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©Vivien Gaumand
La Traviata a Place des Arts: un grande successo!

L’Opéra de Montréal ha messo in scena, dal 4 al 14 maggio scorsi, presso la Salle Wilfrid-Pelletier a Place des Arts, il celeberrimo capolavoro di Giuseppe Verdi, La Traviata. Registrato il tutto esaurito in tutti gli spettacoli

 

©Vivien Gaumand

 

MONTRÉAL – La Traviata di Giuseppe Verdi è un’opera decisamente popolare in tutto il mondo e la metropoli quebecchese dimostra di apprezzarla particolarmente. Non è un caso se, negli ultimi anni, sia stata in programmazione svariate volte, riscuotendo sempre enormi successi. Per la stagione 2023/2024, lOpéra de Montréal – in coproduzione con l’Edmonton Opera, la Manitoba Opera, la Vancouver Opera e la Pacific Opera Victoria – l’ha ripresentata al pubblico, dal 4 al 14 maggio, presso la maestosa Salle WilfridPelletier, nella suggestiva cornice di Place des Arts. Ancora una volta, si è registrato il tutto esaurito in tutti gli spettacoli e il pubblico ha manifestato il proprio apprezzamento con scroscianti applausi e ovazioni di giubilo.

 

La Traviata è uno dei tanti capolavori che hanno consacrato l’italiano Giuseppe Verdi tra i grandissimi, se non il più grande, dell’opera lirica mondiale. Presentata per la prima volta nel 1853, è basata sulla reinterpretazione del romanzo La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio. Racconta – in tre atti – l’impossibile storia d’amore tra Violetta Valéry, un’affascinante cortigiana parigina, e Alfredo Germont, un giovane di buona famiglia della Provenza. I due si innamorano durante una festa e la giovane donna, per dare corso al suo sentimento, decide di cambiare vita, di abbandonare Parigi, con i suoi lussi e le sue trasgressioni, per trasferirsi in campagna con il suo amato. Sennonché, Giorgio Germont, padre di Alfredo, la supplica di interrompere la relazione in quanto la loro storia, considerata dalla gente disdicevole, rischia di far saltare il matrimonio dell’altra sua figlia. Violetta, inizialmente, si oppone, ma alla fine, convinta da Giorgio, scrive una lettera di addio ad Alfredo. La separazione dalla sua dolce metà le provoca sofferenza e i sintomi della tisi, di cui era già affetta, peggiorano rapidamente. Alfredo, arrabbiato e deluso, offende pubblicamente Violetta, ma, in seguito, viene a sapere dal padre che lei ha sacrificato il loro amore per salvare la reputazione della sua famiglia. Alfredo accorre, allora, al capezzale della sua amata per pentirsi. Ma ormai è troppo tardi. Una volta riuniti, i due innamorati sono crudelmente separati dalla morte di Violetta.

 

Nella produzione da poco presentata a Montréal, lo scenografo Alain Gauthier ha proposto un adattamento artistico tanto audace quanto brillante: Violetta, protagonista assoluta dello spettacolo, è una donna di colore, libera, forte e con un carattere deciso, ispirata alla nota ballerina e cantante afroamericana Joséphine Baker (1906-1975). Questa scelta inedita e coraggiosa ha consentito di innovare un classico, La Traviata, dando un tocco di modernità ai personaggi, soprattutto ai protagonisti, senza snaturare il carattere di una delle opere verdiane più iconiche, nonché tra le più conosciute nel panorama teatrale internazionale. Questo è stato reso possibile anche grazie ad un’ambientazione Art Déco dettagliata, raffinata e impeccabile, ma anche ai costumi colorati e scintillanti realizzati da Christina Poddubiuk.

 

Gli interpreti hanno decisamente contribuito alla splendida riuscita della rappresentazione. La soprano americana Talise Trevigne ha vestito i panni di Violetta. Ha rubato la scena grazie alla sua interpretazione originale, espressiva e ricca di sfumature, e ha saputo coinvolgere il pubblico nel dramma amoroso che stava vivendo, acuito dal dolore della malattia che la porterà alla morte. Unica nota leggermente critica, la pronuncia dell’italiano, non sempre perfetta, ma che non ha sostanzialmente alterato l’eccellente qualità della sua performance. Ad accompagnarla, è stato il tenore locale Antoine Bélanger, che ha ben incarnato Alfredo, nonostante sia stato integrato solo una settimana prima dell’inizio degli spettacoli per sostituire Rama Lahaj. La sua è stata un’esibizione commovente, di tutto rispetto e certamente rilevante per l’eccellente riuscita dello spettacolo.  A condividere il palcoscenico con i due “innamorati”, è stato l’ontariano James Westman. Nella sua carriera, il baritono di Stratford ha più volte interpretato il signor Germont, acquisendo una padronanza magistrale del ruolo, come dimostrato dalla sontuosa e intensa prestazione.

 

L’intera opera – bisogna, infine, risaltare – è stata accompagnata da un arrangiamento musicale magistrale, curato dal maestro Jordan de Souza, che ha saputo, con potenza, sensibilità, armonia e autorevolezza, dirigere i cantanti e i musicisti dell’Orchestre Métropolitain nella difficile esecuzione della partitura di Verdi. Di pregevole fattura le arie intonate da tutti i coristi del cast, che hanno regalato all’intera platea alcuni dei momenti più salienti dello spettacolo.

 

Davvero una Traviata originale quella proposta dall’Opéra de Montréal. Pur trovandosi davanti a un testo “sacro”, i suoi curatori sono riusciti a personalizzare e a vivacizzare un classico senza, però, modificarne, anzi esaltando, la sua essenza originaria. Sicuramente un esperimento ben riuscito e di notevole gradimento per tutti coloro che hanno assistito a questa magnifica esibizione.

 

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