MONTRÉAL – Guardare avanti e portare Saint-Léonard nel futuro. È il pensiero di Lili-Anne Tremblay, che si candida a Prima Cittadina dell’arrondissement con Mouvement Montréal, pronta a dare battaglia per imporsi sul Sindaco uscente Bissonnet Michel (Ensemble Montréal) e sulla terza candidata in lizza, Gaetan Nerlande (Projet Montréal). A completare la squadra della Tremblay sono: Ayala Paulina e Valvano Giovanni per i due posti di consigliere a Saint-Léonard-Est, e Conciatori Franco e Lahlou Djamel per i due posti di consigliere a Saint-Léonard-Ovest. In politica da 12 anni, è stata eletta per la prima volta nel 2009 con Gérald Tremblay, dopo aver lavorato nella Funzione Pubblica, a livello federale e provinciale. Nata a Chicoutimi, si è laureata a Montréal in Alti Studi Commerciali. La storia politica di Lili-Anne Tremblay affonda le radici nel 2009: “È stata la moglie di Michel Bissonnet a sollecitare la mia candidatura e così sono diventata consigliera municipale. Ho fatto parte della Commissione Finanze, Sviluppo Economico e Contratti, così come del Bureau de l’Inspecteur Général (BIG). Sempre con Bissonnet”. Adesso le strade si sono divise: “Bissonnet sta dicendo alla gente che mi sono dimessa per dedicarmi a mia sorella, che è affetta da disabilità intellettiva e vive a casa mia dal 2000. Per quanto la famiglia per me sia cruciale, non è affatto vero. È lui che ha deciso di mettermi fuori, perché siamo due generazioni diverse e abbiamo due visioni diverse del futuro di Saint-Léonard. Io vedo una Saint-Léonard 3.0, lui vede una Saint-Léonard ferma al 1950. Non criticherò mai il contributo politico di Bissonnnet in tutti questi anni, ma siamo nel 2021, dobbiamo guardare avanti, pensare in grande, puntare sull’innovazione e sullo sviluppo. Una delle nostre ricchezze è il multiculturalismo: dobbiamo proiettare Saint-Léonard su scala internazionale, per attrarre imprese in grado di offrire prodotti e servizi di eccellenza, valorizzando in particolare la strada Jean Talon. Siamo un esempio di integrazione multiculturale. Bissonnet non ha mai assunto la leadership di Jean Talon. Con la metro in arrivo, bisogna incontrare i proprietari di tutti gli immobili, tutti i commercianti e spiegare loro un progetto grandioso”. La gente non le ha voltato le spalle. Anzi. “Sono stata bombardata dall’affetto dei cittadini, al telefono come al supermercato. Durante il Covid, sono stata un anno e mezzo da sola sul territorio, visto che Bissonnet, Perri e Battista non potevano uscire di casa in quanto over 75”. Il programma è ambizioso. “La nostra priorità è la sicurezza. La gente ci chiede una migliore segnaletica e di installare dei dossi artificiali per moderare la velocità. Al momento mancano degli effettivi al Commissariato numero 42. Chi è andato in pensione non è stato sostituito. Mancano 4 agenti: due autopattuglie in meno sulle strade. E la colpa è anche del Sindaco che non si è fatto sentire. Bisogna poi risolvere la questione delle finanze. Nel 2013 sono stati approvati la riforma finanziareadegli arrondissements ed il piano quinquennale di sviluppo economico, che hanno svantaggiato Saint-Léonard, visto che abbiamo perso 3,4 milioni $ e 64 dipendenti. È necessario riportare le cose come erano prima: possiamo centralizzare le funzioni, ma dobbiamo restituire agli arrondissement il budget e le operazioni. Un altro punto del nostro programma è la trasparenza amministrativa: le riunioni del comitato consultativo di urbanistica saranno pubbliche. Infine posso dirvi che, se eletto, Bissonnet aumenterà la tassa locale del 10%. Mi impegno pubblicamente a non farlo. Dobbiamo anzi batterci per recuperare i fondi che il comune di Montréal ci sottrae ogni giorno. Per quanto riguarda gli anziani, dobbiamo farli sentire al sicuro, illuminando meglio strade e parchi; mentre, per evitare l’esodo dei giovani, dobbiamo identificare dei terreni e costruirci delle ville accessibili, grazie a dei programmi finanziati mirati”. Sulla squadra dei candidati: “Due italiani, un arabo ed una cilena. Rappresentiamo la Saint-Léonard di oggi. Anche se mancano altre nazionalità, come quella haitiana”. Sul
leader di Mouvement Montreal, Balarama Holness, la Tremblay è fredda: “Lavoriamo a livello locale, non ci interessano i dibattiti comunali, vogliamo solo riportare quello che ci spetta a Saint-Léonard. Sono anzi dell’idea che Québec dovrebbe modificare lo statuto degli eletti al Comune: offriamo dei servizi di prossimità e gli elettori dovrebbero votare per le persone, per i programmi, non per i partiti”. Infine, l’appello ai lettori: “Vi chiedo 4 minuti per votarmi e vi darò 4 anni della mia vita, portando Saint-Léonard in una dimensione 3.0”. (V.G.)
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