La Storia dell’Ucraina è intrecciata a quella della Russia, anche se non sono uguali. Hanno condiviso molti periodi storici, ma hanno lingue e culture diverse seppure con simile carattere alfabetico (il cirillo) e radici comuni. Qui di seguito, in sintesi, alcune tappe della storia ucraina.
• Nel nono secolo d.C., il territorio che oggi corrisponde all’Ucraina era sotto il potere di alcune tribù slave. Fu poi conquistato dal popolo scandinavo dei Rus’ che nella città di Kyiv (l’odierna Kiev, in foto) insediarono la capitale dello Stato monarchico che chiamarono la Rus’ di Kyiv. Nel tredicesimo secolo le terre passarono in mano ai mongoli. Dalla Rus’ nacquero poi tre diversi Stati, che col tempo diventeranno Polonia, Lituania e Russia. Di lì passarono anche i cosacchi e i territori finirono nel diciottesimo secolo per diventare parte dell’Impero russo.
• Nei primi anni del ‘900, l’area ucraina viene divisa in tre Stati: la Repubblica Nazionale dell’Ucraina occidentale, la Repubblica socialista sovietica ucraina e la Repubblica popolare ucraina. Nel 1922, in seguito alla Rivoluzione russa, i territori della Repubblica socialista sovietica ucraina vengono annessi all’URSS, mentre gli altri vengono spartiti tra Romania, Polonia e Cecoslovacchia. Torneranno all’URSS solo dopo la Seconda guerra mondiale.
• Nel 1954 viene annessa all’Urss la zona della Crimea, a sud dell’attuale Ucraina. In seguito alla dissoluzione dell’URSS, nel 1991 l’Ucraina diventa indipendente, sotto la guida del presidente Leonid Kravčuk.
• Tappa fondamentale nella storia moderna dell’Ucraina è il 2004, anno della rivoluzione arancione con cui il Paese si riavvicina all’Europa.
• Dieci anni dopo, nel 2014, è di nuovo rivoluzione. Il popolo insorge contro il presidente Viktor Janukovyč, che aveva riportato l’Ucraina a orbitare intorno alla Russia. L’avvicinamento tra Ucraina e Unione europea è appoggiato dalla maggior parte del popolo ucraino, ma non dagli abitanti dei territori della Crimea, da sempre rimasti su posizioni filorusse. Settimane di tensioni e proteste sfociano nella dichiarazione unilaterale di indipendenza della Crimea. Poco dopo la regione viene annessa dalla Russia, con un trattato che non viene riconosciuto dalla comunità internazionale. Sempre nel 2014 vengono fondate le repubbliche autonome separatiste di Donetsk e Lugansk, appoggiate militarmente da Mosca.