GIORNATA MONDIALE DELLA PASTA
di Alessandra Cori
La pasta è uno dei prodotti simbolo del ‘Made in Italy’ e sembra essere tra quelli che stanno superando con maggior slancio la crisi, grazie ad una risposta dei consumatori che risente meno che in altri settori dei rialzi dei prezzi. Del resto, la pasta rimane un piatto economico e versatile che si adatta, anche grazie alle innovazioni e ai cambiamenti introdotti negli ultimi anni, alle esigenze dei consumatori nazionali ed esteri.
Il suo crescente successo infatti non si ferma ai confini nazionali, ma si consolida anche all’estero con la produzione mondiale che arriva a 17 milioni di tonnellate (+1,8% sul 2021), quasi raddoppiando i 9 milioni del 1998, anno del primo World Pasta Day, che mercoledì 25 ottobre 2023 ha compiuto un quarto di secolo dalla sua istituzione.
Secondo i dati elaborati da Unione Italiana Food e Ipo (International Pasta Organisation) per questo anniversario, l’Italia si conferma leader globale con 3,6 milioni di tonnellate di pasta prodotta e un fatturato che sfiora i 7 miliardi di euro (+24,3% sul 2021). In 25 anni, inoltre, è più che triplicata la quota delle esportazioni (+210%), che rappresenta ormai quasi il 62% della produzione. Infatti, un piatto di pasta su 4 consumato nel mondo è ‘Made in Italy’ e ben 3 su 4 se ci si limita all’Europa. Sono anche aumentati i Paesi destinatari, oggi quasi 200, ma rimangono in testa Germania, Regno Unito, Francia, Stati Uniti e Giappone. Tra i mercati emergenti registrano ottime performance anche Arabia Saudita (+51%), Polonia (+25%) e Canada (+20%).
Mangiano pasta almeno una volta a settimana praticamente tutti gli italiani (99%) e oltre 1 italiano su 2 la porta in tavola ogni giorno, mentre 1 su 5 la consuma 4-5 volte a settimana. Siamo il Paese che ne mangia di più. Con 23 kg pro-capite all’anno precediamo la Tunisia con 17 kg e il Venezuela con 12 kg), con un totale di 1,3 milioni di tonnellate consumate nel 2022. Secondo la ricerca, la tendenza non cambierà. Per oltre 3 italiani su 10 il suo consumo in Italia tenderà ad aumentare, per 4 su 10 ci sarà un ulteriore incremento anche all’estero.
Intervistati sugli orizzonti nei prossimi 25 anni, per il 59% degli italiani la pasta conoscerà nuove tipologie con farine o ingredienti alternativi, sarà conservata in packaging più ecologici e biodegradabili (52,6%) e vedrà l’aggiunta di tanti nuovi formati (35,4%).
La novità inaspettata riguarda però il consumo di pasta in momenti della giornata meno “tradizionali”, come a colazione o a merenda. A dispetto di una presunta impronta “conservatrice” degli italiani, nota la ricerca, 8 su 10 dimostrano grande apertura, confermando di essere pronti a consumarla appena svegli o come break durante la giornata, a patto che mantenga sempre alti i livelli di qualità e gusto.
Se, da un lato ci si aspetta un ulteriore passo avanti nella sostenibilità, con un impatto ambientale ancora più basso (43%), nella funzionalità con un contributo specifico al benessere fisico (34%) e nell’innovazione in termini di formati di design o cambiamenti sostanziali (28%), una fetta importante di intervistati si mantiene fedele alla tradizione. Per il 41,2% la pasta del futuro manterrà un legame con il passato, con modi tradizionali di produzione. Per il 34.7% sarà sempre accessibile, economica, e alla portata di tutti. Infine, per il 33.7% sarà facile da cucinare. La curiosità: il 28% degli intervistati ritiene che la pasta conoscerà nuovi metodi di cottura e il 25% pensa che cuocerà in 3-5 minuti. Insomma, la pasta in futuro ha grandi opportunità e grandi sfide da affrontare, ambiente e sostenibilità in primis, ma non solo. Per ben 1 italiano su 4 andrà incontro alle esigenze di single con confezioni più piccole o in versione “sfusa”. Il sapore resta al primo posto ma per il 40% degli italiani serve un mix tra gusto, salute e attenzione all’ambiente.
Nell’ultimo decennio è avvenuta una rivoluzione nel mondo della pasta. I consumatori, dicono da Unione Italiana Food, sono più consapevoli, informati ed esigenti con un cambiamento delle loro preferenze. Ormai è chiaro. La pasta è un cibo universale, ricco di storia e cultura, sempre più simbolo di una sana alimentazione, il cui consumo è in continuo sviluppo. La pasta ha la capacità di essere il cibo perfetto per tutti, vero e proprio alimento del futuro, che unisce al gusto e convivialità anche un approccio al cibo nel segno del benessere e della sostenibilità.