Si aggrava il bilancio: 386 feriti, 6 dispersi e 294 morti, ma 9 ancora non hanno un nome. Ad Amatrice sono stati celebrati i funerali di stato con Renzi e Mattarella. Il Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione, Vasco Errani: “L’impegno primario è chiudere le tendopoli”
ROMA – A più di una settimana dal terremoto, l’Italia centrale continua ad essere martoriata dallo sciame sismico. Complessivamente, dal 24 agosto, la rete sismica nazionale dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha localizzato oltre 4.091 nelle provincie di Rieti, Perugia, Ascoli Piceno, L’Aquila e Teramo.
Bilancio: 386 feriti e 294 morti, ma 9 ancora non hanno un nome – Mentre si scava alla ricerca dei sei dispersi e nuove forti scosse si registrano ancora tra le province di Ascoli e Macerata, sale il bilancio ufficiale delle vittime. A fornire le ultime cifre è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Claudio De Vincenti. I morti accertati sono 294 (identificati 285), 386 feriti e 238 salvati. Purtroppo giovedì ha perso la vita un giovane di 23 anni di Nuoro che si trovava ricoverato a Pescara. È lui l’ultima vittima, ma c’è ancora chi manca all’appello. Proseguono infatti le ricerche tra le macerie dell’Hotel Roma e in altri punti di Amatrice.
Oltre 4 mila le persone assistite – Gli assistiti nei campi sono 4.013: 994 persone sono alloggiate nelle strutture messe a disposizione nella Regione Lazio, in 1.475 trovano posto nelle Marche, 1.072 nelle aree e strutture predisposte in Umbria e 472 persone risultano alloggiate in aree allestite in Abruzzo. La disponibilità complessiva è di oltre 6.316 posti.
Ad Amatrice celebrati i funerali di stato con Renzi e Mattarella – Sono iniziati dalla lettura dei nomi di 242 vittime i funerali di Stato che si sono svolti ad Amatrice il 30 agosto scorso. Per terminare l’elenco ci sono voluti quasi otto minuti, al termine dei quali la folla presente ha tributato un lungo applauso. “Il terremoto non uccide. Uccidono le opere dell’uomo”, ha affermato il vescovo di Rieti, Monsignor Pompili. Il sindaco Sergio Pirozzi ha poi dichiarato: “Sono morti per la nostra terra, noi resteremo qua”. Presente anche un sacerdote inviato dal Papa. Le esequie si sono svolte sotto la pioggia. “Il paese lo ricostruiamo, pezzo per pezzo, ma lo ricostruiamo”, ha detto il Premier Matteo Renzi, confortando i familiari delle vittime. “I soldi che servono per la ricostruzione ci sono, c’è la solidarietà di tante persone, ora non bisogna perdere tempo. L’importante è che ci sia la comunità forte”, ha aggiunto. “Non abbiate timore, non vi abbandoniamo. Siamo con voi, coraggio”, ha poi ribadito Sergio Mattarella.
Errani: “Impegno primario chiudere tendopoli” – Intanto il commissario per la ricostruzione Vasco Errani parlando a Norcia, ha confermato che l’impegno “primario” dopo il terremoto è la messa in sicurezza dei centri “e di chiudere prima possibile” le tendopoli. Persone che – ha aggiunto Errani – “ora attendono risposte”. Il commissario per la ricostruzione ha spiegato che, in attesa della installazione delle “casette”, d’intesa con i sindaci e con gli stessi cittadini, “cercheremo soluzioni alternative, a partire dalla autonoma sistemazione. Questo per offrire alle persone un ricovero confortevole e adeguato per affrontare la stagione più fredda che qui non tarderà ad arrivare”.
Polemica per vignetta Charlie Hebdo. Parigi: non ci rappresenta – Polemiche sui social (ma non solo) per la vignetta che il settimanale satirico francese Charlie Hebdo – colpito dai terroristi nel gennaio 2015 – ha dedicato al terremoto che ha devastato l’Italia centrale. “Sisma all’italiana: penne al sugo, penne gratinate, lasagne”, si legge nella vignetta che mostra vittime sporche di sangue, mentre nell’ultima foto, associata a “lasagne”, si vedono diverse persone ricoperte da strati di pasta. La vignetta è stata pubblicata nell’ultima pagina di un numero che ha in apertura una vignetta sul burkini. L’ambasciata francese a Roma ha diffuso un comunicato per sottolineare che la vignetta “non rappresenta assolutamente la posizione della Francia”.
Gdf: irregolari i lavori della scuola di Amatrice – La Guardia di finanza, intanto, ha acquisito una serie di documenti presso la Regione Lazio, la Provincia di Rieti, il Genio civile, il consorzio appaltatore e le ditte che hanno eseguito materialmente i lavori della scuola “Romolo Capranica” di Amatrice, crollata dopo il sisma. Nella relazione preliminare che il Nucleo anticorruzione ha consegnato all’Anac si evidenziano non poche irregolarità nei lavori – realizzati “a tempo di record”, tre mesi – nell’edificio.