OTTAWA – Per il momento è corsa a 3 per la guida del Partito Conservatore del Canada, dopo che il 2 febbraio scorso Erin O’Toole si è dimesso in seguito ad un voto di sfiducia della maggioranza del caucus conservatore. Chi si vuole candidare alla leadership del Partito Conservatore ha tempo fino al 19 aprile (le primarie si terranno il 10 settembre), ma i tre candidati già in lizza hanno tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo, essendo tre alternative valide e distinte sul modo di interpretare il futuro del centrodestra nel paese.
Pierre Poilievre è stato il primo a scogliere le riserve, presentandosi come l’uomo da battere ai nastri di partenza. Il suo obiettivo è intercettare anche il consenso dei più delusi dal partito, tanto da farsi fotografare con i leader del Freedom Convoy durante l’occupazione a Ottawa, oltre a non nascondere i dubbi sull’obbligo vaccinale per i dipendenti pubblici ed i lockdown per arginare la pandemia.
Patrick Brow punta sull’esperienza, visto che è stato deputato federale, capo del Progressive Conservative provinciale e oggi è sindaco di Brampton. Infine, Jean Charest – di Sherbrooke, classe 1958, avvocato di formazione – è stato l’ultimo a farsi avanti, l’8 marzo scorso: oltre a poter vantare una lunga esperienza politica – è stato Ministro federale, leader del Partito Progressista-Conservatore e Primo Ministro del Québec dal 2003 al 2012 – insieme alla capacità di raccogliere un importante consenso nella Belle Province, che rappresenta la chiave di volta per aggiudicarsi le prossime elezioni.
Per Charest non sarà facile imporsi. Secondo un sondaggio Léger/Le Journal/ National Post diffuso la settimana scorsa, oggi il 41% degli elettori conservatori voterebbe per Pierre Poilievre e solo il 10% si schiererebbe con l’ex Premier liberale del Québec. Ma la strada è ancora lunghissima.