di Vittorio Giordano
OTTAWA – Sulla pandemia da coronavirus, che sta mettendo in ginocchio il mondo intero, anche alla luce delle drammatiche ripercussioni socio-economiche, abbiamo sentito Claudio Taffuri, Ambasciatore d’Italia in Canada. Proprio l’Italia, nonostante gli importanti provvedimenti di isolamento sociale varati dal governo, nei giorni scorsi ha superato la Cina per numero di vittime, nonostante la metà dei contagi. Belpaese in prima linea, quindi, in questa lotta senza frontiere contro un nemico invisibile, ma letale.
RISPETTARE LE INDICAZIONI DELLE AUTORITÀ CANADESI. “Gli Italiani che si trovano in Canada devono assolutamente attenersi alle indicazioni fornite dal sistema sanitario canadese, che sta affrontando l’emergenza con grande consapevolezza e professionalità. È importante che le avvertenze raccomandate dalle autorità canadesi siano pienamente rispettate”.
ITALIA MODELLO PER IL RESTO DEL MONDO. “In Europa siamo stati colpiti per primi e molto duramente da questo virus. Il Governo italiano è stato obbligato ad adottare immediatamente misure straordinarie, per rallentarne la diffusione. Misure che da alcuni sono state anche criticate, almeno inizialmente, perché considerate eccessive, ma che oggi sono divenute la principale matrice operativa alla quale, pur con le dovute distinzioni, tutti i governi stanno ispirando la loro azione di contrasto al COVID19. Si tratta, come in Italia è già accaduto, di assumere decisioni drastiche e molto difficili per le abitudini e per il modo di vivere che sino ad oggi ha caratterizzato le nostre società : come il fermo immediato delle attività non essenziali, l’invito a rimanere nelle proprie abitazioni, l’attenzione a mantenere un efficace ‘distanziamento sociale’ ed il rispetto delle fondamentali regole di igiene personale. Comportamenti necessari a rompere la catena di trasmissione del contagio e rallentare il progredire dell’infezione, soprattutto per impedire il collasso del sistema sanitario. Servono respiratori polmonari, mascherine di protezione, guanti chirurgici, presidi sanitari, in numero non immaginabile prima d’ora: auspichiamo che i nostri partner collaborino con noi per consentirci di ricevere le quantità crescenti di cui abbiamo bisogno. Siamo in prima linea in questa guerra e abbiamo bisogno di risorse per combatterla e vincerla, anche per gli altri”.
ITALIA PAESE EUROPEO COL PIU’ ALTO NUMERO DI CONTAGI. “Non sono in grado di fornire una spiegazione scientifica su questo fenomeno. Quello che posso dire è che in Italia si è operato da subito con la massima trasparenza e incisività. Il nostro Governo e le nostre Autorita Sanitarie si sono immediatamente rese conto del pericolo e, per definirne la portata, hanno immediatamente lanciato una campagna di investigazione molto ampia allo scopo di individuare i casi di positività al COVID19 attraverso un numero elevatissimo di test, che ha oggi superato la cifra di 200.000 tamponi effettuati. Un esercizio di tale dimensione ha certamente consentito di individuare un numero molto elevato di persone entrate in contatto con il virus. Ovviamente esistono altre ragioni sulle quali non ho elementi di valutazione. Quello su cui invece ritengo necessario attirare l’attenzione è il fatto che questa non è non è più una emergenza nazionale, ma una sfida globale. Se osserviamo quello che si sta verificando in Francia, Germania, Spagna e nel resto dell’Europa, realizziamo che purtroppo tendenza e progressione dell’infezione appaiono simili a quelle che hanno caratterizzato il caso italiano. A fronte di questa sfida, sempre più Paesi stanno facendo tesoro dell’esperienza italiana, un’esperienza che comporta però grandi sacrifici ed un impatto negativo anche sui sistemi economici. Proprio per questo, sono state varate importanti contromisure monetarie e fiscali dal Governo italiano e dall’Unione Europea, in uno spirito di cooperazione e solidarietà che non ha precedenti”.
COME STANNO REAGENDO GLI ITALIANI. “Gli italiani stanno tuttavia reagendo con disciplina, rinunciando alla propria quotidianità con grande dignità e senso di responsabilità. In questa, che non esito a definire una “guerra contro un nemico invisibile”, il comportamento individuale di ognuno sarà determinante. Gli italiani lo hanno ben compreso e non si può essere che orgogliosi della loro reazione solidale, ferma, totale. Permettetemi inoltre di formulare un ringraziamento commosso e un omaggio alle migliaia di medici e infermieri impegnati senza sosta in questo ‘conflitto’”.
VICINO AI CONNAZIONALI. “Come cittadino italiano mi sento totalmente vicino alla mia gente, ai miei connazionali, ai miei familiari in Italia; sono assolutamente partecipe delle difficoltà che tutti stanno vivendo. Come rappresentante dell’Italia all’estero, ho il dovere di essere completamente al servizio delle cittadine e dei cittadini italiani che si trovano in Canada. Voglio anche sottolineare come il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, sia stato, sin dall’inizio di questa vicenda, costantemente al nostro fianco e accanto a tutti i nostri connazionali ovunque essi si trovino, svolgendo una incessante azione di contatto e coordinamento”.
LA RETE DIPLOMATICA RESTA ATTIVA. “La nostra rete diplomatica resta a disposizione di tutti gli Italiani, 24 ore al giorno. Chiaramente, anche noi abbiamo dovuto adeguarci alle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria: abbiamo ridotto i contatti tra noi, organizzato nuovi turni di servizio, preso misure di cautela sanitaria; ma ci siamo, e i nostri connazionali potranno contare su noi in ogni momento. Nelle ultime due settimane abbiamo risposto a centinaia di richieste di informazioni ed assistenza, contribuendo a far rientrare in Italia circa 200 connazionali che avevano espresso il desiderio di ricongiungersi alle loro famiglie”.
COLLOQUI COSTANTI TRA ITALIA E CANADA. “Sono in atto delle consultazioni costanti tra i nostri due Governi, i Ministri degli Esteri si parlano con regolarità, ed anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed il Primo Ministro Justin Trudeau hanno discusso della situazione nei giorni scorsi . È davvero il momento della cooperazione, tutti siamo chiamati a concorrere, per dare una risposta univoca contro questa minaccia globale”.
L’ITALIA CE LA FARÀ. “Si certo, ce la faremo. Noi italiani siamo un popolo resiliente, un popolo capace di affrontare e superare grandi sfide e grandi tragedie, come la storia ha insegnato, uscendone sempre a testa alta. Sara cosi’ anche questa volta”.