Altri 969 morti: più di 9mila vittime dall’inizio della crisi. Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, bacchetta ancora la Ue: “Intervenga o sarà troppo tardi”. Benedizione “urbi et orbi” straordinaria di Papa Francesco: “Dio non lasciarci in balia della tempesta”
ROMA – Il Covid continua più che mai a mietere vittime, mentre la curva dei contagi si mantiene più o meno stabile. Sono 9.134 i morti in Italia a causa del coronavirus, con 969 decessi registrati solo venerdì. È l’incremento più alto di vittime dall’inizio dell’emergenza (50, però, sono morti relative a giovedì e non conteggiate). Giovedì l’aumento era stato di 662. Il dato è stato reso noto dal commissario straordinario Domenico Arcuri, nel corso della conferenza stampa della Protezione Civile. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto quota 86.498: l’Italia supera così la Cina, ferma a 81.897, secondo quanto riporta la Johns Hopkins University. L’incremento rispetto a giovedì è di 5959 casi positivi (ieri erano 6153 i nuovi contagiati). La curva dei contagi complessivi ha quindi ricominciato a calare, registrando un incremento del 7,39% e riprendendo la tendenza verso un appiattimento in atto dal 20 marzo. Sono complessivamente 66.414 le persone attualmente positive al Covid-19 in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 4.401. Giovedì l’incremento era stato di 4.492. Di tutti i malati, il 6% si trova ricoverato in terapia intensiva: significa 3.732 persone, 120 in più rispetto a ieri. Di questi, 1.292 sono in Lombardia. 26.029 sono poi ricoverati con sintomi e 36.653 sono quelli in isolamento domiciliare. Sono infine 10.950 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il virus, 589 in più di giovedì. I tamponi complessivi sono 394.079, dei quali quasi 227mila in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.
Calano contagi a Milano, cresce Bergamo. È la provincia di Bergamo la più colpita dal coronavirus in Lombardia, mentre calano i nuovi contagi a Milano, dove giovedì si era registrata una forte crescita. A Milano e provincia il numero totale dei positivi è 7469, con una crescita di 547 nuovi casi rispetto a giovedì, quando invece la crescita era stata di 848 nuovi casi. A Bergamo i positivi al coronavirus sono 8060, con un aumento di 602 casi, mentre è stabile l’altra zona molto colpita in Lombardia, cioè Brescia e la sua provincia dove i nuovi casi sono 374.
Aumentano nuovi casi in Calabria e Campania. Tra le regioni in cui i contagi crescono di più in termini percentuali, preoccupa il balzo della Calabria che registra un +25,69%, anche se su 494 casi totali. In Campania, invece, i positivi da inizio pandemia sono 1454, con un incremento odierno del 10,99%. Anche in Puglia salgono a 1334 i casi totali (+12,85%). Più contenuto il trend di crescita in Sicilia, così come in Abruzzo, mentre è quasi nullo (2%) nelle Marche.
Le vittime Regione per Regione. Si registrano 5.402 decessi in Lombardia (+541), 1.267 in Emilia-Romagna (+93), 313 in Veneto (+26), 569 in Piemonte (+120), 336 nelle Marche (+26), 177 in Toscana (+19), 331 in Liguria (+51), 98 in Campania (+15), 118 nel Lazio (+12), 76 in Friuli Venezia Giulia (+4), 69 in Puglia (+4), 60 in provincia di Bolzano (+12), 39 in Sicilia (+6), 68 in Abruzzo (+5), 21 in Umbria (+1), 37 in Valle d’Aosta (+9), 102 in Trentino (+16), 18 in Calabria (+4), 21 in Sardegna (+2), 9 in Molise (+1), 3 in Basilicata (+2).
Mattarella: “L’Europa intervenga prima che sia troppo tardi”
ROMA – Il quarto messaggio in poche settimane e il secondo rivolto anche all’Unione europea. “Mi auguro che tutti comprendano appieno, prima che sia troppo tardi, la gravità della minaccia per l’Europa“. Sergio Mattarella ha parlato ancora in piena emergenza legata al coronavirus. Si è rivolto alla sua Nazione, ma anche all’Ue. “No a vecchi schemi, Ue si svegli prima che sia troppo tardi”. Mattarella ha parlato nel day after della spaccatura del Consiglio Ue ed ha ripetuto lo stesso medesimo concetto espresso da Giuseppe Conte: “Sono indispensabili ulteriori iniziative comuni, superando vecchi schemi ormai fuori dalla realtà delle drammatiche condizioni in cui si trova il nostro Continente. Mi auguro che tutti comprendano appieno, prima che sia troppo tardi, la gravità della minaccia per l’Europa. La solidarietà non è soltanto richiesta dai valori dell’Unione ma è anche nel comune interesse“, ha detto il capo dello Stato. Giovedì Conte aveva detto agli altri capi di governo europei: “Se qualcuno dovesse pensare a meccanismi di protezione personalizzati elaborati in passato, allora non disturbatevi, ve lo potete tenere, perché l’Italia non ne ha bisogno”. Insomma: al Quirinale la condivisione della linea politica tenuta da Palazzo Chigi è totale. E infatti Mattarella ha citato esplicitamente il Consiglio Ue di giovedì sera, che si è concluso con un semplice rinvio: “Nell’Unione Europea la Banca Centrale e la Commissione, nei giorni scorsi, hanno assunto importanti e positive decisioni finanziarie ed economiche, sostenute dal Parlamento Europeo. Non lo ha ancora fatto il Consiglio dei capi dei governi nazionali. Ci si attende che questo avvenga concretamente nei prossimi giorni”.
Benedizione “urbi et orbi” ed indulgenza plenaria
Il Papa da solo in piazza San Pietro: “Dio, non lasciarci nella tempesta”
CITTA’ DEL VATICANO – Da settimane sembra “che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città”. Il buio si è impadronito “delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante”. Ci si è “ritrovati impauriti e smarriti”. Ma anche “ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, fragili e disorientati”, allo stesso tempo “importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme”. Venerdì scorso, alle 18 italiane, Papa Francesco, da solo in una piazza San Pietro deserta, fredda e piovosa, ha implorato Dio di “non lasciarci in balia della tempesta”. In questa preghiera speciale voluta per invocare la fine della pandemia, il Pontefice ha chiesto al Signore di “benedire il mondo”. Sul sagrato della Basilica ja presieduto in mondovisione un “momento straordinario”, dando la benedizione Urbi et Orbi (quella di Natale e Pasqua) e concedendo l’indulgenza plenaria. Scene e immagini che sono subito storia.