogliono apprenderla anche per aprirsi a nuove opportunità lavorative, motivo per cui sta anche crescendo il numero di certificazioni di lingua italiana come lingua seconda rilasciate dagli enti certificatori”.
L’intervista è proseguita sugli sviluppi della lingua italiana a Montréal e in Québec: “Bisogna lavorare molto sulla formazione del personale, soprattutto sull’aspetto glottodidattico. Immagino una situazione un po’ più fluida, che preveda l’insegnamento dell’italiano curricolare in alcune scuole, e soprattutto più mobile, attraverso progetti internazionali che favoriscano scambi culturali con l’Italia, che creino delle formule con metodologie didattiche innovative, con tecniche piacevoli e accattivanti e l’utilizzo delle nuove tecnologie, senza perdere di vista i valori dell’insegnamento tradizionale, facendo leva sull’interesse del mondo giovanile per la musica, il cinema e il teatro, per poter andare a studiare in Italia come si studia l’inglese in Inghilterra. È fondamentale anche programmare corsi per anglofoni e francofoni, visto il loro interesse crescente. Infine, una mano da parte degli imprenditori locali sarebbe ben accetta”.
Abbiamo chiesto, infine, alla Prof.ssa De Finis di indicarci i motivi sulla maggiore diffusione dell’italiano a Montréal e dintorni rispetto ad altre realtà, dove le Comunità del Bel Paese sono più corpose: “Prima di tutto perché Montreal è la città più europea tra le città canadesi e del continente nordamericano – ci ha risposto – poi, probabilmente, perché ha avuto un’immigrazione particolarmente legata alla loro specifica storia, che ha dato luogo ad una Comunità unita, coesa e attenta al fatto che le tradizioni e, di conseguenza anche la lingua, dovessero restare in vita e continuare nel tempo. Quindi è stata più compatta, ha saputo stringersi alle esigenze delle persone e il valore della cultura e della lingua originarie, per cui la loro trasmissione ha avuto una maggiore enfasi rispetto ad altri territori in cui, numericamente, ci sono Comunità più grandi”.
La Settimana della Lingua Italiana a Montréal ci ha permesso di constatare che, nonostante lo stallo sociale connesso alla pandemia COVID-19, la cultura e la lingua italiane godono di un buono stato di salute nella società montrealese e quebecchese. Il futuro ci offre scenari promettenti per ulteriori sviluppi della cultura del Made in Italy e della sua lingua, anche al di fuori della Comunità italo-canadese. Dipenderà molto dall’impegno quali-quantitativo, concreto e sinergico delle varie istituzioni in precedenza indicate. Noi de Il Cittadino Canadese continueremo a fare la nostra parte, nell’ottica del miglioramento continuo della qualità della nostra offerta informativa.