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Le auto elettriche: nuovi target per gli hacker

Forse avrete letto in queste pagine l’articolo dello scorso settembre sulle “Promesse esagerate delle auto elettriche” a proposito del loro costo energetico. Vorrei ora esporre un altro problema: quello della sicurezza. Premetto, però, il perché mi sia trovato a non apprezzare questi tipo di automobili.

A New York City, dove risiedo, non possiedo un’auto, perché non ne ho bisogno, a meno che non voglia far arricchire i garage (a 500 dollari al mese, minimo, per auto). Mi sposto a piedi o con i mezzi pubblici. Quando ho necessità di raggiungere località remote o non ben servite dai mezzi di trasporto pubblici, noleggio l’auto. Cosa che accade inevitabilmente quando arrivo a Los Angeles. E qui che è avvenuto l’incontro ravvicinato con un’auto elettrica. Veramente l’auto era ibrida, ma sull’autostrada cambiava da combustione ad elettrica. Ed eccomi su un’autostrada ad otto corsie con centinaia di auto intorno che sfrecciavano da tutti i lati, ed io al volante di un veicolo che tutto d’un tratto diventa silenzioso. Il panico mi avvolge: che si sia spento il motore? E ora che faccio? Cerco di spostarmi verso la corsia d’emergenza? Vedendo che la velocità non diminuiva il panico è sceso, ma non del tutto.

Il problema si è risolto appena arrivato a destinazione, con il cambio d’auto e, questa volta, scegliendo un’auto tradizionale, con una buona marmitta, anche se non troppo rumorosa. Dopo questo preambolo, passiamo al tema di questo articolo: la sicurezza di un altro tipo. Perché le auto elettriche o EV (per Electric Vehicle), con tutti i loro componenti elettronici, possono essere controllate e/o manipolate dagli hacker.

In questo caso è valida l’espressione che “solo i paranoici” sopravvivono. Immaginate la possibilità di un hacker che vi possa bloccare dentro un EV e portarvi dove vuole, oppure fermare l’auto fino a quando non si è pagato un riscatto.

Infatti gli EV, con tutti i loro chip, software, app e telecamere, sono facili da manovrare a distanza e le “porte” d’accesso sono i ricaricatori delle batterie, il sistema Wi-Fi a cui il veicolo è collegato, ed i vari collegamenti cellulari.

L’argomento è così sentito che il “Wall Street Journal” vi ha dedicato una pagina intera. Gli incidenti, secondo il “Journal”, per ora sono limitati a far comparire video propagandistici e pornografici sui monitor degli EV, ma il timore degli esperti è che non c’è ancora un sistema di protezione. “Non abbiamo un sistema di cybersicurezza per gli EV”, ha annunciato in un rapporto governativo il Dipartimento dell’Energia Usa.

Uno dei tanti pericoli citati dal “Journal” riguarda l’aggiornamento del software che le case costruttrici inviano ai loro EV online o per cellulare. Comunque, a lavorare sulla sicurezza dei EV vi sono una serie di associazioni ed enti americani come The Alliance for Automotive Innovation, l’Electric Drive Transportation Association,  l’Electric Vehicle Charging Association, la Federal Highway Administration e la consorella National Highway Traffic Safety Administration. Quest’ultima è stata l’unica per ora a pubblicare una guida per la sicurezza degli EV per far fronte alla cyber-criminalità.

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