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L’Artico, una priorità per l’Italia e il Canada

In occasione della Giornata della Ricerca Italiana nel mondo, l’Ambasciata Italiana, in collaborazione con l’Istituto di Cultura di Montréal, ha promosso una due giorni sul tema dell’Artico. Obiettivo: valorizzare l’eccellenza italiana e rafforzare la cooperazione internazionale

 

Da sinistra a destra: Costanza Conti, Vito Vitale, Shawn Marshall, L’Ambasciatore Andrea Ferrari, Jackie Dawson, Jean Holloway e Andrew Kendrick – Credito: Ambasciata d’Italia ad Ottawa

OTTAWA – È un legame ultracentenario quello tra Italia ed Artico, iniziato con la spedizione del Duca degli Abruzzi nel 1899 a cui Giovanni Pascoli dedica un inno e, successivamente, le spedizioni di Umberto Nobile nel 1926 – 1928 con i dirigibili Norge ed Italia.  Un legame che, negli anni, si intensifica grazie ai contributi scientifici italiani dei nostri Istituti di Ricerca, CNR, ENEA, INGV ed OGS, e ad un interesse economico di importanti aziende quali ENI, che permette l’ingresso dell’Italia, nel 2013, nel Consiglio Artico come Paese Osservatore, il cui inviato speciale è il Ministro Plenipotenziario Carmine Robustelli. Rafforzare i canali di cooperazione scientifica internazionale e valorizzare l’eccellenza italiana nel settore: questi gli obiettivi su cui lavorare. È proprio questo il filo conduttore della due giorni, a Montréal e ad Ottawa, il 18-19 aprile scorsi, organizzati dall’Ambasciata Italiana, in occasione della celebrazione della Giornata della Ricerca Italiana nel Mondo, grazie all’idea ed al coordinamento scientifico della Prof. Costanza Conti, Addetto Scientifico. Presente all’evento di Ottawa, al Rideau Club, l’Ambasciatore Andrea Ferrari, che ha fortemente voluto questi eventi, sottolineando quanto il tema della Scienza, ed in particolare dell’Artico, siano cruciali per il nostro Paese e di grande interesse scientifico ed economico nel rapporto virtuoso tra Italia e Canada. Numerosi i contributi dei ricercatori durante l’evento che ha riunito studiosi ed aziende italiane quali Leonardo, Fincantieri e Vard. “La risposta del pubblico è stata molto positiva – spiega la Prof. Costanza Conti, coordinatrice dei lavori – in particolare se si considera la particolarità della tematica. Ritengo sia stata un’ottima opportunità per gli addetti ai lavori canadesi, grazie anche alla partecipazione di parlamentari canadesi, rappresentanti del Chief Science Advisor, delle Ambasciate degli Stati Artici e del Canadian Hydrographic Service”. Filo conduttore la collaborazione tra i due Paesi, come testimonia la presenza del Dr. Daniele Regis, Ricercatore Italo-Canadese del Geological Survey of Canada che ha spiegato, nel primo evento all’Istituto Italiano di Cultura di Montréal, il suo ruolo di scienziato nel servizio geologico canadese: “Studio l’aspetto geologico dell’Artico Canadese, in particolare le rocce, datandole”. 

 

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Dagli studiosi, forte preoccupazione per il ghiaccio sempre più sottile.  “Dobbiamo stabilizzare il cambiamento climatico in modo che il ghiaccio si riformi nei prossimi decenni – spiega il Prof. Shawn Marshall, Science Advisor di Environnement and Climate Change Canada, che poi aggiunge: “Con il riscaldamento degli oceani, bisogna optare per il trasporto elettrico al fine di affrontare insieme il cambiamento climatico”. Un monito ed un appello alla collaborazione tra i Paesi, lo sottolinea la Prof. Jackie Dawson, Direttrice di Artic Net: “I cambiamenti nell’Artico – ha detto – stanno creando conseguenze nel mondo intero per il futuro, il solo modo per affrontare le sfide del cambiamento climatico è lavorare insieme, grazie alla scienza, continuando ad investire nella ricerca con i nostri partner italiani e canadesi”. “Tutti gli studiosi hanno espresso forti preocuupazioni per il cambiamento climatico e gli effetti sull’Artico – spiega il Prof. Angelo Mingarelli, School of Mathematics and Statistics della Carleton University – la stazione del CNR  ‘Dirigibile Italia’ sta studiando i diversi processi che riguardano il ghiaccio, l’atmosfera, la neve, gli oceani e ci è stato detto che i progetti di ricerca potrebbero trovare i fondi necessari grazie al ruolo dell’ArticNet Centro Canadese di eccellenza”. “Sin dal 1990 il traffico delle navi nell’Artico è quadruplicato – spiega la Dott.ssa Jean Holloway dell’Università di Ottawa – e questo forte incremento rappresenta un’opportunità, ma anche un rischio per il Canada, in particolar modo per la popolazione Inuit”.  L’Artico, un tema molto seguito anche dai non addetti al settore. Mary Arnold, componente del Consiglio Direttivo della Dante di Ottawa, ne sottolinea l’importanza grazie all’impegno dell’Associazione Culturale molto attiva nella Capitale:  “L’Artico è una priorità: a marzo, come Dante Ottawa, abbiamo organizzato una conferenza invitando il  dott. Daniele Regis che ha presentato ai nostri soci la sua ricerca sull’Artico, un grande successo, che speriamo di riproporre a breve”.

Credito: Ambasciata d’Italia ad Ottawa

 

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