Manovra già bocciata da Conservatori e Bloc Quebecois: la sua approvazione in Parlamento dipende dall’NDP, che alla fine dovrebbe votare a favore. Salvando il governo
Ottawa – Più case per affrontare la crisi abitativa, tasse più salate per i più ricchi, maggiori diritti per i locatari, sigarette e articoli svapo sempre più ‘beni di lusso’, spesa pubblica di 53 miliardi $ e deficit di 40 miliardi $ (con nessuna previsione di ritorno al pareggio di bilancio). Sono questi i punti salienti della Legge di Bilancio (di 416 pagine) depositata in Parlamento la settimana scorsa dalla Ministra delle Finanze, Chrystia Freeland. Ora la discussione e il voto, prima alla Camera dei Comuni e poi al Senato. Un budget del valore di 480,5 miliardi $ (tra entrate e uscite), che prevede un deficit federale 39,8 miliardi $ nel 2024-25, di 38,9 miliardi $ nel 2025-26 e in calo nei tre anni successivi, fino a 20 miliardi $ entro il 2028-29. Il rapporto Debito/Prodotto Interno Lordo (PIL) dovrebbe scendere al 41,9% quest’anno, per attestarsi al 39% nel 2028-2029.
Puntando su un calo dell’inflazione vicino al 2% entro la fine dell’anno, il governo Trudeau investe soprattutto sui giovani adulti per agevolarli nell’acquisto della prima casa. Lanciato un vero e proprio “Piano abitativo canadese” per costruire quasi 3,9 milioni di alloggi entro il 2031, convertendo, in particolare, torri di uffici inutilizzate, parcheggi, proprietà delle Poste canadesi e della Difesa Nazionale, in terreni residenziali. Nel mirino anche i terreni liberi, con il governo che non esclude di introdurre una nuova tassa nelle zone edificabili per uso residenziale. Resta da capire quando sarà resa pubblica la preannunciata Carta dei diritti degli affittuari canadesi. Già a partire dal 1° agosto 2024, comunque, sarà disponibile l’ammortamento del mutuo a 30 anni, per chi acquista la prima casa. Nella manovra sono presenti misure ancora più specifiche per i più giovani, tra cui la creazione di più posti di lavoro attraverso un aumento del Programma di collocamento lavorativo per studenti da 207,6 milioni $ e l’estensione dell’aumento delle borse di studio e dei prestiti senza interessi. Il bilancio Freeland prevede, tra le altre cose, l’introduzione di un sussidio per le persone con disabilità: sarà erogato a partire dal luglio 2025 e potranno beneficiarne più di 600.000 cittadini. Per coprire la consistente spesa pubblica, il governo ha aumentato la parte delle plusvalenze su cui viene pagata l’imposta per le persone che dichiarano più di 250.000 $ di capital gain in un anno. L’aliquota aumenterà dal 50% al 66,7% e si applicherà anche a tutte le plusvalenze realizzate da società e trust.
Questa modifica fiscale si applicherà alle plusvalenze realizzate a partire dal prossimo 25 giugno. Si tratta di un provvedimento controverso e che può rivelarsi un boomerang, perché rischia di penalizzare anche chi ha deciso di impegnare i risparmi investendo su un edificio di appartamenti o uno chalet in campagna. Tra i critici c’è anche l’ex Ministro delle Finanze liberale, Bill Morneau, secondo cui questa misura rende il Canada meno competitivo rispetto ad altri Paesi, dove l’imposizione fiscale sulle aziende è più vantaggiosa. Aumenta di 4 $, infine, l’imposta sul tabacco per stecca di 200 sigarette, dopo l’aumento legato all’inflazione pari a 1,49 $ per stecca, entrato in vigore il 1° aprile scorso. Questa misura frutterà 1,36 miliardi di dollari in cinque anni. Aumento del 12% anche per i prodotti svapo, per entrate extra pari a 310 milioni $ in cinque anni. La Manovra è stata aspramente criticata dai Conservatori (“Siamo di fronte a un piromane che spruzza benzina su un incendio inflazionistico”, ha detto il leader Pierre Poilievre) e dal Bloc Quebecois (“È un attacco spudorato contro le giurisdizioni del Quebec e delle province”, ha dichiarato Yves-François Blanchet). Il destino della Legge di Bilancio, e quindi della sopravvivenza stessa del governo Trudeau, dipende ancora una volta dal voto dell’NDP di Jagmeet Singh, che è soddisfatto a metà e scioglierà le riserve (ma il voto a favore è pressocché scontato) soltanto in prossimità del dibattito parlamentare.
(V.G.)