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Le ramificazioni della sinistra illiberale

Il campanello d’allarme ha suonato quando i rappresentanti di Alleanza Verdi e Sinistra hanno dichiarato che Ilaria Salis “rappresentava i valori della sinistra”. L’attivista Salis, ora deputata al Parlamento Europeo, in passato aveva auspicato l’occupazione abusiva di case ed era stata accusata in Ungheria di aver violentemente aggredito manifestanti dell’estrema destra locale. Ora ci si chiede come con queste, tra altre sconsiderate idee, la sinistra possa conquistare o riconquistare l’elettorato moderato.

 

Questo problema non emerge solo in Italia, ma esiste anche negli Usa, dove un miscuglio di gruppi della sinistra ‘illiberale’ promuove il Politically Correct (censura sul linguaggio) e la Cancel Culture (censura delle idee), prese in prestito dalla Russia sovietica e contemporanea.

Poi: il Woke (pregiudizi razziali secondo la sinistra, atteggiamento intollerante e censorio secondo la destra), l’Esg (ambiente, sociale, e governance), il Dei (Diversity, equity, and inclusion) ed il Csr (Corporate social responsibility).

 

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Gruppi che tendono a giustificare la posizione del dittatore russo Vladimir Putin contro l’Ucraina e dei terroristi di Hamas contro Israele, che hanno reso irrilevante il movimento #Metoo ed insistono nel banalizzare la comunitá LBGTQ, come si è visto nella raffigurazione dell’Ultima Cena durante l’inaugurazione delle Olimpiadi di Parigi.

 

Poi c’è il loro sostegno ad Affirmative Action, che danneggia le stesse minoranze che si vorrebbero protette, principalmente la comunità afro-americana. Una conseguenza che è stata eliminata, per ora, in ambito accademico, dove le quote di ammissione riservate alle minoranze gettavano dubbi sulle reali qualità e competenze dei beneficiari.

Tutte queste loro azioni di stampo sociale e politico non solo hanno fornito il carburante per infiammare la destra estrema, ma hanno allontanato i moderati (la cosiddetta maggioranza silenziosa) dalla sinistra.

 

La politica ai giorni nostri è diventata come il gioco del calcio, con formazioni ugualmente agguerrite e preparate alle sfide. Quindi a vincere non è il piú dotato, ma chi non commette errori. Se la sinistra non vorrà compierne nei prossimi campionati (elezioni), dovrà allontanarsi dalle sue idee piiù
illiberali.

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