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La strategia di riscossione quando si va in pensione

RRQ, PSV e REER/ RENDITA VITALIZIA o FERR

 

È impossibile sapere quanti anni ci restano da vivere e ciò rappresenta una grande sfida, quando pensiamo alle nostre finanze una volta andati in pensione. È fondamentale pianificare gli importi e i tempi delle varie rendite pensionistiche maturate durante la vita lavorativa; ma, poiché l’aspettativa di vita aumenta progressivamente, sono necessari sempre più fondi ed una “strategia di riscossione” ben strutturata. Oggi, “l’aspettativa di vita alla nascita è di 81 anni per gli uomini e di 84 anni per le donne”, ha spiegato di recente a “LesAffaires.com” Catherine Bouchard, consulente in pianificazione finanziaria di Desjardins. Tuttavia, le tabelle di mortalità media della popolazione evidenziano che, in una coppia di 60 anni, esiste il 25% di probabilità che uno dei due viva oltre i 98 anni. Se la coppia ha uno stile di vita sano e gode di buona salute, il limite di età da considerare, secondo la Bouchard, è quello di 101 anni. Ecco perché, per quanto riguarda i fondi pensione complementari come il REER (Régime Enregistré d’Épargne-Retraite), è importante avviare il piano di accumulo il prima possibile. (Tralasciamo, per motivi di semplificazione e di spazio, i fondi pensionistici aziendali e le somme investite attraverso lo strumento finanziario del CELI, che è esentasse e rappresenta un’interessante fonte di reddito anche in pensione).

 

Un decennio prima. Il primo consiglio è quello di definire il proprio “piano di riscossione” delle rendite pensionstiche 10 anni prima della data prevista per la pensione. “Farlo 25 anni prima è inutile, perché fino all’effettiva data di pensionamento ci sono troppe incognite, ma aspettare fino a 60 anni non dà abbastanza margine di manovra”, ha aggiunto Bouchard. “Mettiamo a punto il piano 2 anni prima del pensionamento e poi lo modifichiamo strada facendo”, ha concluso. Posticipare le prestazioni pubbliche. Uno dei modi più semplici per incrementare il reddito alla pensione è quello di posticipare la riscossione della pensione provinciale (Régie des rentes du Québec-RRQ) e federale (Sécurité de la vieillesse du Canada – PSV) fino all’età di 70 anni. Se si ritarda da 65 a 70 anni, l’aumento della pensione sarà del 42% per la RRQ e del 36% per la PSV. “Poiché tutti coloro che ricevono la PSV beneficiano di un bonus supplementare del 10% il mese successivo al loro 75esimo compleanno, l’attesa ripaga doppiamente”, ci fa notare ancora la Bouchard.


REER: RENDITA VITALIZIA o FERR. All’età di 71 anni, il conto REER va chiuso per legge. È possibile riscuotere l’intero importo maturato, a fronte, però, del pagamento di tasse elevate. Esistono altre 2 opzioni: la Rendita Vitalizia e il Fonds Enregistré de Revenu de Retraite (FERR). L’acquisto di una Rendita Vitalizia presso una compagnia di assicurazione determina un reddito fisso, stabile e garantito fino all’ultimo giorno di vita. Con il FERR, invece, i nostri soldi (investiti in azioni, fondi comuni, indici azionari o fondi negoziati in Borsa) continueranno a crescere esentasse ma, a differenza del REER, va riscosso un importo annuale minimo (i prelievi, che sono imponibili, devono essere almeno pari al 5,28% del portafoglio nell’anno del 72esimo compleanno, ma non esiste un limite massimo). La scelta ideale, anche se ogni caso fa storia a sé, è quella di suddividere i fondi del REER tra Rendita vitalizia e FERR. 

 

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