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Legault: il francese, una questione “esistenziale”

Lingua francese. Dopo aver commentato come “scioccante” l’episodio di una paziente quebecchese che in ospedale non è stata assistita in francese, dovendo gesticolare per farsi comprendere dal personale esclusivamente anglolofono, mercoledì 30 novembre, il Primo ministro del Québec François Legault ha pronunciato il suo discorso inaugurale all’Assemblea nazionale, dando il via alla nuova legislatura e definendo le priorità del suo governo per i prossimi quattro anni. In un discorso che segna la continuità con il suo primo mandato, Legault ha ammesso che la sua legge 96 – che riforma la legge 101 e la Charte de la langue française – non sarà sufficiente ad invertire la tendenza di declino del francese, insistendo sul fatto che la sopravvivenza della lingua è intimamente legata alle politiche d’immigrazione. Prima di bussare alla porta del governo federale per chiedere più autonomia decisionale, il Premier vuole che tutti i nuovi arrivati ​​scelti dal Québec parlino francese. La principale missione del governo caquista sarà dunque frenare l’inesorabile declino della lingua di Molière in Québec, soprattutto a Montréal. “Considero mio primo dovere come capo dell’unico stato con una maggioranza di francofoni in Nord America, prendere le necessarie misure”, ha detto. Secondo lui, l’esistenza stessa della nazione del Québec dipende dalla sopravvivenza della lingua francese. Il suo governo punta dunque ad una immigrazione al 100% francofona, facendo grande affidamento sugli studenti stranieri, che vengono a formarsi nei Cégep e nelle Università, per aumentare la quota di nuovi arrivati ​​che parlano francese. Nel mirino anche i giovani quebecchesi attratti da formazione e intrattenimento in inglese. “Abbiamo un salto da fare per rendere la cultura in francese più accessibile ai nostri giovani, quindi nelle sale per spettacoli, nelle nostre TV, le nostre radio, le nostre piattaforme digitali”.

 

Istruzione, sanità. E se l’istruzione rimane la “priorità delle priorità” di Legault, la sfida principale per il nuovo ministro de l’Éducation, Bernard Drainville, sarà trovare un numero sufficiente di insegnanti, la cui penuria affligge gravemente le classi del Québec. Legault ha poi l’ambizione di fare dei due mini-ospedali privati ​​promessi in campagna elettorale dei “modelli” per il futuro della rete sanitaria.

 

Hydro-Québec. I prossimi quattro anni saranno anche l’occasione “per avere un vero dibattito sociale su come produrre i 100 terawatt l’ora di elettricità di cui il Québec avrà bisogno per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050”. Come già detto in campagna elettorale, bisognerà considerare seriamente la costruzione di nuove dighe per soddisfare la domanda, maggiore dell’offerta. “Dobbiamo renderci conto che ora più che mai la nostra elettricità è preziosa, ha un grande valore”, ha sottolineato il Primo Ministro. 

 

La statistica – Un quebecchese su cinque non lavora in francese. Sempre meno lavoratori in Québec parlano principalmente francese al lavoro, secondo i dati del Centimento 2021.  Sebbene il Québec rimanga l’unica provincia del Canada in cui il francese è utilizzato dalla maggioranza, “la percentuale di lavoratori che utilizzano principalmente il francese al lavoro sta seguendo una tendenza al ribasso”, osserva Statistics Canada. Un lavoratore su cinque (20%) in Québec non ha il francese come lingua principale al lavoro. Il 14% usa l’inglese e il 5,4% afferma di usare allo stesso modo il francese e l’inglese. In totale, il 35,4% dei lavoratori usa regolarmente l’inglese. A Montréal il calo è più marcato che altrove: il 70% dei lavoratori utilizza principalmente il francese, quasi il 3% in meno rispetto a 20 anni fa, quando il 72,8% dei lavoratori parlava principalmente la lingua di Molière. 

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